In principio erano le donne… le regine del focolare, le indette ai fornelli, dedite a sfornare manicaretti per tutta la famiglia. Il primordiale atto di amore della donna, dopo donare la vita, è alimentare.
Ma poi ai fornelli, soprattutto quelli dell’alta cucina, la mano e l’ estro maschile ha preso piede sempre più. Si è ceduto il mestolo a figure di affascinanti chef, alla ribalta tra ristoranti, copertine e trasmissioni televisive.
Ma in qualche posto ancora si pensa a non seguire un flusso, ma dare spazio e sapore ai piatti genuini e alle ricette tradizionali. All’ Osteria dell’ Ingegno a Piazza di Pietra, in pieno centro di Roma, si pensa ancora così e dato che l’unione fa la forza, in cucina ci sono ben 3 donne : Francesca, Anna e Lucia, rispettivamente mamma, figlia e zia. Le tre, dopo diverse esperienze lavorative in Abruzzo, loro terra di origine, hanno sposato il progetto di Osteria dell’Ingegno. Ma facciamo qualche passo indietro…c’è anche un uomo, che ha dato il via a questo bel progetto, esattamente 25 anni fa: Giacomo Nitti. Giacomo parte dalla cucina, come cuoco di quella che era inizialmente una vineria e sceglie un posto bellissimo, che ti lascia senza fiato, ma non senza appetito, perché decide proprio davanti al Tempio di Adriano di dare spazio a un locale di ristorazione medio alta, ma senza mai abbandonare tradizione e sapori regionionali.
Si è unito il buon bere ad una ottima ricerca dei piatti e un accurato servizio in sala. Una sala prevalentemente rosa condotta con entusiasmo da Sabrina e Cristina ma che non rinuncia a Marco, memoria storica di Osteria dell’Ingegno. Tra gli ultimi ingressi, la preziosa presenza di Paolo Latini, sommelier e grande conoscitore dell’enologia italiana che, dopo dieci anni da Gusto, altri all’enoteca Provinciale in via Condotti , è diventato la punta di diamante del servizio.
Chi si mette a tavola all’ Osteria dell’ Ingegno inizierà un viaggio tra i sapori regionali che possono portarti in Veneto con un delicato Baccalà in saòr, passando per le Polpette di trippa con una fogliolina di menta, tipiche romane e tanti altri luoghi da assaporare (anche attraverso il vino).
Tutti ingredienti made in Italy con il pescato laziale , la carne direttamente dalla macelleria romana Feroci, l’olio dell’azienda La Massedale di Magliano in Toscana, la pasta artigianale del pastificio laziale Lagano, le primizie di Orme (l’agricoltura buona sulle orme della filosofia agro-alimentare sana) e i prodotti della Coldiretti.
Seguendo le regole del mercato ogni martedì e venerdì cous cous di pesce, cacciucco e baccalà, il giovedì gli gnocchi ed il fegato, mentre trascorrendo la domenica all’osteria sembrerà di essere a casa. E quindi ravioli, lasagne, abbacchio, primi della tradizione romana, ma anche arrosti, pollo alla diavola, quinto quarto.
Tutti i giorni la pasta fresca, con farine e uova bio, nei formati che raccontano un po’ tutte le regioni: dalla busiata siciliana con ragù di scorfano rosso alle orecchiette pugliesi con totani cicoria e lenticchie, dai tortelli emiliani di erbette agli gnudi maremmani con burro e ortiche alle sagne molisane col sugo di castrato.
Per il pane, oltre alla produzione propria con focaccia e lievitati integrali, ci si affida allo storico furono Renella.
Non solo pranzo e cena, ma all’Osteria dell’ Ingegno ci si può concedere una merenda come sosta tra una visita e un altra, deliziando il palato con un tè o una tisana, accompagnati da dolci e pasticceria home made.
Anche l’ora dell’aperitivo è sacra ormai a Roma e con un buon bicchiere di vino sono perfette le piccole focaccine salate farcite con : sugo all’amatriciana, polpettine di trippa, baccalà mantecato, cicoria ripassata e crema di fave, oltre alle favolose croccanti frappe salate a cacio e pepe che sono un segreto della chef Francesca.
Per i vini si viaggia solo tra le cantine italiane: 300 etichette con predominanza del Lazio e attenzione per il naturale e il biologico. In mescita 25 referenze che ogni 15 giorni si alternano sulla lavagna. Particolare attenzione per l’ambiente e la sostenibilità del menù, quindi solo cannucce in cellulosa e utilizzo di accessori plastic free.
L’Osteria dell’ Ingegno non è il classico e rustico ristorante romano con le tovaglie bianche e rosse, ma arredato in colorato stile contemporaneo con alcuni pezzi unici di design. L’ambiente si sviluppa su due piani e oltre il dehors sulla splendida piazza conta 60 coperti all’interno.
I quadri e i tavoli disegnati all’ingresso sono dell’ artista vicentina Franca Vit, che con le sue opere ha personalizzato il carattere dell’ osteria rendendola unica e accompagnandola nello stile nei suoi 25 anni di attività!
Osteria dell’Ingegno
Piazza di Pietra 45
00186 Roma
Tel 06 6780662
osteriadellingegno@yahoo.it
Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 24.00, chiuso 24 e 25 dicembre e dal 10 al 20 agosto.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.