Sanchez indurisce la sua posizione sulla Catalogna prima delle elezioni

Bandiera della Catalugna, Spagna

 

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, che dovrà affrontare le elezioni nazionali tra due settimane. Ha affermato che agirà con “forza” contro qualsiasi tentativo dei separatisti catalani di ripetere la loro dichiarazione di indipendenza del 2017.

Il tentativo fallito della Catalogna di separarsi dalla Spagna, e l’approccio di Madrid alla regione, è diventato il problema determinante in vista delle elezioni del 28 aprile. I sondaggi mostrano una coalizione di destra, in cui i partiti unionisti potrebbero raggiungere la maggioranza in parlamento.

Le parole di Sanchez

Se vediamo che le leggi della Costituzione o dello Statuto di autonomia in Catalogna dovessero non essere rispettate ancora una volta, lo stato di diritto guidato da questo governo agirà con forza e proporzione contro ogni sfida“, ha detto Sanchez in un’intervista pubblicata sul quotidiano Hoy.

Sanchez ha suggerito di poter esercitare potere diretto sulla Catalogna, ripetendo la decisione dell’ex primo ministro Mariano Rajoy che ha assunto il governo regionale durante la crisi della secessione nel 2017.

È un articolo della Costituzione. E noi siamo un governo che applicherà la costituzione e farà in modo che venga seguita in tutto il paese“, ha detto Sanchez quando gli è stato chiesto se avrebbe usato la legge dell’articolo 155.

L’antecedente

I nazionalisti catalani si lamentano da tempo che la loro regione invia troppi soldi alle parti più povere della Spagna, dato che le tasse sono controllate da Madrid.

Dicono anche che le modifiche apportate dalla Spagna al loro status autonomo nel 2010 hanno minato l’identità catalana.

Nel referendum del 1 ottobre, dichiarato illegale dalla Corte costituzionale spagnola, circa il 90% degli elettori catalani sosteneva l’indipendenza. Ma l’affluenza è stata solo del 43%.

I separatisti, al potere nel parlamento catalano, hanno quindi dichiarato l’indipendenza il 27 ottobre.

Il governo spagnolo ha licenziato però i leader catalani, sciolto il parlamento e indetto elezioni regionali rapide il 21 dicembre 2017, che hanno vinto i partiti nazionalisti.

Il conflitto tra indipendentisti e separatisti

Mentre il conflitto si è allentato dopo l’apice della crisi di secessione, la richiesta della Catalogna di un referendum sull’indipendenza continua ad essere respinta. Madrid ha infatti escluso ulteriormente infastidito i tentativi di risoluzione.

A febbraio, Sanchez ha indetto un’elezione anticipata dopo che i separatisti catalani hanno lasciato in sospeso il suo bilancio, finendo per respingerlo efficacemente.

I partiti unionisti spagnoli, inclusa la relativamente nuova parte di estrema destra Vox, hanno condotto una campagna di fervente opposizione all’indipendenza catalana e hanno criticato i tentativi di Sanchez di ristabilire il dialogo con i separatisti.

Si prevede che i socialisti di Sanchez vinceranno le elezioni, ma potenzialmente avranno bisogno del sostegno di altri partiti, forse compresi i separatisti catalani, per governare, mostrano i sondaggi.

In un ammorbidimento delle posizioni, i partiti indipendentisti hanno suggerito questo fine settimana che potrebbero sostenere il governo di Sanchez per evitare la possibilità che una coalizione sindacale di destra formi un governo al suo posto.

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