Kit per installare i sensori di parcheggio

Il design delle vetture più moderne ha preso il sopravvento sulla razionalità nella costruzione dei paraurti, la cui funzione – lo dice la parola – proteggeva dai piccoli urti in manovra e al limite si graffiavano. In origine erano di metallo, poi sostituiti dalla plastica grigia o nera (robusti e pesanti). Nel tempo sono diventati sempre più leggeri per contribuire nel minor consumo e sempre più elaborati, per rispondere meglio ad esigenze aerodinamiche.  Purtroppo però contemporaneamente le doti di resistenza e di fissaggio al telaio ha subito un irrecuperabile declino, in fatto di resistenza, ma anche torsione. I materiali sono cambiati, da una parte sono flessibili (perchè più leggeri), ma si spaccano anche più facilmente. La sicurezza – sia ben chiaro – non viene data da questi involucri, ma dalla struttura sottostante, formata da acciai a deformazione controllata e spessore differenziato. Fatto sta che i paraurti odierni – a parte qualche caso sporadico ( tipo Jeep Renegade) sono esposti a facili graffi se non danni maggiori. Si può operare applicando uno strato di plastica trasparente sul paraurti stesso, per limitare i danni passanti, o anche delle strisce di gomma adesive, che però modificano il design e sa molto di posticcio. L’ultima alternativa è montare i sensori di parcheggio che aiutano (almeno quando siamo noi che facciamo la manovra) ed evitano le toccatine o le strusciate.
 Ci si può rivolgere a Centri specializzati, con costi di montaggio di non poco conto (dai 150 ai 250 Euro), oppure, ed è questo l’oggetto dell’articolo (che ha avuto un’introduzione piuttosto prolissa)
Con un semplicissimo “fai da te” – da tutti affrontabile, si possono montare dei Sensori After-market sufficientemente affidabili ad un costo accettabile.
Ci sono diverse possibilità. Ne analizzeremo due tipi di filosofie opposte. Il primo sistema prevede un intervento reale su carrozzeria ed impianto elettrico. Il secondo sfrutta il porta-targa e si avvale di un sistema senza fili.

 

La qualità di questi accessori può essere variabile. Difficilmente riesce ad equipararsi a quanto costruito dalla fabbrica e specifico per la vettura, ma spesso il rapporto costo beneficio è notevolmente vantaggioso.

In commercio ci sono Kit che prevedono un numero variabile di sensori e che saggiano precisamente la distanza tra auto e ostacolo. Possono avvalersi di led colorati/suono, oppure di display più complessi.  Stiamo parlando di un vero e proprio radar, che aiuta a prevenire gli urti in manovra o con oggetti che circondano l’auto, i pedoni o quanto di sporgente si avvicina all’auto. Oltre ad essere un sistema di protezione attiva, i sensori possono evitare tante brutte esperienze.

I sensori devono avere delle specifiche costruttive ben definite. Devono essere impermeabili, antigelo e  isolati.  Funzionano attraverso gli ultrasuoni i cui raggi urtano contro gli ostacoli riportando in pochi decimi di secondo gli ostacoli stessi  al sensore che ne riproduce sul monitor distanza oppure suoni.

Per il montaggio potrebbe essere necessario fare dei fori sul paraurti. Normalmente i sensori offerti variano da 4 a sei. (nei pacchetti aftermarket si pensa principalmente a dispositivi da montare posteriormente, dove è più difficile vedere, abbinando spesso la telecamera). Per far passare i fili si devono sfruttare i fori già presenti nell’auto guarnizionati o con presenza di fori già in essere come quelli per il passaggio fili dei fari o delle luci della targa. Il montaggio – di fatto è piuttosto semplice. Si devono collegare i sensori ad una centralina e quest’ultima ad un display, Le operazioni, con la presenza dell’impianto con fili, potrebbero dilungarsi per il fatto di doverli  far passare all’interno dell’abitacolo fino a dietro la plancia.

Ci sono anche i sensori da poter inserire nel portatarga. Questo sistema ha il vantaggio di non dover effettuare fori nel paraurti e tutte le operazioni connesse. Tutte le operazioni risultano più veloci perché già impostate.

Ce ne sono poi anche senza fili. I cosi-detti impianti wirless hanno raggiunto ormai dei livelli di affidabilità piuttosto alti. In questi casi sarà sufficiente alimentare il display posto sulla plancia e il gioco è fatto. I sensori – in ogni caso – hanno batterie che di tanto in tanto andranno sostituite.

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