Ultima fermata del lungo treno del passato che ci ha accompagnato da quasi cinque mesi a questa parte. Abbiamo attraversato ogni annata solare dal 1998 al 2016, pertanto è giusto ma doloroso chiudere la nostra serie Tuffo nel passato con la cronaca del 2017. Grandi novità a livello politico anche nel 2017, con l’insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump e l’elezione di Emmanuel Macron come nuovo Presidente della Repubblica francese. In Spagna si tiene un referendum sull’indipendenza della Regione Catalogna, in cui vincono gli indipendentisti, ma il governo spagnolo decide di contrastare la votazione, provocando scontri e cariche con la polizia che interviene nei seggi: il Tribunale costituzionale della Spagna è costretto ad annullare ogni attività relativa al referendum. Moonlight vince l’Oscar come Miglior film per l’edizione 2017 dopo l’ormai storica gaffe della busta sbagliata secondo la quale il premio sarebbe dovuto andare a La La Land. Film che però si aggiudica sei statuette: miglior regista, miglior attrice protagonista, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior colonna sonora e miglior canzone originale. Il cinema però è scosso da una scottante vicenda, quella del caso Weinstein: il noto produttore cinematografico viene accusato da diverse attrici e modelle di molestie ed abusi sessuali, portati alla luce da un’indagine del New York Times. Nel calcio, la Juventus centra ancora una volta la doppietta scudetto-Coppa Italia ma sfiora per la seconda volta dall’arrivo in panchina di Max Allegri la Champions League: al Millennium Stadium di Cardiff i bianconeri cadono in finale contro un’altra spagnola, il Real Madrid dell’ex Zidane e del futuro juventino Cristiano Ronaldo, con un punteggio di 4-1. Le Merengues vincono la “Coppa dalle grandi orecchie” per la terza volta in quattro anni. Il 2017 calcistico è stato però anche l’anno di una grande delusione per i tifosi italiani di calcio: la nostra Nazionale, allenata da Gian Piero Ventura, è fuori dal Mondiale dopo ben sessant’anni dopo aver complessivamente perso (1-0 nella gara di andata in Svezia, 1-1 nel ritorno a San Siro) nello spareggio qualificazione contro la Svezia. Gli scandinavi durante il Mondiale dell’anno successivo arriveranno ai quarti di finale. Il 2017 è purtroppo anche un anno di attentati terroristici (l’attentato di Londra del 22 Marzo, l’esplosione di una bomba a San Pietroburgo il 3 Aprile, i 23 morti e 250 feriti provocati da un attentatore ISIS che si è fatto esplodere alla fine del concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena del 22 Maggio e il furgone che travolge i pedoni sulla Rambla a Barcellona il 17 Agosto), terremoti (il 19 Settembre in Messico), valanghe (come quella che ha investito l’albergo Rigopiano-Gran Sasso Resort in Abruzzo causando 29 vittime), incendi (il 14 giugno a Londra prende fuoco un grattacielo di 27 piani causando sei morti e cinquanta feriti), suicidi assistiti (morte di DJ Fabo) e decessi importanti nel mondo dello sport (il motociclista Nicky Hayden), della criminalità (il boss mafioso Totò Riina) e del cinema (Paolo Villaggio). Ma come in ogni episodio del nostro Tuffo nel passato, analizziamo i più grandi successi italiani e internazionali dell’anno analizzato.
A livello internazionale, il 2017 in musica verrà ricordato, in ambito pop, per il concerto di beneficenza One Love Manchester, un tributo alle vittime e alle famiglie delle vittime dell’attentato terroristico del 22 Maggio accaduto durante il concerto di Ariana Grande, la quale ha organizzato anche questo concerto-evento coinvolgendo artisti di fama mondiale del calibro di Coldplay, Justin Bieber, Katy Perry, Pharrell Williams, Robbie Williams, Liam Gallagher e i Black Eyed Peas. Grande assente della serata è Ed Sheeran, che con l’album Divide scala le classifiche di tutto il mondo, rivelandosi anche in Italia l’album più venduto dell’anno solare con le sue 250.000 copie. Nel disco sono presenti successi come Shape of You, Galway Girl e soprattutto Perfect, diventato una hit planetaria anche nelle versioni cantate in duetto con Beyoncé (Perfect Duet) e Andrea Bocelli (Perfect Symphony). Altri grandi successi internazionali che hanno caratterizzato il 2017 in musica sono Something just like this dei Chainsmokers in collaborazione con i Coldplay (il brano ha raggiunto un tale successo da diventare un punto fermo della scaletta di Chris Martin e compagni), Believer, Thunder e Whatever it takes degli Imagine Dragons (tutti estratti dal fortunato album Evolve), You’re the best thing about me degli U2, What about us di Pink, Be mine dei francesi Ofenbach e il tormentone latino Despacito del portoricano Luis Fonsi, il cui videoclip è il più visualizzato di sempre su YouTube con più di 5 miliardi di visualizzazioni. Negli Stati Uniti Despacito totalizza ben sedici settimane consecutive in testa alla classifica Billboard (altro record) mentre in Italia è il primo singolo di sempre a essere certificato disco di diamante.
E rimanendo in Italia, passiamo alla musica italiana. L’artista dell’anno è senza alcun dubbio Vasco Rossi: il 1° Luglio 2017 dalla storia passa definitivamente alla leggenda con il concerto celebrativo per i 40 anni di carriera, il Modena Park svoltosi all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Modena, al quale assistono 225.173 persone, stabilendo il record mondiale del concerto a pagamento con il più alto numero di spettatori. Il concerto riscuote ottimi risultati anche in TV (con lo speciale dedicato alla serata da Rai Uno La notte di Vasco) e al cinema con la proiezione del documentario Vasco Modena Park – Il film. Modena Park porta in alto nelle classifiche di vendita la raccolta Vascononstop, il singolo in rotazione radiofonica al momento Come nelle favole e persino vecchi album del rocker di Zocca. Altro artista italiano simbolo del 2017 italiano in musica è Francesco Gabbani, che vince il Festival di Sanremo con il brano Occidentali’s karma (che si classifica al sesto posto all’Eurovision Song Contest di Kiev ma nonostante ciò raggiunge una grande popolarità anche nel resto d’Europa) e in estate trionfa in quello che da molti è considerato l’erede del Festivalbar, il Power Hits Estate di RTL 102.5, con Tra le granite e le granate. Invece il Summer Festival di Canale 5, dopo anni di trionfi stranieri, viene vinto per la prima volta dopo quattro anni da una canzone italiana: è Pamplona di Fabri Fibra (che si rilancia dopo il flop dell’album Squallor del 2015 con il fortunato Fenomeno, trainato oltre che da Pamplona anche dalla title-track e dal singolo autunnale Stavo pensando a te) in collaborazione con i Thegiornalisti, una delle tante rivelazioni della musica italiana del 2017. Perché in un certo senso il 2017 è stato l’anno del ricambio generazionale nella musica nostrana: la consacrazione di Francesco Gabbani ed Ermal Meta (quest’ultimo terzo classificato al Festival di Sanremo con Vietato morire), l’esplosione dei Thegiornalisti (dopo il successo di Completamente a fine 2016 e dei concerti al Forum di Assago e al Palalottomatica di Roma, in estate pubblicano il tormentone Riccione che li fa conoscere al grande pubblico) il cui leader Tommaso Paradiso diventa un autentico hit-maker per il suo gruppo ma anche per altri artisti (Nina Zilli con Mi hai fatto fare tardi, Giusy Ferreri con Partiti adesso, il singolo di debutto di Takagi & Ketra L’esercito del selfie che si avvale della collaborazione di Arisa e Lorenzo Fragola), il vincitore della categoria Canto di Amici Riki che affianca Benji e Fede nel ruolo di “idolo delle teenagers”, Ghali e Sfera Ebbasta che con i loro risultati da capogiro nello streaming danno il via all’ondata trap che caratterizzerà anche l’anno successivo, Michele Bravi che dopo una carriera che stentava a decollare ottiene consensi importanti anche da parte del grande pubblico grazie al quarto posto della sanremese Il diario degli errori e Coez che, dopo anni di successi nei live e molto meno a livello di vendite e radiofonico, nel 2017 riscuote risultati importanti anche nel secondo settore grazie al successo dell’album Faccio un casino (contenente la hit La musica non c’è). Si tolgono grandi soddisfazioni però anche le vecchie leve della musica italiana: Tiziano Ferro riempie ancora una volta gli stadi grazie al successo dell’album Il mestiere della vita, Giorgia tira fuori dall’album Oronero un successo dietro l’altro, Fiorella Mannoia torna a Sanremo da favorita alla vittoria e si classifica seconda con Che sia benedetta ma questo non stronca il successo del brano in questione e dell’album di appartenenza Combattente, la collaborazione tra J-Ax e Fedez fa sold out in tutti i palasport italiani, si porta a casa tre dischi di platino con l’album Comunisti col rolex e tira fuori un altro tormentone estivo di razza intitolato Senza pagare, Caparezza fa il suo ritorno dopo tre anni (nei quali ha sofferto causa acufene) con l’album Prisoner 709 contenente Ti fa stare bene, Paola Turci e Fabrizio Moro dimostrano di non essere “scomparsi dalle scene” e tornano in alta classifica grazie ai loro rispettivi successi sanremesi Fatti bella per te (quinto posto) e Portami via (settima classificata), Gianni Morandi collabora con Fabio Rovazzi in un duetto che sembra un autentico confronto tra generazioni (Volare) e, infine, Umberto Tozzi festeggia i 40 anni della sua Ti amo con una nuova versione reinterpretata in duetto con Anastacia.
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