Non sapevamo ancora come si sarebbe evoluta nel corso del tempo, ma quando è arrivata sul mercato ha rappresentato una rivoluzione a tutti gli effetti. Era il 3 dicembre del 1994 quando la Sony decise di lanciarsi nel mondo dell’intrattenimento video ludico creando la Playstation, console che ha cambiato sia la tipologia di approccio al mondo del videogioco – da intrattenimento per bambini a quello per gli adulti – sia la qualità visiva dei videogame da sempre relegati, e limitati, nei cabinati da bar e nelle altre console casalinghe, lontani anni luce dalla neonata Playstation.
Sono passati 25 anni da allora e la Sony ha venduto milioni di console in tutto il mondo passando dalla sua prima generazione alla seconda – che attualmente è quella più venduta in assoluto – fino alla terza e alla quarta, pronta quest’ultima a cedere lo scettro alla nuova Playstation versione numero 5 prevista per il prossimo anno.
L’ingresso di Playstation sul mercato non fu però facile. Era un settore dominato da tempo da Nintendo e da Sega che con i loro dispositivi come il Super Nintendo e il Sega Mega Drive gestivano già l’intrattenimento casalingo. Fu necessario quindi approcciarsi in maniera differente al mercato e Sony lo fece percorrendo essenzialmente 3 strade: quella tecnologica, dello sviluppo e della comunicazione.
Sul versante tecnologico fece un salto di qualità. Abbandonò infatti le cartucce di gioco (per intenderci le “scatole” con i circuiti stampati che si inserivano in apposite interfacce sulla console) a favore del compact disc (il “cd”) meno costoso e più facile da produrre. Quest’ultimo era stato tra l’altro introdotto dalla stessa Sony nel 1982 come nuovo supporto per il mercato musicale e poteva offrire più spazio per memorizzare gli algoritmi che si sarebbero poi mostrati sotto forma di giochi sugli schermi casalinghi degli utenti. Un passo epocale forte dell’esperienza di Sony proprio sul versante dei dischi ottici.
Sul lato dello sviluppo i dirigenti di Sony decisero invece di attivarsi sulla grafica tridimensionale. Le console presenti sul mercato potevano contare su titoli molto conosciuti, come la serie di Mario su Nintendo o quella di Sonic su Sega, ma non avevano la potenza necessaria per offrire giochi in 3D, assoluta novità del settore.
Così l’azienda fece leva sulle straordinarie possibilità tecniche di Playstation – e sulla relativa facilità di programmazione dei sui giochi – fornendo agli sviluppatori tutti gli strumenti necessari per realizzare i primi videogiochi in 3D. Final Fantasy, Gran Turismo, Tomb Rider, Resident Evil, Metal Gear Solid sono solo alcuni dei titoli di punta della nuova console che fecero impazzire i giocatori di mezzo mondo.
L’ultimo intervento fu dedicato alla comunicazione. Sony voleva che si pensasse ai videogiochi come prodotti universali, rivolti quindi a tutti, con un’attenzione particolare anche ai giovani e agli adulti, non solo ai bambini. Si commercializzarono sul mercato giochi più complessi, con tematiche lontane dal mondo ad esempio edulcorato di Nintendo e si spostò la vendita dai negozi di giocattoli a quelli di elettronica e di musica, coinvolgendo così un altro target di potenziali acquirenti, adulti e dediti all’elettronica di consumo. La PSX (la Playstation 1) non fu quindi solo una console da gioco ma un vero e proprio oggetto di culto diffuso sul mercato grazie ad un marketing martellante che passava da slogan e pubblicità televisive realizzate con gusto e attenzione.
Da allora Sony ha continuato a sviluppare la sua console dotandola di tecnologie sempre all’avanguardia e al passo con i tempi, o forse dovremmo scrivere “anticipando” i tempi. Le sue nuove console hanno infatti aggiunto sempre qualcosa alle precedenti versioni andandosi a confrontare con le rivali del mercato, Xbox su tutte. Dapprima l’adozione del lettore Blu-ray, poi la connettività in rete per la condivisione dell’esperienza di gioco fino alla realtà virtuale – presentata dapprima come progetto al PlayStation Experience Expo di Las Vegas nel 2014 e poi commercializzato con il nome di Playstation VR nel 2016 per tutte le console Sony di 4a generazione – e ancora la creazione della sua Playstation portatile, sono solo alcune delle innovazioni di questa console.
Per il 2020 è attesa la sua 5a incarnazione. Si parla di giochi personalizzati in base al tipo di installazione – se single o multiplayer – con la scelta ad opera del giocatore, di un controller ricaricabile via usb e con tecnologia haptic che dovrebbe trasmettere al tatto la tipologia di suolo sul quale il giocatore si trova, di un chip dedicato al rendering degli scenari (cioè alla creazione degli ambienti di gioco) che non avverrà quindi via software, come in passato, ma attraverso un hardware apposito, liberando così risorse preziose sulla console, e infine si parla anche di un potenziamento della realtà virtuale.
Insomma, Sony si prepara alla prossima generazione di console presentandone una di alto livello anche se con Nintendo e Microsoft, agguerrite come non mai, non sarà di certo facile spuntarla.
In ogni caso siamo sicuri che Playstation 5 farà, ancora una volta, parte della storia dei videogiochi.
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