Tre giorni. Tre giorni ci separano dall’annuncio ufficiale del cast dei Big del Festival di Sanremo 2019. Nel frattempo riprende dopo un po’ di tempo il nostro viaggio nella storia della kermesse di musica italiana per eccellenza, diventata negli anni fenomeno di costume. Correva l’anno 2015. Il Festival di Sanremo 2014 aveva registrato ascolti al di sotto delle aspettative, risultando l’edizione più bassa tra quelle con Fabio Fazio alla conduzione, abituato a ben altri numeri quando si tratta di Sanremo. Dopo tanti anni di indiscrezioni e prime serate di successo che lo hanno reso il volto di punta dei varietà (soprattutto se a tema musicale) di Rai Uno, Carlo Conti viene selezionato come conduttore del Festival per l’edizione 2015, svolgendo anche il ruolo di direttore artistico. Conti incaricherà tre donne per la co-conduzione: una è Rocio Munoz Morales, moglie di Raoul Bova e attrice in diverse fiction della rete ammiraglia di casa Rai, le altre due vengono direttamente dal mondo della musica italiana e sono le ultime due donne (fino a quel momento ed ancora oggi) a vincere il Festival, ossia Arisa (2014) ed Emma Marrone (2012). Le ultime due hanno però mostrato scarsa chimica tra loro anche a causa di rapporti personali tesi tra le due cantanti.
L’obiettivo di Conti, oltre che quello di riportare il Festival ad alti livelli dal punto di vista degli ascolti dopo il mezzo flop del 2014 (tra l’altro l’unica edizione dagli ascolti relativamente bassi di tutti gli anni 2010 per il Festival), era anche di creare una rosa dei Big dai pezzi il più possibile radiofonici, visti i pochissimi brani di reale successo sotto quel punto di vista dell’edizione precedente. Ed ecco che nella lista ufficiale dei Big figurano artisti che in carriera spesso e volentieri hanno scalato le classifiche dei brani più trasmessi dalle radio: nomi come Nek (che mancava dal Festival dal 1997, anno in cui spopolò anche fuori dall’Italia con Laura non c’è), Malika Ayane, Gianluca Grignani, Alex Britti, Nina Zilli, Irene Grandi e Raf, che non partecipava a un Festival di Sanremo da ben ventiquattro anni. Aggiungendo anche il sostanzioso contributo nella scelta del cast da parte di RTL 102.5 e il suo direttore Lorenzo Suraci, che piazza nel cast dei Big tra i suoi pupilli Bianca Atzei e i Dear Jack, secondi classificati nell’edizione 2014 di Amici ma usciti da essa come vincitori morali grazie alle 100.000 copie vendute del loro album di debutto Domani è un altro film (prima parte): Alessio Bernabei e compagni sono gli idoli delle teenagers italiane del momento e arrivano a fine 2014 a fare sold out nei principali palazzetti italiani. Più tre brani firmati dal top player di casa RTL del periodo, ossia la voce dei Modà Kekko Silvestre: uno per la già citata Bianca Atzei (si tratta de Il solo al mondo, pezzo inizialmente scritto per Alessandra Amoroso in occasione di un debutto mai più verificatosi al Festival previsto per il 2014), gli altri due per Anna Tatangelo ed Annalisa, per le quali aveva già scritto i singoli dell’estate 2014 Muchacha e Sento solo il presente. Tanti gli ex talent in gara: da Amici non solo Annalisa e Dear Jack, ma anche Moreno (dopo l’esclusione dell’anno precedente) e persino la coppia composta da Grazia di Michele e Mauro Coruzzi (questa volta non nelle vesti del personaggio di Platinette), entrambi rispettivamente reduci dalle esperienze di professoressa di canto e giudice nel più noto talent show di Canale 5. Da X-Factor arrivano invece Chiara Galiazzo, determinata a migliorare l’ottavo posto del 2013, e il fresco vincitore dell’edizione precedente Lorenzo Fragola, con un brano che vede tra i suoi autori il suo ex mentore Fedez. E viene rappresentato persino Ti lascio una canzone da un trio uscito dal talent condotto da Antonella Clerici che ai tempi era ancora conosciuto più all’estero che in Italia: parliamo de Il Volo. Che vent’anni dopo Con te partirò di Andrea Bocelli si presenta al Festival con un pezzo (scritto tra gli altri da Francesco Boccia, direttamente dalle Nuove Proposte di Sanremo 2001) intitolato Grande amore che si prefigge sin da subito l’obiettivo di riportare in alto nelle classifiche italiane il pop lirico dopo anni di crisi nonostante le sempre alte vendite fuori dallo Stivale. Conti punta anche sul rilancio in grande stile dell’amico e conterraneo Marco Masini, fresco di firma con la Sony e con tra le mani un brano firmato da due penne che hanno fatto le fortune di diversi ex talent italiani, ossia Federica Camba e Daniele Coro. Completano la lista Nesli, ormai definitivamente trasformatosi in cantautore pop, Lara Fabian, grazie alla reintroduzione della regola secondo la quale anche artisti stranieri possono partecipare al Festival con brani inediti in italiano, e la coppia composta da Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, che smessi i panni de I soliti idioti (avevano già partecipato al Festival nel 2012, anno in cui la popolarità del duo comico raggiunse l’apice, anche se come ospiti comici) si lanciano in una svolta “alla Cochi e Renato” con il brano Vita d’inferno, colonna sonora del loro film La solita commedia – Inferno uscito nelle sale un mese dopo il Festival. Nelle Nuove Proposte si segnala la presenza di Giovanni Caccamo, artista scoperto da Franco Battiato dopo un’esperienza nell’infanzia nel Piccolo Coro dello Zecchino d’Oro (è suo anche il brano in gara per la categoria Big di Malika Ayane Adesso e qui), Enrico Nigiotti (partecipò ad Amici nel 2010 autoeliminandosi e due anni dopo si classificherà terzo ad X-Factor risultandone il vincitore morale insieme ai Maneskin) e i Kutso, gruppo della provincia di Roma facente parte al tempo della stessa etichetta di Alex Britti e che l’anno precedente ha fatto da opening act a diversi concerti di Caparezza nell’ambito del Museica Tour 2014. Infine, degno di menzione il fatto che dall’edizione 2015 il vincitore del Festival ha il compito di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest, salvo rinuncia.
Erano i favoriti dai pronostici della vigilia e i pronostici sono stati rispettati, seppur fosse ampiamente prevedibile: Il Volo con Grande amore vince a furor di popolo (tra percentuali di televoto altissime e ovazioni in tutte le serate in cui il trio si è esibito) il Festival di Sanremo 2015. I “tre tenorini” raggiungono grazie a tale brano un alto livello di popolarità anche nel nostro Paese, trainando Sanremo grande amore, antologia di brani sanremesi reinterpretati dal trio più il suddetto inedito vincitore del Festival, alle 150.000 copie vendute, risultando l’album più venduto tra quelli pubblicati post-Sanremo nel 2015. Se Il Volo trionfa a livello di vendite, il brano più trasmesso dalle radio è del secondo classificato: parliamo di Nek con Fatti avanti amore, brano che riporta il cantautore emiliano ai livelli di popolarità di cui godeva tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 dopo un periodo di crisi a livello di vendite. Nek si aggiudicherà però il premio speciale della Sala Stampa, quello per il miglior arrangiamento e soprattutto quello della miglior cover tra quelle eseguite nella terza serata, quella del giovedì: la cover di Se telefonando, brano scritto tra gli altri da Maurizio Costanzo ed Ennio Morricone e portato al successo da Mina nel 1966, diventerà uno dei grandi successi italiani dell’estate 2015. Terzo posto per Malika Ayane con Adesso e qui (nostalgico presente): miglior piazzamento per l’artista italo-marocchina al Festival e Premio della Critica, il secondo in carriera. Seguono altre due donne: quarto posto per Annalisa con Una finestra tra le stelle, tra i tre brani targati Kekko in gara il meglio piazzato e quello di maggior successo nel post-Festival, mentre si piazza quinta Chiara Galiazzo con Straordinario, scritto da un Ermal Meta ai tempi più noto come autore che come cantautore. Sesto Marco Masini con Che giorno è, mentre solo settimi si piazzano i Dear Jack, dati tra i favoriti per la vittoria finale, con il brano Il mondo esplode tranne noi. Ottavo Gianluca Grignani, inizialmente a rischio eliminazione ma poi arriva con una grande rimonta in Top 10, mentre chiudono la top 10 Nina Zilli con Sola, nota più per essere stata colonna sonora di uno spot di una casa produttrice di gioielli che per la sua performance al Festival, e un emozionato Lorenzo Fragola con Siamo uguali. Fragola si piazza solo decimo, ma ciò non impedisce il grande successo che il brano effettivamente riscuote. Aprono la seconda metà della classifica Alex Britti con Un attimo importante e Irene Grandi con Un vento senza nome. Tredicesimo Nesli con Buona fortuna amore, mentre al quattordicesimo posto troviamo Bianca Atzei con Il solo al mondo, data tra le potenziali eliminate prima della finale e a sorpresa tra le finaliste. I gradini più bassi tra i finalisti vengono occupati da Moreno con una Oggi ti parlo così dalle sonorità più vicine al pop che al rap (molto meglio gli andrà nella serata delle cover, in cui la sua versione di Una carezza in un pugno di Adriano Celentano si classificherà quarta nella graduatoria della serata) e dalla coppia Di Michele-Coruzzi con il brano a tema transessualità Io sono una finestra. Vengono eliminati prima della finale uno sfortunato Raf con Come una favola (il fatto che si sia esibito in tutte le serate nonostante una bronchite che lo aveva sottoposto anche ad un intervento ospedaliero ne ha penalizzato la performance), Anna Tatangelo con Libera, Biggio e Mandelli con Vita d’inferno e Lara Fabian con Voce. Vince invece nella categoria Nuove Proposte Giovanni Caccamo con Ritornerò da te, sconfiggendo nella finale di categoria i Kutso con Elisa, favoriti della vigilia.
Tanti gli ospiti musicali che si sono susseguiti sul palco dell’Ariston nel corso dell’edizione 2015: da Tiziano Ferro ai riuniti Al Bano e Romina Power (la loro performance divenne persino fondamentale per gli sviluppi del film Quo Vado di Checco Zalone), da Biagio Antonacci a Gianna Nannini, dagli Imagine Dragons ad Ed Sheeran passando per gli Spandau Ballet e la PFM, fino ad arrivare ad importanti ospiti extramusicali come Will Smith (accompagnato da Margot Robbie), Charlize Theron, il CT della Nazionale Italiana di Calcio Antonio Conte, l’ex capitano dell’Inter Javier Zanetti, Alessandro Siani e, in collegamento interspaziale, Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana nella storia ad approdare nello spazio. Tanti inoltre gli omaggi a grandi artisti italiani che si sono spenti: dal duetto tra Emma e Arisa nel brano Il carrozzone di Renato Zero usato per omaggiare le grandi eccellenze italiane Pino Daniele e Mango, scomparsi da pochi mesi al brano di Enrico Ruggeri Tre signori, escluso dalla rosa dei Big, ma finito fuori gara in funzione di omaggio in occasione della finale a Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Giorgio Faletti, appunto i “tre signori” a cui il pezzo è dedicato. Grande successo di pubblico per l’edizione: una media di 9.716.000 telespettatori con il 48,64% di share (edizione più vista fino ad allora dal 2006 compreso) e 100.000 copie vendute per la compilation ufficiale, che viene certificata disco di platino (erano anni che una compilation ufficiale di Sanremo non otteneva tali risultati).
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