Un gesto per chiedere Aiuto (contro la violenza domestica)

Stiamo attraversano un periodo difficile come non se ne vedeva dal tempo della seconda guerra Mondiale.  Nessuno si sarebbe potuto immaginare che  in un Mondo così evoluto si sarebbero potuti riproporre temi  come malattie così invasive e diffuse tra la popolazione.  Quanti, tanti e troppi morti, una vera e propria guerra con un nemico  nascosto infido e inesorabile. Questo Covid-19  non li ha risparmiati.  Questo è il presente. Ora ci sono i vaccini, un po’ alla volta tutti potranno accedervi, presto si spera le cose miglioreranno. 

Ci sono poi altri mali nella nostra società. Mali altrettanto nascosti e che possono produrre e troppo spesso portare alla morte. Malattie differenti, un tempo non evidenziate e tenute nascoste, non riconosciute per una non cultura. Riaffiora il diritto più banale e basilare: il Rispetto dell’altro. Ciò non succede in strada o in un campo di battaglia, ma accade dentro le nostre case, tra le mura di ciò che dovrebbe essere la parte più protetta della vita. In alcuni casi si portano a galla tematiche come l’isolamento sociale,  chiusura al mondo esterno, difficoltà nel relazionarsi con gli altri, si tratta di violenza pura e semplice. Violenza che si può riassumere in varie forme: fisica e morale, carnale, percosse, umiliazioni, costrizioni, reclusioni, sottomissioni.

In un tempo in cui siamo costretti a rimanere  chiusi in casa per difenderci da questa malattia che ci ha colpito, molte, troppe volte nelle case, le relazioni si esasperano e gli equilibri si rompono. Sono patologie, sono violenza gratuita, sono mentalità bacate, ma i risultati sono sempre quelli che sfociano in violenza domestica. Molte culture tendono a imporre il silenzio. Il tempo, l’evoluzione sociale, i sistemi di comunicazione, radio, TV, internet, il reticolo globale non è riuscito a rompere questa catena di violenze. La casa diventa prigionia per molte persone. Non c’è Genere in chi sopporta manipolazioni, raggiri, persecuzioni, violenze morali e fisiche, ci sono persone violente e forti e persone meno forti che subiscono. Non c’è Genere perché accade tra uomini e donne, tra Genitori e figli, tra figli ed anziani, tra fratelli, tra famigliari o persone conviventi.

C’è un video che sta girando in questi giorni su internet, sui social, su whatsApp, che ci parla di un’idea che si concretizza in un modo per segnalare silenziosamente ciò che accade  dentro casa. E’ un segnale visivo facilmente “riconoscibile” . Un palmo della mano aperto, il pollice chiuso all’interno e la mano che si chiude in un pugno.Un semplice gesto silenzioso che può salvare una vita“, così come ci racconta Giuditta Pasotto, promotrice in Italia di questo messaggio. Un’idea nata in Canada da diffondere, condividendola, in maniera che diventi un gesto riconoscibile e a cui dar seguito, facendo intervenire chi di competenza.

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