Carismatica, bellissima e in tenuta Western. Così conosciamo Yassmin Pucci, nipote dell’ultimo shah (scià in italiano) di Persia, sul set di Oro e Piombo, il primo spaghetti western dopo trent’anni dall’ultimo film di Sergio Leone. Una scommessa, un riportare in auge un genere che sta scomparendo. La intervistiamo a fine giornata, a Cinecittà World dove hanno girato nello spazio del Far West per tre giornate anche insieme a Greg (di Lillo e Greg). Ora sono alle battute finali e a fine agosto termineranno le riprese, per poi proseguire con la promozione e l’uscita nelle sale in Inverno. Man mano che parliamo insieme scopriamo che dietro a quel bel volto c’è molto di più: attrice, sceneggiatrice e con un libro nel cassetto che speriamo di poter leggere a breve. Sarà la storia della sua famiglia, con curiosità e retroscena da nipote della sorella gemella dell’ultimo scià di Persia. Ma lasciamo a lei la parola e concludiamo con una video intervista a fine articolo… da non perdere.
1) Raccontaci qualcosa di te… ho letto che hai vissuto in America per cinque anni. Cosa ti ha spinto a tornare in Italia?
La mia vita a New York non è stata sempre facile come si puo immaginare… la mancanza dell’Italia l’avvertivo spesso… non solo per gli affetti ma anche per le abitutini, per il clima, per le serate a Campo de’ Fiori, per i film classici che davano con Alberto Sordi o la Magnani su Rete Quattro… erano i fine anni novanta ed io avevo appena scoperto la posta elettronica… non c’erano le video chiamate e tante comodità che oggi quando viaggi o sei fuori per tanto tempo un pezzo di “casa” te lo puoi portare dietro senza troppi problemi… Io scrivevo e ricevevo lettere, di quelle belle con il profumo sopra… poi la mia compagna di stanza mi aprì un mondo nuovo… quello dell e-mail… mi fa sorridere tutto questo… è come se avessi vissuto un’altra vita… la Yassmin che viveva a New York è molto diversa dalla Yassmin di oggi… e mi manca un po’ quella vita. Ma non sono tornata in Italia per nostalgia. Ero rientrata per passare l’estate in famiglia…avevo un biglietto di ritorno per il 20 settembre (ancora me lo ricordo) e ad ottobre sarebbero ricominciati i miei corsi. Ma l’11 settembre è cambiato tutto… per tutti… sono rimasta a Roma per non far stare troppo in pensiero i miei e da li poi una serie di situazioni una dopo l’altra mi hanno fatto perdere il treno per tornare nella Grande Mela e sono rimasta in Italia.
Mia nonna è una donna che ho amato fin dal primo giorno che l’ho conosciuta… ed avevo 14 anni. Lei è Ashraf Pahlavi, sorella gemella dello Scià di Persia. Se ne sono scritte di belle e di brutte su di lei ma siamo tutti d’accordo sul carisma, l’intelligenza ed eleganza di questa donna, nonostante l’austerità che emanava. Mia nonna era principalmente un essere umano che prediligeva le cose semplici, per assurdo, ma l’ambiente e le persone che l’hanno sempre circondata erano molto lontane dal termine semplice… tutti presi a darsi un tono e farsi belli davanti a lei per entrare nelle sue grazie… quante ne potrei raccontare (e lo farò) ma le volte che la vedevo veramente serena era quando giocava a carte con la sua massaggiatrice personale o quando parlava con il nostro cuoco o quando le raccontavo di cosa mi accadeva all’università e di quello che facevo dopo scuola. Quando le dissi che lavoravo come barman in un ristorante rise per ore, ma poi una sera venne a trovarmi senza dirmi nulla e sembrò di essere improvvisamente nel film “il principe cerca moglie” perché nessuno nel ristorante dove lavoravo si aspettava che arrivasse una principessa persiana con tutto il suo seguito… con mia nonna quando si spostava anche solo per andare al cinema si mobilitavano almeno 14 persone tra dame di compagnia, braccio destro, autista e body guards.
Mia nonna era un amante del talento, di tutto ciò che era arte… mi ha sempre sostenuta nella mia scelta di fare l’attrice, ma non mi ha mai dato le cosiddette spintarelle… in questo era contraria. Mi ha pagato gli studi all Actor studio… mi ha fornito i mezzi… ma il resto ho dovuto farlo da sola.
3) I tuoi studi artistici li hai svolti tutti in America? Come hai vissuto questa parte della tua vita?
Studiare e vivere in America è un esperienza che spero faranno anche i miei figli. New York poi specialmente è la città meno americana in assoluto. Incontri gente da tutte le parti del mondo e diventano subito “famiglia” quando studi all’estero e non hai la tua famiglia accanto; le amicizie che si creano diventano parte integrante della tua vita, condividi tutto e ti restano nel cuore a prescindere dal tempo speso. la mia famiglia newyorkese è nel mio cuore e sento tutti ancora spesso.
Il mio primo film da protagonista si intitola Replay, con la regia di Giorgio Grasso, ragazzo giovanissimo all’epoca ma con le idee molto chiare. Io ero acerba e spaventata ma venne fuori un bel film con una bella fotografia e compagni d’avventura ottimi e qualificatissimi; poi sono arrivati i film con produzioni straniere, parlando io perfettamente inglese fu bellissimo girare con loro. Feci con lo stesso regista diventato poi un grande amico Giovanni Pianigiani, tre thriller e via così da cosa nasceva cosa e mi sono fatta la mia strada passo dopo passo, conoscendo tante persone con grande passione e talento. Ma il film che mi porterò sempre nel cuore è questo che stiamo girando adesso, Oro e Piombo, non solo per il genere, così di nicchia e così stimolante, ma perché ormai lo vedo come una mia creatura, ho scritto varie sceneggiature ma qui non c’è solo la mia mano in collaborazione con quella di altre tre formidabili persone, Emiliano Ferrera, Igor Maltagliati e Tiziano Carnevale, ma ho preso possesso di tutto il pacchetto cercando io stessa la costumista, sponsor e collaborazioni, mi sono messa in gioco in tutto e per tutto in questo film, curandone ogni più piccolo dettaglio insieme al regista… ho cercato di aiutarlo dove e come ho potuto ed i risultati si stanno facendo vedere… sono molto orgogliosa del film e della squadra che Ferrera ha messo su, con facce perfette, attori e stunt bravissimi, l’atmosfera è sempre a mille.
5) Oro e Piombo: ci siamo divertiti ad assistere alle riprese all’interno di Cinecittà World. Un salto indietro nel passato ma anche un salto indietro nel genere di filmografia che in Italia non vedevamo da 30 anni. Cosa vi aspettate da questo vostro prodotto?
I miei primi passi nel mondo dello spettacolo li ho mossi alla tenera atà di 18 anni quando ancora non eravamo tempestati da reality e talk show e per muoversi in questo mondo bisognava giustamente fare una gavetta. Io la trafila me la sono fatta tutta con pazienza e con tenacia senza mai abbassare la testa… e sono orgogliosa di essere dove sono, dovendo ringraziare solo me stessa.
Dal nostro film ci aspettiamo riconoscimento… la nostra potrebbe essere una guerra contro mulini a vento ma siamo pronti ad affrontare tutto perché ci crediamo. Il pubblico non è sciocco, non lo è mai stato, c‘è bisogno di una ventata d’aria fresca, di volti nuovi, di generi diversi… il western tornerà alla grande e piacerà non solo ai nostalgici . Dopo il film di oro e piombo gireremo la serie tv e li ci sarà ancora più da sbizzarrirsi, apriremo forse le porte a più personaggi di spicco, ma noi puntiamo e punteremo sempre sui nuovi volti, abbiamo talmente tanti attori e attrici di spessore e di talento… vogliamo dare spazio a questi professionisti senza avere alcuna imposizione… vogliamo uno spettacolo libero, vogliamo abbattere alcuni cliché, i film si possono fare bene e possono piacere ed incassare anche senza per forza un volto noto.
Noi ci crediamo fermamente. Non sarà il pubblico certamente a penalizzarci, forse più le case di produzioni a cui potremmo pestare i piedi senza volerlo.
6) Ci racconti qualche aneddoto sulle riprese del film?
Sul set di oro e piombo ne sono successe di ogni… tanto che se dipendesse da me avrei messo ai titoli di coda alcune scene di backstage… non è detto che non riesca a convincere il nostro regista 😉
Ferrera sembra uno serioso ma alla fine è il più pazzo di tutti. Noi non abbiamo girato un semplice film, noi lo stiamo vivendo… convivere per lungo tempo con una troupe artistica e tecnica tra animali splendidi se pur ammaestrati non è facile, sono pur sempre animali istintivi. Lavorare con uno stunt horse coordinator come Antonio di Santo, stunt coordinator per le scene di lotta come Tiziano Carnevale e imparare ad usare pistole dell’epoca come se avessi fatto questo da sempre con un maestro d’armi come Marco Fanciulli, non ha prezzo. Il film western ti cala in una dimensione unica già dalla preparazione. Poi concludi tutto con dei costumi meravigliosi grazie alla sartoria Costumepoque con la grande Rosanna Grassia e la figlia Laura, metti una colonna sonora fatta da una band di musicisti assolutamente incredibili come i Dollaro d’onore… metti la collaborazione di un grande professionista del sound come Lorenzo Lombardi, e quella di cinecittà world, metti il doppiaggio curato da un maestro come Stefano De Sando (voce ufficiale di Rober De Niro e tantissimii altri) ed i giochi sono fatti, quanto meno l’impegno è al massimo e se dovessimo fallire non potremmo mai rimproverarci di nulla, questo è certo.
7) Sceneggiatrice, attrice e ora anche scrittrice. Ci parli del tuo progetto?
Non mi sento una scrittrice, non ne ho il titolo, ma tengo molto a raccontare la storia di mia madre nata e cresciuta con una donna così importante e tosta come mia nonna. Il libro inizierà come una bella favola ma non è tutto oro quello che luccica… ci sono tante storie scomode, tanti lati oscuri, complotti, ingiustizie che verranno a galla… dal libro passerò alla sceneggiatura perché ne faremo un film.
8) Parliamo anche di te come donna. Come riesci a conciliare il tuo lavoro con la vita di tutti i giorni?
Sono mamma di due splendidi figli, se posso assentarmi e fare il mio lavoro a cuor leggero lo faccio grazie a mio marito che oltre ad essere un ottimo padre è anche una grande spalla. Sappiamo organizzarci alla perfezione, siamo ormai una bella squadra. Quando non sono sul set lavoro da casa sulle mie sceneggiature e mi godo l’essere mamma a 360 gradi, e se giro qualcosa a Roma mi faccio sempre venire a trovare almeno una volta dai miei figli sul set… adoro averli intorno. Sono la mia carica di positività.
9) Quanto dobbiamo aspettare prima di poter vedere il nuovo film western? Sicuramente saremo in molti ad aspettare in trepidante attesa…
Noi contiamo di finire di girare la prima settimana di agosto. Dovremmo approdare, se tutto va come desideriamo, sui grandi schermi questo inverno… senza escludere i vari festival a cui ci proporremo.
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