Una famiglia milanese è finita in ospedale dopo aver mangiato all’insaputa della mandragora mischiata agli spinaci surgelati della Bonduelle. Una situazione anomala, visto che può capitare di raccogliere questa verdura velenosa e molto simile agli spinaci, ma da gente inesperta e in mezzo ai campi, non all’interno di una busta di surgelati. La mandragora, da sempre è stata considerata come una pianta magica e al giorno d’oggi viene utilizzata a scopo lenitivo, analgesico, anestetico e afrodisiaco, la mandragora contiene «alcaloidi come scopolamina, atropine e ioscina». La sua somiglianza con altre piante può causare avvelenamento accidentale. In caso di avvelenamento i sintomi sono nausea, vomito, problemi intestinali, secchezza delle fauci e difficoltà a urinare, ma si può arrivare ad allucinazioni, delirio e tachicardia.
La famiglia che ha consumato la busta di spinaci incriminata è arrivata in ospedale in stato di confusione mentale e amnesia. Il ministero della Salute ha prontamente pubblicato un richiamo per il ritiro dai supermercati degli spinaci millefoglie Bonduelle e nello specifico quattro lotti con scadenza nell’agosto 2019 (sono i numeri 15986504; 15986506; 15995174 e 16008520). Dal canto suo la Bonduelle rassicura: “Abbiamo adottato le misure di sicurezza previste. Ad oggi, comunque, gli accertamenti sono ancora in corso. Motivo per cui non esiste nessuna informazione che permette di attribuire la presenza di foglie di mandragora nei prodotti Bonduelle”. Le confezioni incriminate sono state ritirate ieri dagli scaffali di Auchan, Esselunga e Simply. Al momento sono sotto esame i campioni dei lotti ritirati dal commercio. “I primi rilievi sono giudicati compatibili con la contaminazione nell’alimento di componenti fogliacei di mandragora, erba che può infestare i campi delle coltivazioni di vegetali commestibili, quali gli spinaci. I risultati definitivi sui campioni di spinaci surgelati si avranno entro la settimana”, secondo le rilevazioni della Asl.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.