Indecisi su cosa guardare su Prime Video? Ecco la recensione del libro e film “la strada” di Cormac Mccarthy.
Prosa secca, aspra. Periodi brevi, quasi alcun segno di punteggiatura oltre ai punti. Non servono le virgolette per aprire i dialoghi perché gli interlocutori sono quasi sempre due, senza nome. Un uomo e un bambino uniti dallo stesso triste destino e intrappolati in uno scenario post-apocalittico.
Un bambino che non ha mai visto il mare, non ha mai mangiato la frutta fresca, che ha sempre vissuto in un mondo grigio. Non per questo lui si arrende, ma anzi riesce ad essere felice della compagnia del padre, che invece non vive altro che per lui, per portarlo a sud, dove il clima forse è più clemente.
I periodi sono graficamente distanti tra loro, così che anche solo aprendo il libro potrete percepire la sensazione di vuoto e desolazione che lo caratterizzano.
Padre e figlio cercano calore e cibo, una casa. Viaggiano con un carrello della spesa che trasporta tutto quello che hanno, lo difendono a costo della vita. Ogni momento è pieno di pericoli nel loro mondo, ogni domanda non trova risposta. Non possono fidarsi di nessuno, solo l’uno dell’atro, e si bastano a vicenda in una straordinaria storia di amore ed amicizia.
Il padre ripete sempre al bambino di pensare solo a sé stesso, e che loro sono i buoni, perché portano il fuoco. E il fuoco che portano non è semplicemente quello che usano per scaldare le scatolette, ma la speranza e l’incrollabile fiducia in ogni essere vivente che il bambino continua ad avere.
Il padre durante il viaggio diventa sempre più duro e cinico per sopravvivere, mentre il bambino non smette mai di dimostrare la sua infinita generosità, che viene puntualmente ripagata dalla giustizia, che forse è in fondo sopravvissuta al passare del tempo.
Cormac McCarthy, autore di non è un paese per vecchi, meridiano di sangue e altri romanzi di fama mondiale, crea un’atmosfera davvero particolare nel suo racconto. È un’atmosfera inquietante e terribilmente cupa, ma anche in questa atmosfera esistono i buoni sentimenti, e per quanto la vita sia dura non ci si dispera. Il libro gli fa vincere nel 2007 il premio Pulitzer per la narrativa.
Il film è un adattamento del libro diretto da John Hillcoat, che ha iniziato la sua carriera come regista di videoclip lavorando per gruppi come Depeche Mode, Manic Street Preachers, Bush, Placebo. La pellicola usciva nel 2009. L’atmosfera è la stessa, e gli attori ci regalano delle performance davvero toccanti.
L’uomo è interpretato da Viggo Mortensen, che possiamo ritrovare nel ruolo di Aragorn nei film della trilogia dell’anello, in Soldato James, ne La Promessa dell’Assassino e nel più recente film Green Book.
La madre, che ha un ruolo molo più rilevante nel film rispetto a quello molto marginale che ricopre nel libro, è impersonata dalla bellissima Charlize Theron.
Sembrerà senza senso scrivere di questa storia più di dieci anni dopo, ma in realtà non è mai troppo tardi per scoprire un libro che potrebbe arricchirci di qualcosa di nuovo, di uno modo diverso di guadare le cose.
E soprattutto non è mai troppo tardi per, mentre si sfogliano i film disponibili su Prime Video, fare la scelta giusta tra milioni di film. Nei vostri pomeriggi uggiosi di noia, mentre siete a casa da scuola oppure in ferie al lavoro, questo film potrebbe essere di ottima compagnia.
E mentre camminate per la vostra di strada, non dimenticatevi di portare sempre il fuoco, anche se molto spesso non è chiaro chi siano “i buoni”, quanto lo è nella mente di un bambino che vede tutti meritevoli della stessa compassione e fraternità.
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