Veneto, Zaia annuncia le nuove misure

Il Veneto è una delle terre più colpite dalla diffusione a macchia d’olio del Covid-19 e, nonostante le ottime risorse della Regione per quanto concerne l’ambito della Sanità, l’inarrestabile aumento dei contagi registrati negli ultimi giorni sta causando numerosi problemi e la situazione rischia di sfuggire di mano.

Il Presidente della Regione Luca Zaia ha infatti affermato che, secondo una proiezione nel prossimo futuro, il numero delle persone infette potrebbe salire a circa due milioni, ossia più o meno il 50 per cento dell’intera popolazione veneta. Questa previsione è di per sé sufficiente a far comprendere quanto la vicenda sia delicata. Infatti, nel momento in cui non dovessero esserci più posti per la terapia intensiva a disposizione, risulterebbe pressocchè impossibile la gestione delle cure dei malati, il che avrebbe come logica conseguenza l’incremento delle vittime.

Dunque, al fine di scongiurare questo esito così catastrofico, è stato lo stesso Governatore Zaia ad annunciare le nuove contromisure che la Regione dovrà mettere in campo.

Così, avendo come intenzione quella di preservare quanti più posti letto in terapia intensiva possibili, sono sospese con effetto immediato tutte le attività chirurgiche programmabili (ossia che, prese in considerazione le condizioni cliniche del paziente, non vi sia la necessità di effettuare l’intervento con urgenza) che richiedano il ricovero del soggetto in terapia intensiva dopo l’operazione.

Inoltre, aldilà dei già menzionati interventi d’urgenza, sono esclusi dal provvedimento anche gli interventi di categoria B (brevi), che quindi non provocheranno l’intasamento degli Istituti Ospedalieri, le attività in ambito materno-infantile e oncologico, ovviamente a causa della gravità di queste situazioni e quelle di assistenza psicologica.

Queste misure non serviranno tra l’altro soltanto ad assicurare il posto a coloro che manifesteranno i sintomi da Coronavirus nei prossimi giorni, ma anche per concentrare più unità del personale medico e infermieristico su queste imminenti emergenze. Infatti ogni giorno ormai, attraverso social media e telegiornali, assistiamo a testimonianze che ci raccontano il lavoro massacrante svolto stoicamente dagli addetti ai lavori in giro per l’Italia.

Per quanto queste storie di umanità possano regalare nuove forze e nuove speranze ad un paese ormai in ginocchio quale il nostro, non bisogna dimenticare che per svolgere al meglio mansioni così delicate è necessario che tutti i professionisti in questione abbiano energia e freschezza. Pertanto, ogni decisione volta ad aumentare il personale idoneo ad intervenire sul campo è fondamentale ed essenziale.

Quanto stabilito dal Presidente Zaia andrà avanti almeno fino al 15 aprile, essendoci ovviamente la possibilità di prolungare ad oltranza le misure suindicate.

Ovviamente tutto ciò non appare ancora sufficiente. Il Veneto, come tutta l’Italia oramai, deve fare i conti con la penuria di mascherine e macchine respiratorie. Risulta chiara, di conseguenza, l’importanza di un tempestivo soccorso esterno. La Cina sembra essersi già fatta avanti, fornendo strumenti e professionisti d’esperienza, in attesa di qualche segnale più incoraggiante e concreto da parte delle Istituzioni dell’UE.

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