Niente più morti sulle strade. Un traguardo certamente ambizioso e difficile da raggiungere, alla base dell’iniziativa Vision Zero, che vorrebbe azzerare entro il 2050 le morti provocate dagli incidenti stradali. Migliaia sono ogni anno gli incidenti che causano morti, spesso molto giovani, e la maggior parte di queste sono attribuibili purtroppo all’errore umano.
I progressi tecnologici fatti negli ultimi anni applicati al settore dell’automotive possono avere un ruolo fondamentale per impedire che ciò avvenga. E in questi giorni un nuovo importante passo è stato compiuto all’interno dell’Unione Europea, con un nuovo accordo che a partire dal 2022 renderà obbligatori una serie di nuovi sistemi ADAS da integrare nelle automobili, bus e camion venduti in Europa. Tecnologie in parte già presenti su molte vetture di ultima generazione, che dovranno tuttavia essere introdotte in maniera obbligatoria sui veicoli immatricolati a partire dal 2022.
I sistemi ADAS (acronimo di Advanced Driver Assistance Systems) sono quei sistemi avanzati di assistenza alla guida pensati per assistere i guidatori aumentando la sicurezza e riducendo il rischio di incidenti stradali. Quello raggiunto in Europa è, al momento, un accordo che per diventare definitivo avrà bisogno dell’approvazione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio dei Ministri europeo.
In sostanza prevede che le nuove automobili, ma anche camion e bus, immatricolati a partire dal 2022, siano dotati in maniera obbligatoria di tutti questi sistemi di sicurezza avanzati. Si tratta di circa 30 diverse tecnologie pensate per migliorare la sicurezza stradale. Per i veicoli già in commercio, invece, l’obbligo slitterebbe al 2024.
L’obiettivo dell’Unione Europea è di rendere i nuovi sistemi ADAS obbligatori, dando vita ad una rivoluzione paragonabile a quella dell’obbligo delle cinture di sicurezza o dei sistemi ABS ed ESP già presenti sulle vetture in commercio.
Molti i sistemi di sicurezza resi obbligatori con questo accordo. Un esempio è quello della frenata automatica d’emergenza, che permetterà alla vettura di frenare istantaneamente in caso di ostacoli sul percorso, evitando così l’impatto. Ma anche sistemi per il bilanciamento della velocità, tenendo in considerazione i limiti di velocità in base alla segnaletica. Alla lista si aggiunge anche il sistema per il mantenimento nella corsia di marcia, ma anche rilevatori all’interno dell’abitacolo per valutare il tasso alcolemico, la stanchezza e livelli di attenzione del guidatore. Gli ADAS comprendono anche telecamere per la retromarcia, nuove cinture di sicurezza, sistemi di protezione per impatti laterali, nuovi parabrezza e sistemi per proteggere pedoni e ciclisti in caso di impatto. Un’altra novità importante è l’introduzione di una scatola nera all’interno delle vetture, che raccoglierà dati importanti per valutare le responsabilità in caso di incidenti.
Infine, su mezzi pesanti come bus e camion, i nuovi sistemi di sicurezza comprendono il rilevamento della pressione degli pneumatici e un sistema per rilevare punti ciechi.
Non resta che attendere prossimi sviluppi per capire se arriverà nei prossimi mesi l’approvazione definitiva da parte del Parlamento Europeo.
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