L’Università Niccolò Cusano, a tutela della salute dell’intera comunità universitaria, non solo applica concretamente le misure disposte dalle autorità sanitarie per affrontare l’emergenza COVID-19, ma ha anche istituito un team , composto da docenti, personale amministrativo, tecnico, nonché il fondatore stesso, per garantire i servizi didattici e amministrativi ad oltre 30mila studenti.
Roma 15 marzo 2020 – L’Unicusano è stata una delle prime Università italiane a capire la gravità della diffusione del Coronavirus e subito si è attivata per offrire tutti i servizi – compresi esami e sedute di laurea – in modalità telematica e, contemporaneamente, avviare le procedure del lavoro agile per docenti, ricercatori e dipendenti amministrativi.
L’Ateneo, da sempre lungimirante e coeso, ha voluto guardare oltre le disposizioni ministeriali ufficiali. Per contribuire costantemente al funzionamento dell’azienda e non arrecare disservizi, alcuni dipendenti hanno aderito anche ad una “unità operativa d’emergenza” e, dal 9 marzo 2020, vivono e lavorano all’interno del campus universitario; rispettando ovviamente tutte le norme di sicurezza sanitaria in essere. Da oltre una settimana, dunque, si lavora e si vive nel campus in via don Carlo Gnocchi per garantire il servizio universitario ad oltre 30 mila studenti in Italia. Dipendenti che hanno deciso, volontariamente, di isolarsi dal resto del mondo per rispettare seriamente le norme dettate dal DPCM dell’8 marzo 2020 e per lanciare un messaggio di speranza, ai tempi del Coronavirus: “Unicusano non si ferma e continua a garantire, in modo eccellente, i suoi servizi didattici e amministrativi”.
Il team interno della Cusano è un sacrificio per il bene della collettività. Infatti, questa lodevole iniziativa mette al sicuro sia i dipendenti, evitando loro contatti non necessari e gli spostamenti giornalieri casa-lavoro, sia gli studenti che, dopo la sospensione delle attività in presenza, possono comunque continuare ad usufruire dei servizi universitari in via telematica.
Oltre a garantire il diritto allo studio e alla salute, l’Università Niccolò Cusano ha donato 30 mila euro allo Spallanzani di Roma per l’acquisto di alcuni respiratori. Idem con l’ospedale di Terni. Gesti nobili che vogliono ridare speranza e che dimostrano l’impegno concreto nei confronti della comunità presente e futura. Attestano, soprattutto, che l’Unicusano non si ferma e scende in campo in modo tangibile, questa volta contro il COVID-19, perché siamo tutti responsabili nei confronti dell’Altro.
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