USA: condannato a morte il responsabile della strage di Charleston

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Sono tante le discussioni che nel corso del tempo hanno riguardato gli Stati Uniti d’America, ma quello sulle armi e in particolare la semplicità con cui è possibile procurarsi un’arma da fuoco negli USA continua ad essere uno dei più scottanti soprattutto tra chi crede che sia necessario adottare provvedimenti per impedire che chiunque possa acquistare liberamente un’arma e chi, invece, cita il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America, che garantisce il diritto di possedere armi.

L’argomento è certamente controverso e piuttosto delicato, ma intanto continua a finire ogni volta al centro dell’attenzione quando si verificano vere e proprie stragi negli USA che provocano la morte di persone innocenti. E’ proprio il caso di quanto accaduto nel 2015 nella città di Charleston dove un ragazzo poco più che 20enne ha utilizzato una pistola per fare una strage all’interno di una chiesa. E’ proprio il responsabile di questo terribile atto che in questi giorni è stato condannato a morte.

Non è la prima volta che negli Stati Uniti una persona viene condannata alla pena capitale per aver commesso un fatto di tale entità, ma si tratta comunque di una sentenza storica perchè si tratta della prima volta che una persona viene condannata a morte per aver commesso un crimine d’odio. Il responsabile della strage è Dylann Roof un ragazzo di 22 anni e la sentenza ha richiesto tre ore di dibattito all’interno della giuria, composta da 12 persone. Prima della sentenza, tuttavia, il ragazzo non ha mostrato alcun segno di pentimento nè ha chiesto clemenza. Durante il processo, inoltre, ha smentito di essere affetto da problemi psicologici, e dopo la lettura della sentenza non ha mostrato alcuna emozione.

Il ragazzo, anzi, ha ribadito di aver commesso la strage perchè sentiva di doverlo fare. Il suo piano, secondo quanto dichiarato durante la confessione, era quello di scatenare una guerra razziale. Tutto ciò, insieme alla premeditazione che aveva spinto il giovane a pianificare la strage almeno 6 mesi prima, ha di certo contribuito a portare non ad una condanna per ergastolo ma alla pena capitale.

Il fatto, lo ricordiamo, risale al 17 giugno 2015. Dylann Roof quel giorno è entrato in una chiesta metodista nella città di Charleston nel South Carolina, armato di una glock calibro 45 che aveva acquistato regolarmente in un negozio qualche mese prima. All’interno della chiesta, il giovane sarebbe rimasto seduto per almeno tre quarto d’ora, prima di decidere di alzarsi e iniziare a sparare in direzione delle persone presenti. Questo terribile atto è costato la vita ad un totale di 9 persone, tre donne e 6 uomini, tutti afroamericani, che si trovavano quel giorno nella chiesta di Charleston per pregare.

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