La Presidente del Consiglio europeo, all’alba dei risultati convincenti in merito alla sperimentazione del vaccino Pfizer e BioNTech riportati negli scorsi giorni, fornisce conferme più autorevoli della veridicità delle notizie che sono state diffuse. In particolare, dal sito ufficiale della Commissione Europea viene diffuso un comunicato che si sposta dall’usuale neutralità e prudenza che contraddistingue l’istituzione europea.
Prima di tutto, si annuncia la firma di un contratto con le sopracitate Pfizer e BioNTech per l’acquisto di 300 milioni di dosi del vaccino che viene descritto come “il più convincente sinora”. BioNTech, azienda tedesca, era stata peraltro finanziata dall’Unione con 100 milioni di euro per la ricerca sul vaccino.
Il contratto di pre-acquisto, per la verità, non è il primo firmato dalla Commissione per l’acquisto di vaccini, in quanto, come spiegato proprio nel comunicato, è di apicale importanza avere un ampio portfolio di soluzioni, a livello di immunità. Infatti, sono più di uno i vaccini acquistati in sperimentazione, uno dei quali presenta anche l’apporto di un istituto italiano, come abbiamo visto qui. Le altre aziende che hanno contrattato con l’Unione sinora sono: AstraZeneca, Sanofi-Gsk e Johnson & Johnson.
Inoltre, viene annunciato che l’Unione Europea ha avviato una collaborazione con i singoli stati per l’implementazione della diffusione del vaccino, cooperando alla più efficiente e rapida distribuzione possibile. Il comunicato si conclude con un messaggio che non lascia molto da intendere: “Ci siamo quasi. Nel frattempo, rimaniamo prudenti e sicuri.”
Il convincente comunicato della Von der Leyen arriva dopo che il testing sul vaccino ha offerto i risultati preliminari di un 90% di efficacia e addirittura, il ricercatore alla Emory University of Atlanta Guido Silvestri afferma che “il 9 novembre sarà ricordato come data simbolica nella lotta contro il virus”.
Insomma, i presupposti per essere ottimisti ci sono tutti e mentre si susseguono i ludibri per il traguardo che pare essere stato raggiunto, le industrie coinvolte annunciano che il vaccino sarà distribuito a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli tipicamente previsti per i vaccini. Ci si aspetta tuttavia che vi sarà anche un prezzamento differenziato nei vari paesi del mondo, sulla base della necessità e dell’urgenza, oltre che dell’effettivo potere d’acquisto.
La previsione è quella che entro il 2021 siano immesse nel mercato 1,3 miliardi di dosi del vaccino, con alcune indiscrezioni che collocano la possibile data d’inizio distribuzione a marzo 2021. Numeri, per ora, che sono ancora da fantamedicina, ma è legittimo sentire più vicino di ieri il periodo in cui si comincerà a parlare di liste d’attesa. A riprova di ciò, l’Italia dal 4 novembre ha avviato il gruppo di lavoro che si occupa della logistica nella distribuzione del vaccino, dal confezionamento al trasporto, per non rischiare di arrivare impreparati ad una fase cruciale della ripresa.
Intanto, anche le altre potenze mondiali si sono aggiunte alla corsa ad ottenere i primi vaccini, con la Russia che reclama l’efficacia del 90% anche del loro Sputnik V e gli Stati Uniti che si aggiudicano 100 milioni di dosi del vaccino BioNTech/Pfizer, con un’opzione per altre 500.
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