Benelli BN 302 Moto Vera

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La storia della Benelli la possiamo riassumere in pochi passaggi, molto importanti, che ne hanno segnato il destino. Già Alejandro De Tommaso, malgrado gli sforzi non riuscì a contrastare lo sbarco in Italia della Honda Motor Company. La profezia che i giapponesi avrebbero annientato il mercato italiano  o ne avrebbero limitato la valenza si avverò. La Benelli pian piano ridusse i propri fatturati e listini. Molti altri industriali provarono a rilevare l’azienda,  da  Giancarlo Selci, che mollò subito,  ad  Andrea Merloni, che però, pur investendo tanto, non ne trasse i risultati sperati. Alla fine arrivarono i Cinesi della QJIAN JIANG. La fabbrica cambiò i propri connotati e oltre ai posti di lavoro sembrava potesse risorgere tutta la zona industriale pesarese. Purtroppo le speranze del Presidente Lin, che aveva fatto della Benelli un punto di smistamento di tanti marchi per tutto il mondo naufragò nuovamente. Solo un nuovo piano di ristrutturazione partito nel 2005 ha provato e sta continuando a cercare di riproporre il Marchio per ciò che esso era quando è sorto nel 1911. Un marchio di qualità. Motociclette costruite artigianalmente con elevata tecnologia.

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Sabato e domenica 28 e 29 marzo a Pesaro, presso la sede storica del Marchio Benelli c’è stata la presentazione alla stampa italiana del modello BN302. Una scommessa. Un propulsore ed un telaio che si spera permettano a questo marchio di imporsi a livelli commerciali di più ampio spettro. Il prodotto, così come lo si è  potuto ammirare, può definirsi di alto profilo. Ci sono contenuti tecnici, che per una cilindrata – in Italia – assolutamente “fuori mercato”  potrebbe far nascere nuovi utenti, sopratutto  tra coloro che si avvicinano alle moto la prima volta.

Nei mercati Asiatici, in India, tale cilindrata è molto apprezzata. Ora vediamo se questo prodotto nato come “World Motor Bike” saprà ritagliarsi una fetta di mercato anche da noi.

La moto di fatto, non ha molto della Benelli. In tal senso Benelli è solo un Logo. Ci sono giusto delle personalizzazioni che ne elevano la qualità rispetto a modelli concorrenti, proprio per cercare di creare una sorta di nicchia sul mercato.

L’Amministratore unico della QJ, Yan Haimel ha presentato la moto affermando di sentirsi parte della leggenda di questo marchio che ha fatto la storia del motociclismo.

La BN302 è una moto che strizza l’occhio ai più giovani. Sarà possibile guidarla con la patente A2. La moto ha già effettivamente fatto il suo debutto all’estero. Infatti essa viene costruita interamente in Cina. La Benelli, per il mercato interno, provvede alla  sostituzione di pneumatici con dei Pirelli (ormai cinesi pur quelli) e aggiungendo il sistema di regolazione delle sospensioni. Viene operata una  rimappatura delle centraline e la modifica dell’impianto frenante. un po’ poco per definirsi Pesarese. Il progetto è stato sviluppato tra Italia e Cina, ma di fatto la moto non ha anima Italiana. Chissà quale futuro aspetta ancora una volta questo nostro famoso marchio.

Intanto però una speranza c’è, si chiama BN302.

MOTORE: 2 cilindri in linea, 4 tempi, raffreddamento a liquido, 4 valvole per cilindro doppio asse a camme in testa.

Il motore di BN302, un bicilindrico parallelo ad iniezione elettronica, con distribuzione a doppio albero a camme in testa e quattro valvole, con potenza di 38Cv (28kW) a 12000 giri/min. Lubrificazione è a carter umido, la frizione a bagno d’olio e il cambio a 6 velocità con trasmissione finale a catena.

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Le sospensioni, sono affidate ad una forcella idraulica upside-down con steli da 41 millimetri di diametro all’anteriore. Dietro abbiamo un forcellone oscillante con ammortizzatore laterale regolabile nell’idraulica in estensione e precarico molla. Il telaio è a traliccio in tubi d’acciaio.

L’impianto  frenante di BN302, si avvale all’anteriore di un doppio disco flottante di 260 millimetri di diametro, dietro invece un disco flottante da 240 millimetri di diametro. I cerchi da 17” in lega di alluminio montano pneumatici 110/70 all’anteriore e 140/70 al posteriore. Da sottolineare anche la capacità di serbatoio per una moto di questo genere, con ben 16 litri

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Nell’estetica generale, la piccola naked ricorda alcune moto nude di alcuni marchi giapponesi (Kawasaki e Honda), ma non per questo non può definirsi bella, anzi. La linea è molto equilibrata, il passo ridotto ne esalta doti di sicura agilità, anche se a dire il vero il peso non è affatto contenuto. L’impianto frenante è a dir poco di alta levatura, in considerazione della fascia di prodotto. Manca l’Abs che dovrebbe arrivare entro l’anno. Il motore è fresco e risponde bene sin dai bassi regimi e si trasforma spingendo un po’ più, sfoderando anche una discreta grinta.

La Moto c’è. Bisognerà vedere se il mercato risponderà.

Ciò che davvero è invitante poi è il prezzo di appena € 3.890 per comprare una moto VERA.

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