Da giorni rimbalzano sul web ( e sui muri di Borgo Pio) le ironiche immagini di Papa Francesco irriverente e furtivo, arrampicato su una scala .
E’ un alternarsi di pitture , pulizie dell’AMA e di rivincite a colpi di Photoshop, come l’ ultima immagine di rivalsa apparsa qualche ora fa dopo la polemica di ieri sulla pulizia di un’opera che sicuramente abbelliva e valorizzava una parete semplice e dove fotografi e giornalisti erano accorsi per immortalare il lavoro che ha avuto “vita brevissima”.
I pareri discordanti e numerosi hanno fatto sì che oggi venisse fatta girare ( seppur solo usando photoshop!) quella che appare una risposta chiara, pacifica e simpatica al messaggio ironico iniziale: una immagine che Papa Francesco è riuscito a vestire con molta naturalezza, il suo modo di scherzare che arriva diretto alla gente, anche ai non religiosi e i suoi atteggiamenti molto moderni, contemporanei.
Questa era forse l’idea che balenava nella mente dell’ artista Mauro Pallotta alias Maupal, quando ha deciso di lavorare sull’angolo di Vicolo del Campanile a Borgo Pio a Roma, raffigurando Papa Francesco che gioca candidamente a tris in compagnia di una sua guardia che fa da “palo”!
Precedentemente aveva già raffigurato un Super Pope in via Plauto, sempre a Borgo Pio, il quartiere dove l’ artista è cresciuto.
Romano quindi, classe ’72 frequenta l’Accademia delle Belle Arti, ma la passione per il disegno lo avvicina alla street art e crea una tecnica tutta personale , infatti utilizza smalti e spray sopra una base (che in linguaggio tecnico viene definita con il termine inglese “texture”) di lana d’acciaio. E’ una sorta di fusione tra pittura e scultura.
Il suo è un Papa Pop, cioè popolare e molto vicino alla gente, cosa in cui crede fortemente, un’ immagine di dinamismo e vitalità che lo ha spinto a portare le sue opere anche a Napoli e a L’Aquila e i suoi obiettivi pare siano anche più lontani: “L’obiettivo è quello di farlo volare a Lampedusa come a Ibiza, a Lourdes come a Las Vegas». «La sua connotazione va oltre la cristianità, il messaggio deve avere respiro universale. Il bene deve essere per tutti, andare oltre i confini, le etnie, i colori e le credenze religiose. Il bene è universale!”.
Il messaggio mi sembra chiaro e nobile e nonostante abbia utilizzato come base per la sua opera un muro non di sua proprietà, il “buon senso” dovrebbe anche riconoscere quando un’opera va in abbellimento di una struttura e crea un valore aggiunto o quando si tratta di ammasso di colori senza anima.
Molte citta’ hanno “bonificato” interi quartieri con opere di inestimabile valore, l’arte , quella vera va salvaguardata, protetta, abbiamo così tanta bellezza intorno che ormai bombardati da messaggi aridi e immagini trash, a volte non si riesce a riconosce più il “Bello”, ma basta poco…aprire gli occhi e la mente.
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