Ma dove andremo a finire? Questo è l’unico pensiero che mi viene se penso ai fatti di cronaca che ultimamente si susseguono sui nostri magazine. Partendo dalla ragazzina violentata per anni da un branco, protetto da tutti, fino alla ragazza di 17 anni violentata dentro il bagno della discoteca mentre le amiche ridevano e filmavano tutto. Quest’ultimo episodio avvenuto a Rimini dove la violenza sessuale diventa addirittura quasi un male marginale se si pensa alle sue amiche che invece di aiutarla e chiamare aiuto hanno preferito filmare tutta la scena con il proprio smartphone per poi inviare il video con whatsapp.
La diciassettenne aveva bevuto molti alcolici e un ragazzo ha sfruttato la situazione per portarla in bagno e abusare di lei. Violenza. Lei da sola, dentro uno spazio angusto e con i pensieri annebbiati dalle troppe bevute a tal punto da non riuscire a reagire. E gli amici? Quelli pronti ad aiutarci, contro tutto e tutti, a discapito anche di sé stessi… dove stavano? Lì vicino, ma non per portare il proprio aiuto ma per filmare la scena. Anche solo pensare di farlo è aberrante. Immaginate come si deve essere sentita la ragazza e non solo per quanto le fosse accaduto, nell’atto che la segnerà per tutta la vita, ma anche per quanto ha scoperto l’indomani. Essendo sotto gli effetti dell’alcol ricordava poco quanto fosse accaduto in quel bagno la sera prima, ma poi rivedere gli attimi immortalati dentro a un video reso pubblico attraverso la famosa app di messaggistica le ha ricordato tutto, come anche la coscienza di che genere di amiche aveva al suo fianco. Ha così subito raccontato tutto alla madre e ha poi sporto immediatamente denuncia. Ora è stato aperto un fascicolo per violenza sessuale e il video è stato rimosso dal Web.
Le indagini ora cercheranno di individuare lo stupratore che sembra avere origini albanesi. Nel video oltre alla scena inquietante si sentono anche le amiche ridere. Lei ricorda solo di essere stata spinta in bagno e una voce che le diceva di fuggire. Ora si sta indagando anche sulla possibilità che la ragazza sia stata spinta a bere o se lo ha fatto per sua spontanea volontà senza rendersi conto di aver superato il limite.
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