Sappiamo già che Amazon è considerata una delle principali piattaforme di e-commerce a livello globale con milioni di clienti che ogni giorno fanno acquisti online, beneficiando di un ampio catalogo di prodotti, spedizioni rapide e prezzi competitivi. Uno dei fattori che ha contribuito alla popolarità di Amazon è anche la politica dei resi, che permette ai clienti insoddisfatti di restituire il prodotto acquistato entro un tempo limite, ricevendo un rimborso completo in tempi brevissimi.
E’ già accaduto, tuttavia, che proprio questo sistema sia stato usato da alcune persone in maniera impropria, cercando di truffare la piattaforma di vendita online per generare un guadagno. Ed è proprio quanto accaduto di recente in Spagna, dove un ragazzo di appena 22 anni si è reso responsabile di quella che può essere considerata la più grande truffa perpetrata ai danni di Amazon nel vecchio continente.
Prima di spiegare quanto accaduto, è importante ricordare come funziona la politica dei resi presente su Amazon. Quando un utente acquista un prodotto sulla piattaforma, ha 30 giorni di tempo per scegliere di restituirlo integro e nella sua confezione originale. Ed è proprio sulla politica dei resi che un 22enne spagnolo avrebbe deciso di lucrare, come raccontato dal quotidiano El Espanol, mettendo in piedi una truffa del valore di centinaia di migliaia di euro.
Secondo i dettagli disponibili, il 22enne spagnolo originario di Palma di Maiorca, insieme ad un amico aveva escogitato un astuto piano per truffare il gigante statunitense delle vendite online. Acquistava prodotti su Amazon, soprattutto di elettronica, consegnati rapidamente grazie ad Amazon Prime. Quando riceveva il prodotto, svuotava la confezione originale, la riempiva di terra fino a raggiungere un peso simile a quello del prodotto, lo rispediva ad Amazon e chiedeva il rimborso. Il prodotto, senza confezione originale, veniva quindi rivenduto online ad un prezzo scontato. Ciò è stato possibile perché il colosso dello shopping online non controlla subito i prodotti restituiti dai clienti, ma per accettare il rimborso controlla semplicemente il peso della confezione.
La truffa è andata avanti per alcuni anni, e gli affari andavano così bene al 22enne, da costringerlo ad aprire una sua azienda per gestire le vendite. Fino a quando presso la sede Amazon di Barcellona, i dipendenti si sono accorti che le confezioni di alcuni prodotti contenevano della terra, facendo scattare le indagini della polizia che hanno portato all’arresto del responsabile. In totale, secondo i dettagli trapelati, il giovane ha truffato Amazon per circa €330.000. Si tratta della seconda più grande truffa ai danni di Amazon e la più grande messa a segno in Europa.
Ancora adesso, infatti, la più grande truffa messa a segno ai danni di Amazon è attribuita ad una coppia statunitense dell’Indiana che, attraverso la creazioni di account fake è riuscita ad ottenere illecitamente prodotti da rivendere online per un valore superiore ad 1 milione di dollari. In quel caso, la coppia è stata arrestata e condannata a 6 anni di reclusione.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.