Anche quest’anno torna l’ora legale. Tra sabato 25 e domenica 26 marzo, dovremo spostare le lancette dell’orologio in avanti di un’ora. Ormai un po’ tutti gli smartphones, smartwatch, PC e Tablet, cambiano automaticamente l’ora e se non fosse per il sonno che perdura per tutta la giornata, non dovremmo avere grosse difficoltà ad adattarci al cambiamento. In questi ultimi giorni già la luce e l’aria primaverile si è diffusa ovunque e la voglia di vivere porta a svegliarci già prima o comunque con maggiore energia. Come di consueto, si dormirà un’ora in meno, ma acquisteremo un’ora di luce naturale in più fino al 29 ottobre, quando torneremo all’ora solare.
Nel 2018 e nel 2019 il Parlamento Europeo aveva deliberato la soppressione dell’ora Legale ma per tutti i Paesi che avessero voluto aderire a tale principio. L’ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 in Gran Bretagna e molti Paesi seguirono l’esempio negli anni successivi. Nel periodo dell’ora legale si prevede un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica di 510 milioni di kilowattora. Si tratta di una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200 mila famiglie. Considerando che un kilowattora costa in media al cliente domestico tipo circa 20 centesimi di euro al lordo delle imposte. La stima del risparmio economico per il sistema relativo al minor consumo elettrico nel periodo di ora legale è pari a circa 100 milioni di euro annui.
L’Azienda Italia ha risparmiato complessivamente circa 9 miliardi e 100 milioni di kilowattora, corrispondenti a circa 1 miliardo e 545 milioni di euro di minor costo.
Malgrado i numeri e le cifre favorevoli, almeno per il nostro Paese e per tutti quelli mediterranei, sono molti a sostenere ancora l’abolizione dell’ora legale. Cosa per certi versi incomprensibile.
Gli effetti sull’organismo:
Il repentino balzo in avanti di un’ora porta spesso conseguenze sul nostro benessere sia fisico che psichico.
Si tratta di disturbi passeggeri – alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress e irritabilità – dipendono dalla reazione del nostro corpo alla differenza tra l’orologio interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario esterno. Il ritmo circadiano regola, infatti, il ciclo sonno-veglia e molti parametri vitali che hanno andamento periodico: fame, rigenerazione cellulare, temperatura corporea.
Anche la sola perdita di un’ora di sonno altera, quindi, per qualche giorno i ritmi dell’organismo. Ma ci sono coloro che ne risentono più di altri.
Attenzione allo stress quindi. La stanchezza accumulata e la riduzione delle ore di sonno sono anche tra le principali cause di nervosismo, irritabilità e, quindi, malumore diffuso. Tutte conseguenze che influiscono non solo sul singolo ma anche sulle persone vicine, famigliari e colleghi.
Soprattutto per i cardiopatici, lo spostamento in avanti delle lancette si farebbe sentire nei sette giorni successivi con un aumento (a livello di statistiche di un 4-5% degli infarti del miocardio), quindi calma, calma, calma.
Consiglio valido per tutti, trovare qualche piccolo accorgimento per facilitare l’adattamento dell’organismo:
Anticipare già da oggi la sveglia di una ventina di minuti o andare a dormire un po’ prima la sera per abituare l’organismo. Aiuterà a impostare i nuovi ritmi in modo meno traumatico; Per favorire il riposo meglio alla sera consumare pasti leggeri ed evitare alcolici e un eccessivo consumo di caffeina/teina, sostanze che influiscono sul ciclo sonno-veglia a favore di bevande rilassanti. Se nervosismo e irritabilità perdurano, sono disponibili, in automedicazione, integratori di magnesio che possono aiutare a ritrovare il giusto equilibrio; Sforzarsi di fare attività fisica, tanto più se all’aria aperta meglio se al mattino, in modo da godere dei benefici per tutta la giornata e arrivare più stanchi e meno stressati alla sera. Fare soprattutto attività anaerobiche intense, troppo in prossimità dell’ora di andare a letto non favorisce il riposo, anzi aumenta la difficoltà di cader tra le braccia di Morfeo perché l’attività fisica che richiede sforzo e resistenza all’organismo stimola il sistema nervoso e non favorisce il rilassamento.
Ci risentiamo ad ottobre…..per il ritorno ahimé all’ora solare.
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