Spotify è una realtà di grande rilievo nel mondo della tecnologia ormai dal 2008, quando i suoi creatori hanno lanciato la prima versione di quella che, nel giro di pochi anni, sarebbe diventata la piattaforma di musica in streaming più popolare al mondo, aprendo la strada a molti altri concorrenti che oggi offrono decine di milioni di brani da ascoltare anche in mobilità.
Il grande successo di questa piattaforma disponibile anche sui principali sistemi operativi mobili, si è tradotto negli anni in una base di utenti che supera gli 80 milioni di utenti attivi ogni mese, di cui circa 30 milioni che hanno sottoscritto un abbonamento pagando la quota mensile. La notizia che, tuttavia, è trapelata oggi, rivela di una possibile violazione compiuta da alcuni hacker, che metterebbe a rischio i dati sensibili di centinaia di utenti del servizio.
E’ accaduto in diverse occasioni, soprattutto in questi ultimi anni, che importanti società della tecnologia siano state costrette a far fronte ad attacchi hacker che hanno esposto determinate vulnerabilità, mettendo a rischio la sicurezza dei dati di milioni di persone, e l’ultima di queste sembra essere proprio Spotify.
La scoperta è stata fatta dal portale di informazione TechCrunch, che sul portale Pastebin, ha notato nei giorni scorsi la comparsa di una lista dettagliata contenente le informazioni di quelli che sembrerebbero essere centinaia di account Spotify. Tra le informazioni pubblicate, ci sarebbero in particolare indirizzi email, password, paese di provenienza, nome utente, tipo di account e molto altro ancora.
Alcuni degli utenti colpiti si sarebbero accorti della violazione, notando sul proprio account Spotify l’inserimento di alcuni brani nelle playlist e movimenti sospetti che avrebbero confermato l’utilizzo del proprio profilo da utenti sconosciuti.
Quello che stupisce di più di quanto accaduto, sono le dichiarazioni ufficiali rilasciate da Spotify, che smentisce queste informazioni affermando di non aver subito alcun attacco hacker di recente, ribadendo inoltre che i dati degli utenti sono al sicuro.
La società spiega di monitorare costantemente portali come Pastebin, e aggiungendo che nel momento in cui vengono identificati dati riconducibili ad account di Spotify, si cerca di capire se le informazioni sono veritiere e solo in seguito si contattano gli utenti per consigliare di modificare la password.
Non essendo del tutto chiara la situazione, tuttavia, trattandosi di una questione delicata, il consiglio è comunque quello di provvedere alla modifica della password per evitare, un’azione che non costa nulla e che può essere compiuta nel giro di pochi minuti.
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