Il Mago Heldin (vero nome Egidio Russo), noto per le sue partecipazioni a trasmissioni quali Carramba che sorpresa, Uno Mattina, Buona Domenica, il Maurizio Costanzo Show, I Soliti Ignoti e Telethon, ha presentato nella mattinata di ieri il suo nuovo libro “Sorridere e giocare fa bene al cuore”, scritto insieme al giovane Gian Mattia Bruno (con la prefazione di Michele Cucuzza, collaborazione nata, come Heldin ha raccontato, durante un aperitivo tra i due) per Santelli Editore. Idea nata durante il lockdown, il libro si divide in due parti: nella prima si parla dell’incontro di Heldin con Papa Francesco – unico illusionista al mondo ad aver divertito e coinvolto il Papa in un numero di magia – del 28 dicembre 2016, definito dallo stesso Heldin “un racconto unico di una vicenda insolita”, mentre nella seconda sono contenuti giochi semplici con fazzoletti e oggetti di uso comune per ritrovare la voglia di giocare e “fare del bene”, in quanto il libro è destinato “a tutta la famiglia”, con la speranza di essere di ispirazione per le famiglie nel trascorrere insieme il tempo. Heldin mostra nel libro la sua commozione nel sentire l’incoraggiamento di sua madre, scomparsa qualche anno fa, ad avvicinarsi con fiducia a Papa Francesco: “In Sala Nervi avevo alle spalle dodicimila persone, davanti Francesco che con la sua grandezza mi faceva sentire piccolo come non mai. Il filo che ha tessuto questa trama è stata la fede. Gli insegnamenti di mia madre e l’attenzione agli ultimi si intrecciavano con il destino, che portava a compimento il suo disegno. Quando il Papa ha voluto assistermi, ha preso in mano quel filo invisibile che ha tessuto l’intero progetto”. Parte del ricavato sarà devoluto al progetto Scholas Occurrentes, un progetto nato per volere di Papa Francesco per dare speranza ai giovani emarginati. E l’obiettivo è quello di contribuire a portare nuovi progetti educativi oltre i 190 Paesi in cui sono già presenti 450mila istituti collegati a Scholas Occurrentes.
Heldin ha inoltre, nel corso della conferenza, messo in evidenza due numeri: 30 e 50. 30, come i centimetri che lo separavano dal Papa, e 50 come i secondi impiegati per svolgere il suo numero in presenza del Pontefice. “Nel briefing prima dello spettacolo mi fu detto di non oltrepassare il tappeto, eccetto se non avessi visto l’assenso da parte del Papa. Ero veramente terrorizzato, ma quando ho visto il suo sorriso, mi sono concentrato su quello che stavo facendo e lui si è fatto coinvolgere”, ha poi aggiunto. Inizialmente, Heldin era restio a raccontare i retroscena relativi alla sua esperienza con il Papa perché “sono una persona che tutela la sua vita privata ed i sentimenti, perché cerco di divertire solo il pubblico sul palco” fin quando “non ho iniziato a pensare di metterli nero su bianco, così ho cercato uno scrittore ed è nato l’incontro con Gian Mattia Bruno. Con lui ho fatto delle telefonate molto lunghe di 3/4 ore”. Per Bruno “non è stato difficile mettere nero su bianco un racconto senza filtri come quello di Heldin, perché il momento con il Papa è stato un incontro di grande naturalezza”. Infine, un desiderio: quello di consegnare una prima copia del volume, conservata in cellophane, al Papa, nella speranza che ciò possa accadere presto. E un consiglio ai giovani che vogliono avvicinarsi al mondo della magia: “Consiglierei il percorso che ho fatto io: e cioè crederci veramente, metterci passione, studiare, iniziando anche dalla storia della magia, capire che cosa è questo mondo e poi allenarsi. Non basta solamente saper fare un certo numero magico, ma anche saperlo presentare al pubblico, la cosa più importante: presentandolo al pubblico con alcuni particolari crei una sorta di emozione, una storia attorno al numero magico. Citando Riccardo Rossetti, uno storico della magia, conoscere un numero è nulla, saperlo fare è già qualcosa, saperlo presentare è tutto”.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.