Come ogni anno l’estate è arrivata con le sue temperature in costante aumento in quasi tutta Italia, e mentre oltre mezzo milione di ragazzi sono impegnati a preparare l’ultimo importante esame che li separa dalla conclusione degli esami di maturità, in tanti hanno già iniziato a dedicarsi al relax per riprendersi dopo un anno di studio o lavoro e per trascorrere più tempo in compagnia di amici e familiari.
Che si tratti di andare al mare, in montagna o semplicemente di prendersi un momento di riposo per dedicarsi alle proprie attività preferite, l’estate è certamente uno dei periodi migliori. Ma così, purtroppo, non è stato per una giovane statunitense che, in vacanza insieme alla famiglia in un popolare parco acquatico del Nord Carolina, ha trovato purtroppo la morte. Ciò che inquieta, tuttavia, è la causa della morte della ragazza che non è stata provocata da un incidente, ma da un pericoloso parassita conosciuto anche come ameba “mangia-cervello”.
Secondo le informazioni diffuse dalla stampa, la diciottenne Lauren Seitz dell’Ohio era partita insieme alla sua famiglia per trascorrere qualche giorno di vacanza presso il popolare parco acquatico Whitewater Center nel Nord Carolina. Sarebbe stato proprio nelle acque del parco che l’ameba mangia-cervello sarebbe riuscito a penetrare nel suo organismo, arrivando a provocarne la morte nell’arco di alcuni giorni.
L’ameba mangia-cervello, conosciuta con il nome scientifico Naegleria fowleri, è un ameba che vive in acque dolci, generalmente tiepide, che può infettare gli esseri umani, insinuandosi attraverso le cavità nasali. Nel caso in cui l’infezione non venga diagnosticata, questo parassita ha effetti letali sull’organismo, attaccando il sistema nervoso centrale con malattie quali la meningoencefalite che distrugge i tessuti cerebrali, e nel caso in cui non venga curata, porta inevitabilmente alla morte nell’arco di pochi giorni.
Il parco acquatico, che ogni giorno viene visitato da centinaia di persone, dopo quanto accaduto è stato prontamente chiuso, impedendo il prosieguo di qualunque attività acquatica per consentire ai centri di ricerca e controllo delle malattie di effettuare le indagini del caso per evitare il verificarsi di nuovi drammatici casi. In tal senso, attraverso un breve comunicato ufficiale, i responsabili del Whitewater Center hanno confermato che in seguito alle analisi effettuate sulle acque del parco, sono state riscontrate particelle del DNA della Naegleria fowleri, scoperta che ha convinto gli esperti ad effetturare ulteriori accertamenti.
Sembra a tutti gli effetti la sceneggiatura di un terribile film dell’orrore, ma non è la prima volta che questo parassita colpisce gli esseri umani. Per dare un’idea della pericolosità dell’ameba mangia-cervello, secondo alcuni dati, negli USA delle 133 infezioni riconosciute dagli esperti dal 1962 ad oggi, solo tre persone sono riuscite a sopravvivere, un numero che dimostra quanto aggressivo e pericoloso possa essere questo parassita.
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