Si chiama ETI Roller System il guard rail che arriva dalla Corea del Sud e che rappresenta un’evoluzione significativa in termini di sicurezza per i mezzi e per i conducenti. “Roller System” perché sono dei cilindri posti verticalmente, ricoperti da materiale riflettente.
Qualora un veicolo perdesse il controllo e urtasse la barriera, il sistema di rulli e cavi d’acciaio che compongono il meccanismo, trattengono il veicolo assorbendo la forza e riconducendo, facendo scorrere il veicolo sui cilindri nella corsia di marcia.
Il sistema, scomponibile e facilmente modificabile è già installato su alcune strade in Corea del Sud e nella città di Subang in Malesia. Oggi si sta pensando a come adattarlo alle esigenze del traffico europeo e agli standard di sicurezza vigenti che non ne prevedono ancora l’adozione.
I rulli rotanti in plastica larghi circa 40 cm che compongono il Guard Rail, hanno proprio la funzione di assorbire l’urto e con la loro mobilità riescono a salvare numerose vita riuscendo anche a indirizzare il veicolo nel senso di marcia. Molti dubbi sorti dagli Enti preposti alla sicurezza stradale hanno riguardato proprio il fatto che la funzione di “elastico” del Roller System potrebbe innescare ulteriori incidenti con i veicoli che sopraggiungono, cosa che attualmente difficilmente accade con i sistemi in uso. Già il sistema New Jersey aveva subito modifiche rispetto a quanto in uso in molte altre Nazioni.
Rispetto ai Guard Rail tradizionali, il Roller System ha anche vantaggi per i motociclisti. In questo sistema non sono presenti i montanti e la lastra di metallo che in determinate circostanze si trasformano in fatali lame.
In un nostro articolo di qualche anno fa auspicavamo l’adozione (peraltro vista in alcune strade del Trentino Alto Adige), del DR 46, una protezione sintetica ideata per i motociclisti, che in caso di impatto laterale contro le barriere stradali. La sua forma e il materiale con cui è costruita permette una deformazione e una compressione dell’aria nel vuoto, che ha il duplice scopo di assorbire e rallentare il corpo, così che l’eventuale impatto risulti meno violento. Ciò che rappresenta la maggiore fonte di pericolo per il motociclista durante la caduta, oltre al Guard-rail stesso, sono i pali di fissaggio a terra. Nelle cadute, purtroppo, i corpi senza controllo possono essere sbalzati contro la parte orizzontale, come i supporti, o infilarsi sotto gli stessi. In tutti gli episodi constatati i risultati sono comunque stati deleteri.
Può essere un’innovazione importante per la sicurezza stradale, qualcosa che va nella direzione di evolvere i sistemi “passivi” delle nostre strade. Dopo gli asfalti drenanti e i sistemi di illuminazione migliorati, bisogna necessariamente arrivare a prevedere qualcosa che tuteli chi perdesse il controllo dell’autovettura o motocicletta, con un approccio differente . ETI Roller System CE H1, realizzato dalla società sudcoreana Eti Korea. potrebbe essere un ulteriore passo avanti nell’evoluzione, integrazione e progresso dei sistemi esistenti e di quelli che potrebbero arrivare.
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