Per ora a Milano, Brindisi, Caserta, Catania, Padova e Reggio Emilia sarà avviata la sperimentazione delle pistole elettriche Taser a cui seguirà poi l’utilizzo in tutta Italia. La nuova arma verrà utilizzata sia dalla Polizia che dai Carabinieri dopo la circolare firmata dal capo della direzione anticrimine è partita il 20 marzo. Conosciamo già questo nome perché è il marchio più famoso di pistole che usano l’elettroshock, e che è poi diventato il modo comune per indicare questo tipo di arma.
Il taser non è un’arma letale come le classiche pistole utilizzate fino ad oggi. Una volta azionata rilascia una scarica ad alta tensione e bassa intensità di corrente per poter paralizzare i movimenti facendo contrarre i muscoli di chi viene colpito. Ma non tutti sono concordi nell’utilizzo di questa arma che a primo sguardo sembra un sistema meno violento rispetto alle altre armi. L’ONU, nel 2007, ha addirittura definito questa arma come uno strumento di tortura. Amnesty International ha denunciato la morte di centinaia di cittadini americani (più di 800 dal 2001). Negli Stati Uniti infatti l’azienda Taser International ha deciso di modificare il proprio nome proprio perché ormai era associato a diversi problemi conseguenti al suo utilizzo o alla morte stessa delle persone colpite.
In Italia quindi il taser può essere venduta a persone con il porto d’armi anche se non è considerata un’arma da fuoco. Non può però essere prodotta nel nostro Paese.
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