Le anticipazioni su Twitter del creatore della serie Roberto Aguirre-Sacasa non lasciano molti dubbi: a breve rivedremo nuovamente Sabrina su Netflix, forse già a partire dall’inizio del 2020, e, come promette lui stesso, sarà una stagione molto…infuocata!
Cosa accadrà a Sabrina Spellman non è dato saperlo, ma un ripasso sulla serie è d’obbligo per capire cosa ci potrebbe portare la nuova stagione e su quali orizzonti, ipoteticamente, potrà andare anche la quarta, già confermata da Netflix.
Le produzioni televisive d’oltre oceano non hanno mai risparmiato nessun genere portando sul piccolo schermo davvero di tutto, compreso quell’horror-fantasy televisivo che, alla fine degli anni ’90, si impose ottenendo un gran successo attraverso serie come X-Files (1993-2018), Buffy (1997-2003), Angel (1999-2004) e Streghe (1998-2006). Queste serie hanno di fatto preparato il terreno per l’arrivo di altri cult indiscussi del genere come The Vampires Diaries (2009-2017) Supernatural (2005-?) e ultimamente The Walking Dead (2010-?).
Il genere horror televisivo sembrerebbe quindi ripagare gli investimenti dei producers perché confermato dai successi e dal grande seguito dei fans. Anche Netflix se n’è accorta e, ovviamente, non si è tirata indietro presentando nel suo catalogo digitale parecchie serie, di cui ha acquisito i diritti per la loro messa in onda, e altre prodotte dallo stesso colosso dello streaming come Le terrificanti avventure di Sabrina.
La serie prende spunto dal reboot del fumetto pubblicato dalla Archie Comics, storica casa editrice americana nata nel 1939 dall’intuizione di Maurice Coyne, Louis Silberkleit e John L.Goldwater, intitolato Chilling adventures of Sabrina (appunto Le terrificanti avventure di Sabrina). Curata da Roberto Aguirre-Sacasa (attualmente al timone della Archie Comics e ideatore della serie tv) e Robert Hack racconta la storia di Sabrina (interpretata da Kiernan Shipka, attrice rivelazione nella serie Mad Men), una strega mezzo sangue, i cui genitori sono morti in un incidente misterioso e vive con le zie Hilda e Zelda insieme al cugino Ambrose. Sabrina prova a condurre una vita normale ma al suo sedicesimo compleanno deve scegliere se abbracciare le tenebre e quindi diventare una vera e propria strega, frequentando così l’Accademia delle Arti Occulte e abbandonando per sempre i suoi amici mortali – Susie, Rosalind e il fidanzato Harvey Kindle – o rinunciare a quello che sembrerebbe un destino già segnato.
La scelta non è affatto semplice e la prima stagione si svilupperà essenzialmente attraverso questa altalena di pensieri e di possibili decisioni da parte della protagonista (che poi accetterà il Battesimo Oscuro per salvare la città di Greendale) al cui interno si svilupperanno tutte una serie di questioni che caratterizzeranno il carattere di Sabrina e descriveranno quello dei suoi comprimari, tessendo così la narrazione della prima stagione.
I primi 10 episodi si sviluppano attraverso:
- l’influenza della Wardwell su Sabrina, che non è più la professoressa conosciuta alla Baxter High ma le spoglie della stessa possedute da Lilith – il demone amante del Signore Oscuro – che farà di tutto per tentare in più occasioni Sabrina anche se, apparentemente, si offre di aiutarla in diverse situazioni;
- il rapporto sofferto della protagonista con Harvey, il suo ragazzo mortale, e che genererà moltissime situazioni in cui la stessa Sabrina sarà costretta, spesso, a commettere degli “errori” come la resurrezione dello stesso fratello di Harvey;
- l’amicizia complicata con Susie e Rosalind, che a loro volta hanno dei segreti “paranormali” (la prima parla con un parente defunto, la seconda ha delle visioni a causa di una maledizione fatta proprio dalle streghe di Greendale);
- la relazione con le zie: una totalmente votata alla Chiesa della Notte, l’altra possibilista verso altre direzioni;
- l’accettazione parziale dei vincoli del Battesimo Oscuro e la voglia di Sabrina nell’opporsi e combattere il Signore Oscuro;
- l’ambiguità di Padre Blackwood nei rapporti con le Spellman e con tutto l’ambiente magico dell’Accademia.
Tra la prima e la seconda stagione viene trasmesso un episodio speciale, l’undicesimo, intitolato Un racconto di mezzo inverno, reso disponibile nel dicembre del 2018, in cui Sabrina: incontra la madre defunta, a Greendale un Babbo Natale demone scorrazza per la città e rapisce Susie mentre una strega molto potente, di nome Gryla, raggiunge le Spellman.
La seconda stagione tira i fili della prima e ne approfondisce le trame, sciogliendo molti nodi, mentre si prepara il gran finale che servirà da nuovo contesto per la stagione successiva. Composta da 9 episodi, veniamo messi a conoscenza dell’esistenza dei missionari, cacciatori cattolici di streghe che seminano il panico nell’Accademia; viene evidenziata la potenza magica di Sabrina che non è una semplice strega ma La Spada del Signore Oscuro mentre i suoi sentimenti si spostano nel frattempo da Harvey allo stregone Nick Scratch; tra demoni e successioni varie, Padre Blackwood non sopporta che Sabrina possa essere la regina del Signore Oscuro – e quindi possibile nuova sacerdotessa della Chiesa della Notte – e ne combina di ogni, compreso l’avvelenamento della Congrega; Lilith è rimasta delusa dal Signore Oscuro perché pensava di essere la sua prediletta e decide di vendicarsi coalizzandosi con Sabrina ed escogitando un piano per annientarlo durate la sua ascesa sul mondo. Il piano però non riesce e Nick decide di sacrificarsi, imprigionando il Signore Oscuro all’interno del suo corpo: dovrà essere rinchiuso per sempre all’Inferno.
L’ultima puntata della stagione termina con Lilith che si autoproclama regina degli inferi e abbandona il corpo della Wardwell che in poco tempo riprende conoscenza, ma non ricorda nulla di quanto accaduto in precedenza.
La trama è diversissima dalla sua precedente incarnazione televisiva intitolata Sabrina, vita da strega e andata in onda dal 1996 al 2003. Sit-com edulcorata e adolescenziale, in cui il personaggio di Sabrina affronta le sue avventure adolescenziali e magiche dialogando con il suo gatto Salem, si pone sul filone del fumetto originale della Archie Comics Sabrina The Teenage Witch.
Anche il cartone animato, Sabrina The Animated Series anch’esso ispirato alla prima serializzazione su carta del personaggio e andato in onda dal 1999 al 2000 per un totale di 65 episodi, si discosta anni luce dalla nuova decodificazione di Sabrina.
L’idea di un cambio di rotta del fumetto non è però una caratteristica legata alla serie Netflix. La casa editrice infatti ha effettuato nel 2014 un rimodernamento di tutte le sue storiche testate (Betty e Veronica e Archie) compreso il fumetto di Sabrina, decidendo di portare così il personaggio verso lidi più dark e oscuri già a partire dalla presenza nel titolo di quel “chilling” – che significa: spaventose, terrificanti, agghiaccianti – che ne anticipa il mood e la direzione. Un prodotto che si allontana così dai toni scanzonati delle precedenti produzioni su carta a favore di una narrazione, quella attuale del fumetto, ancora più cupa e complessa della serie.
Cosa ci aspetta adesso nella terza stagione?
Nessuno si sbottona, neppure il buon Roberto Aguirre-Sacasa, che però riferendosi a quel “infuocato” la dice lunga sul fatto che la prossima stagione vedrà di sicuro Sabrina agli Inferi per salvare il suo Nick. A quel punto potrebbe quindi scontrarsi nuovamente con Lilith che vedrebbe, nella liberazione del Signore Oscuro dal corpo di Nick, un attentato al suo trono…
Non solo, Sabrina è una mezzo sangue. Significa che per metà è umana e battezzata con rito cristiano. Se quindi, nell’universo di Sabrina, esiste una Chiesa della Notte e un Signore Oscuro, dovrà necessariamente esistere la sua controparte e quindi il bene, la luce, Dio. Assisteremo allora alla partecipazione di entità “positive” che proveranno a portare Sabrina verso il bene? Siamo di sicuro nei pressi della quarta stagione, dove, se fossero per davvero questi i suoi temi, assisteremmo di sicuro ad implicazioni complesse da districare e infinite.
Sono solo ipotesi, senza alcun fondamento – chissà poi cosa Roberto Aguirre-Sacasa ha in mente – tuttavia si tratta di supposizioni parecchio allettanti e che circolano già in rete da parecchie settimane.
In ogni caso, Sabrina è uno dei più grandi successi di Netflix grazie anche alla qualità visiva dei suoi episodi. La serie è ambientata in un periodo non meglio precisato a cavallo tra gli anni ’50 e i ’70 ma la messa in scena di questi due decenni e quindi degli abbigliamenti, dei veicoli, delle scenografie e la realizzazione della stessa fotografia (illuminazione, ombre, colori) sono sempre uno spettacolo per gli occhi dei fans proprio per via di una puntuale accuratezza e dettaglio delle scene.
Anche lo stesso effetto “sfuocato” ai bordi dell’immagine, parecchio criticato – a torto – da alcuni fan della serie su talune inquadrature, rimandano il tutto ad un gusto vintage e retrò che dona carattere ai racconti dei suoi episodi. Un senso di sospensione visiva, quella causato dall’effetto sfuocato, che si abbina magistralmente al sapore magico, esoterico e per certi versi orrorifico della serie, in grado di portare lo spettatore in una dimensione altra, pronto ad entrarvi e a sospendere le proprie credenze e i propri giudizi a favore dei temi della serie.
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