Un inverno non-inverno, una primavera nella norma e un’estate improvvisa: un mix di condizioni climatiche insolite ha imposto una raccolta anticipata e “veloce” dello Chardonnay, iniziata il 5 di agosto. E dal 13 agosto al via anche quella dei rossi.
Niente è mai scontato in meteorologia: così il generale inverno che dovrebbe sferzare con le sue temperature rigide, si può rivelare molto più accomodante e mite rispetto alle aspettative, un bel +1.9 °C di media rispetto al decennio 1991-2020. L’inverno atipico ha portato a un germogliamento precoce fortunatamente accompagnato da piogge consistenti. “Da metà febbraio a metà marzo abbiamo accumulato quasi 200mm di pioggia,” ha commentato Matthieu Taunay, l’enologo di Monteverro, piccola perla enoica dolcemente adagiata sulle colline di Capalbio. “Le riserve d’acqua si sono rivelate fondamentali per garantire alle piante tutto ciò di cui avevano bisogno per crescere in equilibrio.”
Inverno ribelle, ma una primavera prevedibile: temperature nella norma e precipitazioni sufficienti, con un ultimo evento piovoso significativo segnato in calendario il 24 giugno. “Queste condizioni hanno permesso alle piante di assorbire i minerali essenziali dal suolo continua Taunay. “Possiamo avere il suolo più ricco del mondo,” continua Taunay, “ma senza acqua, le piante non riuscirebbero ad alimentarsi correttamente.”
E poi – nel solco della trazione – è seguita un’estate calda come calendario comanda, ma improvvisa. La bella stagione, infatti, ha registrato un’impennata istantanea delle temperature a partire dalla prima settimana di luglio, senza tregua fino all’inizio della vendemmia. Così da costringere a una raccolta precoce con lo Chardonnay vendemmiato già dal 5 agosto. “Abbiamo raccolto tutte e quattro le parcelle di Chardonnay in soli tre giorni,” spiega Taunay, sottolineando l’importanza della freschezza per il loro stile di vino, dato che con temperature sopra i 33°C l’acidità dell’uva tendeva a scendere troppo rapidamente.
Per i vitigni rossi si è potuto aspettare qualche giorno: la vendemmia è iniziata il 13 agosto con il primo Merlot. “A differenza degli anni precedenti”, ha osservato Taunay, “l’effetto del terroir è stato più rilevante di quello varietale. Questo ha guidato la raccolta, che è proseguita con la Syrah, per poi stranamente spostarsi su alcune parcelle di Cabernet Franc e Sauvignon su un terroir precoce, concludendo con l’ultima parcella di Merlot il 30 agosto”.
Con un clima stabile e previsioni senza pioggia per le prossime settimane, “la vendemmia potrebbe concludersi intorno al 15 settembre”, conclude Taunay. “Le temperature in calo e le giornate più corte di settembre potrebbero però rallentare la maturazione delle varietà più tardive, allungando leggermente i tempi”.
La vendemmia 2024 di Monteverro si rivela un perfetto esempio di come la resilienza delle viti e la cura attenta del terroir possano fare la differenza anche in un’annata segnata da sfide climatiche. Nonostante l’inverno mite e l’estate improvvisa, la capacità di adattamento delle piante, supportata da un team esperto e appassionato, ha permesso di ottenere uve di alta qualità, confermando ancora una volta Monteverro come una realtà vitivinicola d’eccellenza, attenta al dettaglio e con una gestione precisa del vigneto.
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