Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio boom del tatuaggio. Quello che nella storia era stato qualcosa ristretto all’ambito dei prati, marinai, deportati, carcerati è diventato più che una moda, una vera mania. Gli sportivi (sopratutto i calciatori) sono diventati portatori “insani” di questa moda subito assorbita dai giovani e meno giovani. Anche il mondo della musica, coi suoi diversi rappresentanti, ha esteso ancor più qualcosa che poi in definitiva è un biglietto da visita, un modo più che di porsi, di presentarsi o rappresentarsi.
I tatuaggi portano all’esterno, la rappresentazione del nostro mondo, visionario o sognatore, romantico contorto, nefasto e a volte represso e distruttivo. Braccia, gambe prima – tutto il corpo, fino al collo poi, sono una lavagna degli umori più nascosti, che fa emergere quanto non si poteva vedere o percepire, e che talvolta diventa strumento di comunicazione, condivisibile o meno, ma che raggiunge e colpisce.
All’inizio erano i cuori, poi i nomi, poi dichiarazioni d’amore. Poi le cose sono cambiate e non c’è più stato alcun limite. Ma se ci si pente?
Se si volesse tornare ad una pelle chiara, semplice, coi colori dati dall’abbronzatura d’estate e dall’esser candida d’inverno, i cui unici segni possono esser la lentiggine o i nei? Si può fare?
Se si volesse cancellare un disegno d’amore infranto, o una dichiarazione espressa da ritirare e cancellare dalla mente e dal corpo?
I motivi possono essere tanti, ma come farlo? Nel 2015 sono stati più di 15.000 le persone pentite di questa scelta azzardata forse, impropria o vetusta.
La Rimozione del tatuaggio non è poi cosa troppo semplice. Ci sono diverse tecniche per operare in tal senso. Una di queste è il Laser. Non c’è però garanzia assoluta del risultato. Le variabili sono molte: l’efficacia del trattamento dipende da colore, profondità, densità e tipo di pigmento e dal fototipo del paziente.
La tecnica più efficace è il sistema attraverso la “foto termolisi selettiva”, con la possibilità di rimuovere selettivamente le strutture bersaglio senza danneggiare la pelle circostante. Ciò avviene con l’utilizzo del laser q-switchati (laser Q-S). Un impulso laser di brevissima durata (alcuni miliardesimi di secondo) colpisce il pigmento. Questo viene bombardato dagli impulsi con il risultato di distruggere le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti più piccoli che vengono smaltiti nei liquidi corporei nelle settimane successive. I trattamenti vengono ripetuti per più settimane (6/10).
Il risultato non è garantito al 100% per tutte le tipologie di tatuaggi. Ci sono fattori: il colore della pelle, il pigmento, il colore usato (il verde, l’azzurro e soprattutto il giallo, sono molto difficili da rimuovere. Altri nel tempo modificano la propria struttura e sono impossibili a togliersi). Quelli più vecchi sono i più facili a togliersi. in parte l’organismo – come difesa personale – nel tempo ha cercato di depurarsi.
Ci sono tipi particolari di tatuaggi che vengono usati per per un miglioramento estetico importante, in zone particolari, tipo, sopracciglia, labbra, areole, camouflage di cicatrici che vanno affrontati con particolare attenzione.
In ordine all’asportazione del tatuaggio, bisogna sapere che il laser può coprire una superficie di 4 centimetri di lato viene trattata in una decina di minuti.
“fantasma del tatuaggio“: viene chiamata quella zona trattata, che con una particolare luce può far riemergere l’ombra di quanto c’era sulla pelle (un negativo chiaro, un fantasma insomma). Può durare alcuni anni o anche per sempre.
I Tatuatori sono i nuovi ricchi. Chi ha creduto in questo mestiere e ha saputo trasformare la passione in un impegno fatto di igiene e professionalità, s’è creato un vero impero. A giudicare dal numero dei tatuati in giro per le strade e sulle spiagge, soldi ne sono girati tanti. Io stesso, preso dalla passione di incidermi i nomi dei miei figli – forse banale, ma romantico – mi sono rivolto ad un tatuatore che utilizzava tutti prodotti sigillati monouso. Sterilizzava tutto quello che usava, faceva uso di mascherina e guanti, un vero studio medico, che mi aveva anche intimorito all’inizio. Tutto è andato liscio e anch’io, forse per moda o per sfizio, ho il mio piccolo bel tatuaggio.
Ora toccherà a coloro che i tatuaggi li tolgono. Sono Medici e usano strumenti che necessitano elevata professionalità. Il futuro è loro, tutte le mode passano, anche i tatuaggi.
Una notizia from USA: Negli archivi della Polizia, oltre alle foto segnaletiche, alle impronte digitali, grazie ad un nuovo sistema che identifica i disegni sul corpo, le persone possono essere catalogate anche per tatuaggi. La polizia da anni scheda le immagini dei tatuaggi, ma con questa nuova tecnica d’identificazione, sarà più facile identificare i ricercati. Il riconoscimento automatico digitale del tatuaggio è la nuova frontiera….. ormai sono talmente diffusi che anche in Italia dovremo cominciare a pensarci.
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