Uber è una delle start-up statunitensi più innovative degli ultimi anni, nata a San Francisco e riuscita in pochi anni a contribuire in maniera evidente alla diffusione di soluzioni di mobilità alternative nelle principali città del mondo. Il servizio principale fornito da Uber consente di prenotare automobili con autista per raggiungere la propria destinazione. Ma la crescita esponenziale dell’azienda a livello globale ha portato ad una diversificazione dell’offerta che comprende oggi molti altri servizi utili per la mobilità urbana e non solo.
Questi giorni per Uber rappresentano un periodo piuttosto importante e delicato. L’azienda guidata dal CEO Dara Khosrowshahi si appresta a lanciare l’IPO che permetterà ad Uber di essere finalmente quotata in borsa. Ma nel frattempo, per l’Italia, trapelano indiscrezioni molto interessanti che riguardano il futuro lancio nel nostro paese di uno dei più recenti servizi gestiti dall’azienda statunitense. Stiamo parlando di Uber JUMP.
Uber JUMP è il servizio che consente ai clienti di muoversi in città noleggiando biciclette e monopattini elettrici. Il funzionamento è del tutto simile al noleggio delle auto. Attraverso l’app Uber è possibile conoscere sulla mappa la posizione del monopattino o bicicletta più vicino alla propria posizione. Raggiunta la destinazione il mezzo si sblocca visualizzando il codice QR. Il pagamento avviene tramite carta di credito o prepagata registrata sull’app.
Uber JUMP è già disponibile negli USA e in 6 città europee. E presto, almeno dagli indizi trapelati, potrebbe approdare in Italia. Tutto nasce da un annuncio di lavoro pubblicato su LinkedIn, e in seguito rimosso, attraverso il quale Uber cercava un General Manager per il lancio del servizio JUMP in Italia.
Uber ha scelto di non rilasciare dettagli al riguardo, sottolineando comunque l’obiettivo principale dell’azienda, che prevede di offrire ai clienti diverse opzioni di mobilità attraverso un’unica app. Ma a questo punto il debutto di Uber JUMP nel nostro paese sembra ormai certo. Tanto più se si considera che, qualche anno fa, poco prima del debutto di Uber Eats in Italia, la conferma era stata anticipata da un annuncio di lavoro pubblicato dall’azienda attraverso LinkedIn.
In attesa di saperne di più, per capire quando JUMP verrà reso disponibile in Italia, in quali città e a quali prezzi per il noleggio, Uber è ormai prossima ad un altro evento importante che, in questo caso, rappresenta un passo fondamentale per il suo futuro.
In questi giorni è infatti previsto l’attesissima quotazione in borsa per Uber, con una delle IPO più attese dell’anno. Stando alle prime ipotesi, il prezzo per azione dovrebbe aggirarsi tra 44 e 50 dollari. Dato che potrebbe portare il valore complessivo fino a 90 miliardi di dollari. Ma la realtà potrebbe essere meno rosea di quanto ipotizzato inizialmente. Alla vigilia della quotazione in borsa, tuttavia, non mancano le preoccupazioni. E’ proprio in questi giorni che in diverse città del mondo, dagli Stati Uniti al Regno Unito, gli autisti Uber hanno scelto di organizzare scioperi e proteste, chiedendo al colosso statunitense condizioni contrattuali e salariali migliori.
Gli autisti Uber, infatti, sono considerati dall’azienda come lavoratori autonomi (e non dipendenti), i prezzi delle corse sono gestiti dalla stessa società. E’ per richiedere paghe più alte e contratti migliori che i conducenti Uber, in diverse città statunitensi e non solo, hanno scelto un momento importante come la vigilia della quotazione in borsa per far valere i propri diritti.
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