E’ nel 2009 che Uber ha fatto il suo debutto sul mercato come applicazione mobile dedicata ai trasporti, e nel giro di pochi anni è riuscita ad espandersi in decine di paesi nel mondo, partendo dagli USA, trasformandosi in una delle start-up di maggior valore al mondo contribuendo a rivoluzionare il sistema di trasporto all’interno delle città, offrendo un servizio che si pone come diretto concorrente dei tradizionali taxi permettendo a persone comuni di richiedere un’auto direttamente dallo smartphone e persino di condividere le corse.
In breve tempo Uber ha tuttavia esteso i servizi a disposizione degli utenti mettendo a disposizione servizi diversi a seconda delle proprie esigenze, compreso il trasporto di cose, ed è in questa categoria che rientra UberEats, il sistema di consegna del cibo a domicilio, con la collaborazione di locali e ristoranti, che si impone come diretto concorrente di piattaforme come JustEat e finalmente sbarca a Milano, quinta città europea scelta da Uber per offrire la consegna di cibo a domicilio.
UberEats è nato con l’intento di offrire agli utenti la possibilità di ordinare direttamente dal PC o dallo smartphone il pranzo o la cena dal proprio ristorante preferito, ed è già disponibile in 43 paesi del mondo. Finalmente il servizio debutta anche in Italia, partendo dalla città di Milano, che subito dopo Amsterdam, Bruxelles, Londra e Parigi si conferma la quinta città europea coperta. Il funzionamento è molto semplice. I clienti aprono l’apposita applicazione, scelgono il ristorante, visualizzano il menù e ordinano il cibo pagandolo direttamente con carta di credito. A quel punto il ristorante si affida a uno dei corrieri del servizio che consegna l’ordinazione a domicilio. Uber trattiene una percentuale dal ristorante, confermandosi solo un intermediario tra ristorante e cliente.
La reale differenza tra UberEats e i servizi concorrenti, tuttavia, riguarda i corrieri. Questi non saranno veri e propri dipendenti di Uber o dei ristoranti, ma tutti potranno diventare, occasionalmente, corrieri per UberEats. Sarà sufficiente aver compiuto almeno 18 anni, possedere uno scooter o una bicicletta, essere in grado di sollevare almeno 15Kg di peso e ottenere l’approvazione da parte di Uber. Non appena si diventa corrieri per UberEats non ci si dovrà attenere ad un minimo di ordini da consegnare, nè ad un orario preciso. Quando si avrà del tempo libero basterà attivare l’app, facendosi identificare come disponibile, e si riceveranno quindi gli ordini di consegna dai ristoranti che supportano il servizio. Si tratta quindi di una sorta di lavoro occasionale, utile per registrare un guadagno extra, che potrà rivelarsi utile soprattutto ai più giovani.
UberEats, in questa prima fase di lancio a Milano, sarà gratuito permettendo quindi ai clienti di pagare solo il costo dell’ordinazione, senza limiti di spesa, ma per il futuro l’obiettivo dell’azienda, come sottolineato anche da Carlo Tursi, General Manager di Uber Italia, sarà quello di espandersi in altre città italiane collaborando con altri ristoranti.
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