Progettata da Giorgetto Giugiaro (Italdesign), la Lancia Delta ha avuto una carriera migliore rispetto alle più rosee aspettative del Costruttore. Sin dall’inizio, per raffinatezza e praticità, che – grazie ai successi del Mondiale Rally- per ricercatezza tecnica, ha avuto una longevità inaspettata e un grande successo commerciale.
Dalla Delta nel 1982 ha preso vita la berlina a tre volumi, la Prisma.
I motori della Lancia Delta / Prisma
La trazione era ovviamente anteriore. La Delta fu equipaggiata inizialmente con motori da 1.3 cc (78 CV) e 1.5 cc (85 CV), motori comuni con la Fiat Ritmo (con cui condivide il pianale e molti altri organi).
Nel novembre 1982, la gamma è stata ampliata dal 1600 GT, dotata di un motore 1585 cc con due alberi a camme in testa che sviluppava ben 105CV.
Lo stesso motore, con turbocompressore, alimenterà la macchina (versione HF) a 130 CV che raggiungeva i 195 km/h. La 1600 GT e l’HF saranno le prime vetture a passare all’iniezione elettronica multipoint della gamma media del Gruppo Torinese.
Anche la Prisma monterà motori benzina più moderni e iniezione elettronica, ma non il turbo (ad uso esclusivo della berlinetta Delta). Arriverà invece il diesel di 1 929 cc e 65 CV. Nel 1987 questo motore sarà equipaggiato con un turbo KKK che porterà la sua potenza a 80 CV.
Con l’arrivo della Trazione integrale, il ruolo della Delta cambia radicalmente, da berlinetta elegante diventa una vera Belva. A tal riguardo ci saranno un crescendo di potenze, fino all’adozione dell’unità 2.0 (Derivazione Thema) proprio per la HF 4WD, che svilupperà 165 cv, 180 cv, poi 200 cv nella sua versione con testata 16 valvole, denominata poi “Integrale”.
La Prisma 4 WD ha un sistema di trazione integrale semplificato.C’è un differenziale centrale associato a un giunto viscoso Ferguson, ma il differenziale posteriore è tradizionale, con blocco meccanico, mentre il Delta beneficia di un differenziale Torsen molto avanzato, per l’epoca e più adatto al carattere sportivo del auto
Dal 1986 al 1992, la Lancia Delta domina il Campionato del mondo Rally. Viene posta in vendita una versione stradale della vettura Campione del Mondo. La versione “civilizzata”, della Lancia Delta HF Integrale “16v” con un motore con ben 200 CV e la trazione integrale (4WD) ha reso la più potente auto e la nella sua categoria (Gruppo A) più rapida (220 km / h).
Il segreto della Delta era un Equilibrio generale senza eguali. Leggerezza telaistica, motore potente, un Passo adeguato alle principali situazioni per la massima agilità e trazione integrale con ben tre differenziali Torsen, incluso un giunto centrale viscoso Ferguson che distribuisce la coppia in modo asimmetrico tra gli assi.
La versione 1990 adotta una distribuzione che privilegia le ruote posteriori (53% AR, 47% AV), contrariamente ai modelli precedenti (44% AR, 56% AV) per ripristinare meglio le sensazioni di una propulsione, cara a tutti i piloti dell’epoca. Nell’ultima versione, la trasmissione è affidata ad un cambio ZF 5, direttamente derivato da quello del Thema 8.32, adattato per soddisfare i requisiti della trazione integrale e quelli di una coppia elevata a bassa velocità.
Tra le raffinatezze tecniche dell’epoca troviamo l’ABS Bosch di ultima generazione (4 canali e 6 sensori) è quindi (e finalmente …) offerto in serie, mettendo la frenata in relazione alle prestazioni della vettura. Sul lato delle sospensioni, troviamo le McPherson davanti e le indipendenti dietro.
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Presentata nel settembre 1979, dieci anni dopo l’acquisizione da parte di Fiat della Lancia, la Delta aveva lo scopo di rafforzare l’immagine della raffinatezza e della qualità del marchio nella categoria media-sportive. Sarà prodotta fino al 1993 e con i successi del Mondiale Rally, avrà segnato la storia del Motorsport, con le versioni a trazione integrale HF, molto ricercate dai collezionisti.
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