Lo Stromboli si è manifestato con alcune esplosioni iniziali, subito seguite da un lancio di lapilli. Era il 3 luglio. Si è innalzata una nuvola nera proprio sopra l’isola che è ricaduta sulla stessa, con il suo carico di polveri e residui. Purtroppo questa prima esplosione ha causato feriti e anche un morto.
Personale INGV in campo ha osservato che alla 15.59 del 3 luglio una colonna eruttiva che si è innalzata fino a circa 4 km al di sopra della area sommitale. I prodotti generati dal parossisma e dal collasso della colonna eruttiva principale e dei due lateral blast sono ricaduti lungo i fianchi del vulcano, generando almeno due flussi piroclastici ad alta turbolenza, che si sono messi in posto lungo la Sciara del Fuoco riservandosi in mare. Si sono susseguite altre tre/quattro esplosioni nell’arco del pomeriggio con trabocco lavico che si mette in posto sulla Sciara del Fuoco, il cui fronte brecciandosi genera il rotolamento di blocchi incandescenti che raggiungono la linea di costa. L‘INGV, anche nella mattina del 4 luglio, si registrava un’attività di “spattering” dall’area centro-meridionale dello Stromboli ed una cascata lavica con quattro flussi attivi…
Tanta la paura tra gli abitanti e i turisti dell’isola. L’eruzione manifestatasi è stata la più violenta da 35 anni a questa parte. La gente dapprima uscita nelle strade è subito rientrata a cercar riparo da fumo e caduta di lapilli. A tal riguardo due escursionisti che si trovavano sul fianco del vulcano, a Punta Corvo, sono stati investiti dalla violenta esplosione e Massimo Imbesi, allievo ufficiale della Marina, 35 anni è purtroppo deceduto, a seguito di traumi dovuta probabilmente ad una caduta durante la fuga dai lapilli, mentre l’altro escursionista è rimasto ferito.
Con l’innalzamento del livello di allerta da verde a Giallo, Il ministero della Difesa è in continuo contatto con lo Stato Maggiore, con la Protezione civile e la Prefettura di Messina a seguito dell’eruzione del vulcano Stromboli. Le motovedette della Guardia Costiera e anche alcune imbarcazioni predisposte dalla Protezione Civile, sono pronte ad evacuare chi volesse abbandonare l’isola, si parla ci circa un centinaio di turisti che in quel momento si trovavano nell’isola vulcanica. I Vigili del Fuoco sono in azione in tutta l’isola per lo spegnimento degli incendi in alcune abitazioni e su sterpaglie. Si sono alzati in volo anche i Canadair.
Con il susseguirsi delle esplosioni sono state poi molte le persone che hanno deciso di spostarsi alla vicina isola di Lipari, anche perché la Protezione Civile è intervenuta limitando molto i movimenti sull’isola. L’evento si naturale ha causato non pochi danni anche dal punto di vista turistico. Sono stati annullati molti viaggi sull’isola senza che ci sia alcuna penale sulle prenotazioni e senza perdere alcun centesimo (come ha sottolineato la Codacons).
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