Laura Paoletti, 33 anni, e suo figlio Giosuè di 8, sono stati ritrovati morti in un appartamento sopra un capannone in provincia di Macerata, a Sambucheto di Recanati. L’allarme è stato lanciato dal padre di lei che ha trovato i due cadaveri nel suo appartamento e l’ipotesi più veritiera è quella di un omicidio suicidio, ma le piste investigative sono ancora aperte: al momento si pensa che la donna abbia sparato al figlio per poi togliersi la vita con lo stesso fucile. Interrogati i parenti di lei e del suo ex compagno per capire le modalità e le motivazioni di questo atto così devastante.
Lei, separata con il compagno. Una separazione che non è andata per vie amichevoli e lui era stato anche denunciato dalla donna per stalking. Le trattative comunque erano a buon punto e si stavano definendo le modalità di visita del padre al figlio. Laura non aveva problemi economici: laureata in economia e commercio, lavorava presso uno scatolificio. Stava ristrutturando un casale dove andare a vivere con il figlio e temporaneamente viveva dal padre, dove è stata ritrovata morta.
Fuori dal capannone anche il legale di lei, l’avv. Alessandra Perticarà, e l’ex sindaco di Recanati Fabio Corvatta, un amico personale della famiglia.
Oggi pomeriggio il padre, Lorenzo Lucaroni, doveva andare a prendere suo figlio Giosuè, ma ha ricevuto la tragica notizia dopo 8 ore dalla sua morte. Interrogato dai Carabinieri ha avuto un malore. Avrebbe comunque un alibi solido, ma al momento non è esclusa nessuna pista. La donna è stata ritrovata in casa, con la porta chiusa e il fucile in una posizione che fa pensare che sia stat lei ad uccidere il figlio, per poi puntarsi il fucile sotto il mento e sparare di nuovo.
Le due salme sono state portate in obitorio, dove avverrà nei prossimi fiori l’autopsia per confermare o smentire l’ipotesi di omicidio suicidio.
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