Upcycling:recuperare migliorando… magari trasformare un frantoio in hotel

Ogni cosa può diventare qualcos’altro.

Affermazione audace, ma veritiera, poiché tutto è in continua trasformazione o viene portato a nuova vita in una forma diversa.

Quante volte si è data una seconda possibilità a qualcosa nata per una specifica funzionalità, ma  poi nel tempo, si è completamente stravolta la destinazione d’uso? Dal 1994 si inizia a parlare di upcycling, ovvero riutilizzare oggetti per creare un nuovo prodotto di maggiore qualità. Un prima e dopo a volte poetico, a volte funzionale, ma sicuramente utile.

Gli americani sostengono :”From trash to treasure” (dalla spazzatura al tesoro), mai affermazione fu così vera per il riuso e quindi: bottiglie di vino diventano originali lampade, pediere che si trasformano in utili appendiabiti e portafoto, o addirittura… un frantoio può diventare un hotel!

Ed è proprio in questa ultima e grande trasformazione che vi voglio coinvolgere e nuovamente gli americani ne sono i protagonisti.

Linda e George Meyers arrivano in Toscana da New Orleans, cittadina della Louisiana in continuo fermento musicale e dove il panorama della cucina spazia tra cultura francese, africana e americana. La loro passione per i viaggi e la buona tavola li fa innamorare di Montefollonico, ma  soprattutto di quell’antico frantoio che oggi è La Chiusa Hotel e Ristorante.

Ma facciamo qualche passo indietro e raccontiamo meglio la storia di questa trasformazione, di questa nuova vita per quello che era inizialmente un passaggio a pedaggio. Infatti in quella specifica posizione del territorio toscano nell’ 800 i viaggiatori erano soliti attraversare la valle e quello che oggi è un Hotel con panorama, era un vero e proprio posto di guardia presidiato da soldati che richiedevano un pedaggio ai viaggiatori dell’epoca che attraversavano quel preciso punto di territorio. Il muro interno che oggi costituisce parte delle stanze era il muro originale della torre di guardia dove si appostavano gli arcieri.

Nel 1500 la struttura fu trasformata in frantoio poiché nel terreno circostante erano presenti molti ulivi, da qui appunto il nome La Chiusa – racchiuso al centro.

Rimasto frantoio attivo fino agli anni ’70, quando  poi fu trasformato in Hotel e Ristorante.

La Chiusa oggi è circondata da due vigneti, un campo di lavanda e 1000 ulivi che vengono utilizzati sia per la produzione di olio per il ristorante, che in vendita nello shop interno.

Le camere presentano ancora parti della struttura dell’antico frantoio, proprio in una delle suite è visibile la grande ruota a pietra (detta molazza) che serviva per frantumare le olive.

Antico e nuovo (ma sempre tradizionale) dialogano perfettamente come stile di arredo per le stanze che hanno bagni originali dotati anche di vasca idromassaggio per il completo relax nel periodo di soggiorno. Che sia un week end o anche un periodo più lungo, la parola d’ordine è sicuramente “take it easy”, prendetevela con calma e se volete essere attivi potrete nuotare in piscina, pranzare tra gli ulivi o  andare a visitare le arnie e i favi mobili per la produzione di miele.

Entrando dal parcheggio si ha subito il calore dell’accoglienza della struttura fatta di mattoni grandi a vista che gli conferisce quell’aria informale e perfettamente integrata in quello che è il panorama unico che si affaccia sulla valle.

Un primo benvenuto di visuale suggestiva proprio affianco all’entrata del ristorante, con tanto di punto selfie tra un piccolo pozzo, gli alberi e anche una cornice posizionata appositamente per le foto.

Grandi tavoli di Deruta per il dehors del ristorante che accolgono gli ospiti nel periodo estivo, perfetti per un pranzo tra il verde degli alberi o una cena suggestiva con il panorama di sfondo.

Seguendo il piccolo sentiero poi che costeggia le stanze con affaccio all’aperto, si arriva alla piscina che regala una vista magnifica su tutto il territorio circostante, dove Pienza e  la Val d’ Orcia regalano colori unici e inconfondibili di una Toscana che tutti amano e  qualcuno sceglie come dimora.

La Chiusa non è solo panorama… ma anche corsi di cucina, degustazioni e naturalmente la scoperta di piccoli produttori locali. Allegre lezioni su come si preparano i famosi Pici coinvolgono sia gli amanti del cibo che le signore locali, che con movimenti sicuri e determinati insegnano a lavorare la pasta. Una grande cucina con vista sulla vallata ospita i corsi ed è anche il regno dello chef Marco Leonelli che da questa stagione ha preso le redini del ristorante, offrendo oltre che tradizione, una sua personale e contemporanea visione dei più famosi piatti in menu.

La carta dei vini è altrettanto importante e gli ospiti possono contare sulla figura del maitre Yousef Elkinani, che dopo diverse esperienze tra Italia e Francia, ha scelto la Toscana e precisamente La Chiusa per continuare il suo cammino professionale tra vini e  distillati, pronto a consigliare al meglio percorsi di abbinamento ai piatti oppure singolari degustazioni di etichette locali.

La storia di Linda e George è una delle tante trasformazioni che continuano a percorrere e valorizzare un territorio inestimabile come quello italiano, che ha tanto da raccontare, ma soprattutto da offrire sia a chi è di passaggio magari per una vacanza, o chi vive la quotidianità di un posto assolutamente unico.

Pici

La Chiusa Hotel & Restaurant

Via della Madonnina 88

53049 Montefollonico (SI)

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