In questi giorni la 296 GTB si è imposta nella categoria Production Cars dei prestigiosi Car Design Award, istituiti nel 1984 su iniziativa della rivista italiana Auto&Design. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri nel prestigioso adi design museum di Milano, nel corso della “Milano Design Week“.
Il Car Design Award si rivolge ai progetti che hanno maggiormente contribuito all’evoluzione del design automobilistico. I vincitori vengono selezionati da una giuria di 11 esperti giornalisti, esponenti delle più prestigiose testate automobilistiche a livello internazionale, tra le quali Auto&Design. La giuria ha inteso insignire la Ferrari 296 GTB del massimo riconoscimento nella categoria Production Cars con la seguente motivazione: «creare una forma così bella e organica nel rispetto di tutte le normative vigenti e allo stesso tempo dotare la vettura di tecnologia e prestazioni di altissimo livello è davvero impressionante. L’influenza delle leggendarie auto sportive da corsa degli anni 60 si ritrova nella Ferrari 296 GTB e il risultato finale è una grande interpretazione contemporanea di un linguaggio di design classico».
La Ferrari 296 GTB evoluzione del concetto di berlinetta sportiva a 2 posti a motore centrale-posteriore, ha rappresentato una rivoluzione per la Casa di Maranello in quanto ha introdotto una nuovissima motorizzazione V6 a 120° accoppiata a un motore elettrico plug-in (PHEV) in grado di erogare fino a 830 cv. La vettura ha così ridefinito l’idea di divertimento al volante per garantire emozioni pure non solo quando si è alla ricerca delle massime prestazioni, ma anche nella guida di tutti i giorni.
Si trattava quindi di una versione decappottabile della 296 GTB che la Ferrari aveva programmato di svelare questo martedì 19 aprile. Ed è anche ufficiale, questa versione è giustamente chiamata GTS.
Solo poco tempo fa la Ferrari aveva affiancato alla berlinetta GTB la 296 GTS (per Gran Turismo Spider). Ritratto di questo nuovo tipo di Ferrari!
830 cv senza il tetto sulla testa
Prendi una 296 GTB, sostituisci il tettuccio rigido con un elemento a scomparsa che si divide in due sezioni e si ripiega in 14 secondi piatti a una velocità di 45 km/h proprio davanti al motore, sempre posizionato al posteriore e ottieni la 296 GTS. Nessuna sorpresa quindi dal punto di vista stilistico visto che la silhouette è esattamente la stessa, così come le dimensioni, anche se è un po’ più basse, ma che non giocano per niente qualche mm. E dal lunotto si può ancora ammirare il 2.9 V6 biturbo da 663 CV. Per limitare le turbolenze alle alte velocità (che questa 296 GTS ama), un lunotto posteriore regolabile in altezza separa l’abitacolo dalla cappelliera.
Logicamente più pesante della 296 GTB, la GTS limita comunque l’aumento di peso a un ragionevole 70 kg (1.540 kg in totale). Ciò significa che offre semplicemente il miglior rapporto peso/potenza della sua categoria con 1,86 kg/CV. E questo, nonostante l’ibridazione, perché ricordiamo che questa Ferrari si affida anche all’unità elettrica, un motore elettrico da 167 CV. Le prestazioni non risentono nonostante l’aumento di peso e il tetto asportabile. Stessi valori per la GTS: 330 km/h di velocità massima e uno da 0 a 100 km/h in 2,9 s.
Ma questa spinta demoniaca si fa senza rumore, finché la batteria da 7,45 kWh non si esaurisce. Si può guidare fino a 135 km/h in modalità a emissioni zero. Come optional il pacchetto “Assetto Fiorano” comprensivo di ammortizzatori specifici o elementi in carbonio per ridurre il peso.
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