Due scosse di Terremoto con Epicentro Balsorano (L’Aquila) hanno colpito nella tarda serata di ieri la Valle Roveto. La più violenta alle 18:35 ha preoccupato i residenti delle province di Frosinone e L’Aquila ed è stata avvertita addirittura nelle città di Roma e Napoli. La scossa, secondo i dati dell’ INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), è avvenuta ad una profondità di 14 km con una magnitudo di 4.4 gradi della Scala Richter. Gli abitanti delle città limitrofe di Balsorano(AQ), Sora (FR), Pescosolido(FR), Campoli Appennino (FR) e Broccostella (FR) si sono riversati in strada ed hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco per valutare eventuali danni alle proprie abitazioni. Infatti, nella giornata odierna sia nella provincia di Frosinone che in buona parte di quella de L’Aquila, tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado sono rimasti chiusi per la verifica degli elementi strutturali.
SECONDA SCOSSA DI TERREMOTO MAGNITUDO 3.5 ALLE 00:19
Una seconda scossa di magnitudo 3.5 della Scala Richter, con il medesimo epicentro della precedente, è stata registrata intorno alle 00:19. Anche in questo caso, molte sono state le segnalazioni da parte della popolazione anche nel Cassinate, dove entrambe le scosse sono state chiaramente avvertite soprattutto nei piani superiori. Il Sindaco di Cassino (Frosinone), Enzo Salera, nella giornata di oggi ha effettuato le verifiche strutturali su tutti gli edifici di competenza comunale non riscontrando danni particolarmente gravi agli stessi.
Mentre nella Città di Sora, e quindi nelle immediate vicinanze dell’epicentro, si previene in caso di prossime scosse elencando sulla pagina Facebook ufficiale le procedure da adottare in caso di calamità e le aree di ritrovo previste dal Piano di Emergenza Comunale.
PAROLA AGLI ESPERTI
Per quanto concerne questo sciame sismico, ancora in corso con scosse di minore entità, si sono espressi i maggiori esperti di Geofisica come L’Aquilano Giampaolo Giuliani, salito agli onori della cronaca a causa di alcune sue dichiarazioni in merito all’asserita esistenza di una sua previsione circa il verificarsi dell’evento sismico Abruzzese del 2009. Tramite la sua Fondazione e i suoi relativi canali social, si è analizzato prima l’evento sismico più intenso.
“AQ 07/11/19. Scossa di terremoto lungo la Valle Roveto tra Balsorano e Sora: Ml 4.4; UTC 17:35, Ipocentro (profondità del sisma) intorno a 14Km. Il territorio della Valle Roveto è da considerarsi particolarmente dinamico e ricco di faglie dinamicamente attive. Purtroppo non abbiamo più operativa la stazione di osservazione Radon di Magliano dei Marsi, questa avrebbe permesso una triangolazione con l’anomalia Radon osservata da oltre 48 ore, dalla stazione di Ripa Fagnano. Premesso che l’anomalia fino ad ora registrata, non indica rilasci sismici per le prossime ore, superiori a M. 4.0, ciò non da comunque certezza, di una futura calma sismica nella zona. Prestare pertanto attenzione nelle aree intorno all’attuale zona epicentrale, per un raggio d’azione pari a 30/35 km. come: San Vincenzo Valle Roveto, Pescosolido, Campoli Appennino e Sora. Pertanto gli abitanti della Valle Roveto e quelli del frusinate, dovranno prestare attenzione ai segnali che saranno rilasciati dalla natura stessa: il vero pericolo sussisterà se dovesse crescere la frequenza oraria delle scosse sismiche, nelle stesse zone epicentrali e se dovessero verificarsi, a poche ore di distanza l’una dall’altra, terremoti percepiti da gran parte della popolazione e scosse che muovono suppellettili dentro le strutture. In questi casi, chi non è sicuro della stabilità della propria abitazione, si organizzi a passare la nottata in auto e comunque a distanza da strutture non sicure. Per qualsiasi evenienza siate prudenti sempre, per voi stessi e per le vostre famiglie. In bocca al Lupo. Fondazione Permanente G. Giuliani.”
Subito dopo, la stessa Fondazione Giuliani, è tornata sullo sciame sismico analizzando anche la seconda scossa di magnitudo 3.5 registrata alle 00:19.
“L’accadimento di M. 3.5 delle 23:19 utc, rappresenta una replica significativa della scossa di M. 4.4. Quello che posso dire è che, seppur osservando i nostri dati, non sia evidente un rilascio sismico più forte, non è improbabile che nelle prossime 24h, possa essere rilasciato un terremoto più forte.
Continuo a consigliare a tutti la massima attenzione ed a mettere in pratica tutta la prevenzione di cui in questi ultimi anni, abbiamo sempre parlato. Anche nella giornata di domani (oggi ndr) continuare a fare prevenzione. Attenzione in tutte le strutture pubbliche, siate pronti a sostenere eventualmente un accadimento di M. superiore a 5.0/ 5.5. Ci sia un occhio di riguardo nelle Scuole, negli Uffici Postali, Banche, Ospedali e negli edifici non a norma sismica, dove operano impiegati, dirigenti ed operai. Chiese, Conventi e strutture religiose. Siate tutti la prima Protezione Civile di voi stessi. Nel frattempo, noi che siamo lontani dalle vostre paure ed incertezze, cercheremo di essere comunque vicini ad ogni vostra richiesta, per quanto possibile. Fondazione Permanente G. Giuliani.”
Fabrizio Galadini, Responsabile dell’INGV de L’Aquila, ha invece dichiarato a IlCapoluogo.it che «Bisogna considerare, indipendentemente dallo sciame sismico in corso, che noi ci troviamo in una zona tra le più pericolose del territorio italiano. La Valle Roveto, in particolare, può essere definita zona sismica 1 o 2. Quindi a prescindere da questa sequenza nessuno può stare tranquillo, a meno che non sia certo dell’edificio in cui risiede, questa è la questione fondamentale».
Mentre Antonio Moretti dell’Univaq (Università degli Studi dell’Aquila) sostiene che «L’unica cosa che possiamo fare è prendere come punti di riferimento i terremoti del passato. Come quello del 1654, vicino Sora. Senz’altro, però, il grosso terremoto a cui purtroppo dobbiamo fare riferimento è quello del 1349, chiamato terremoto di Atina. Quando crollò il castello di Balsorano, con un numero di vittime non indifferente, ci furono danni persino a Napoli e Orvieto. A L’Aquila crollò la Basilica di Collemaggio. Ancora oggi, con i dati che si hanno a disposizione, non si è giunti a capire se furono tre-quattro terremoti in successione rapida o se si trattò di un unico terremoto così ampio. Certamente fu uno dei più grossi eventi dell’intero Appennino dell’ultimo millennio».
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