La berlina compatta premium Alfa Romeo Giulietta è uscita di scena nel 2020 dopo un decennio di presenza nel listino della Casa del Gruppo FCA e due restyling effettuati successivamente, nel 2013, poi nel 2016. Quella che sarebbe dovuta essere l’auto del rilancio e dei festeggiamenti per il centenaria della Casa di Arese. Non è mai veramente decollata, raggiungendo una produzione pari a circa 480.000 esemplari. Ora torna, in una nuova veste, con un nuovo pianale derivato da una piattaforma abbondantemente collaudata del Gruppo Stellantis (Peugeot 308) e con la produzione full electric promette una rinnovata ventata di sportività secondo i canoni propri della Alfa Romeo. I veicoli elettrici costruiti sulla STLA Medium possono disporre di una batteria da 98 kWh, avere autonomie fino a 700 km e potenze intorno ai 400 CV. La piattaforma nasce per la trazione anteriore, ma è possibile adattarla a quella integrale con un motore per ciascun asse.
Di fatto, all’interno dell’offerta Alfa Romeo, manca un modello Medio. Dopo gli anni della 145, 147, Giulietta era il modello di riferimento per l’accesso alle auto del Biscione. Negli anni in cui si sono affermati i Crossover, con la bellissima Stelvio e Tonale – e a breve, la Milano – il modello di compatta che affianchi la Giulia manca.
I vertici del Gruppo credono molto nel modello che si andrà a proporre. Sara personalissimo, con rimandi al sapore di guida tipicamente Alfa Romeo e discostandosi sensibilmente dal resto della produzione Stellantis – con la quale condivide buona parte della meccanica. Il design sportivo non sarà adattato a quanto già presente, ma sarà personalissimo e distintivo. Ci sarà anche la versione Quadrifoglio, che avrà allestimenti e prestazioni specifiche. Addio quindi ai motori boxer, al twin spark, ai turbo V6. Una nuova era si sta aprendo fatta di batterie e motori elettrici molto potenti. Ciò implica un impegno in tecnologia completamente nuova, differente da ciò che conoscevamo e dal modo di intendere l’auto che ci ha accompagnato fino ad oggi. Anche i cambi marcia, le frizioni, i sistemi elettroattuati, lasciano il campo a qualcosa di più semplice ma ugualmente efficace. Cambia il modo di guidare, non ci saranno le scalate – ma qualcosa di simile – per affrontare al meglio curve e rallentamenti, senza gravare direttamente sui freni. Auto tecnicamente agili per minori masse sospese, ma che sopportano il peso delle batterie.
Lo stile dovrebbe riprendere alcuni riferimenti presenti sull’attuale produzione, della Tonale in particolare, adattandola e rinnovandola alle esigenze e gusti del tempo che corre. Auto bassa e sportiva dalla coda tronca ma sinuosa. Il telaio e la meccanica sono quelli della Peugeot e-3008. Una base modulare in grado di ospitare motori elettrici costruiti sulla STLA Medium possono disporre di una batteria da 98 kWh, avere autonomie fino a 700 km e potenze intorno ai 400 CV. La piattaforma nasce per la trazione anteriore, ma è possibile adattarla a quella integrale con un motore per ciascun asse. Non si sa ancora se saranno disponibili propulsori endotermici per questa nuova versione. In ogni caso scordiamoci i motori Alfa Romeo (magari la scritta resta sul filtro dell’aria). Saranno motori piccoli e turbo, abbinati a unità elettriche per un Mild Hybrid che avvicini l’utente a questa nuova realtà. Questa cugina tecnica della Peugeot 308, della Opel Astra, e della futura Lancia Delta (su base DS4) non mancherebbe quindi di risorse per rientrare tra le compatte chic. Una categoria non di grandissimi numeri come un tempo, ma che con la differenziazione stilistiche e di contenuti dei diversi Brand, può aumentare notevolmente le entrate per la Casa Madre Stellantis.
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