Presso la concessionaria Englandstar di via Flaminia 1113, a Roma, c’è stata una vera e propria manifestazione che riuniva intorno alla presentazione “su strada” della nuova Discovery, tanti Eventi insieme. La nuova Discovery era in bella mostra. C’era la possibilità di provarla su strada e gli addetti alle vendite ne spiegavano le caratteristiche principali e i dettagli. Intorno c’era chi saltava con la bicicletta sul percorso delle Land Rover, con acrobazie. All’interno della Grotta scavata nella montagna, interna al Concessionario, tavole da surf e filmati facevano da sfondo al buffet offerto per l’occasione. Più che una presentazione era una vera e propria festa. Molti dei partecipanti erano clienti affezionati al marchio ed ho assistito a chi avendola semplicemente vista, è andato ad ordinarla.
Io l’ho provata in un percorso che il Direttore alle vendite mi ha proposto, nelle zone intorno a via Flaminia. Percorsi tortuosi e con l’asfalto tipico di Roma. Un giro secco. La velocità l’ho tenuta volutamente bassa per percepire i dettagli dell’auto e acquisirne le sensazioni e le differenze con il precedente modello. Differenze tante… tutte. E’ un’altra auto. Cambia davvero tutto. L’eleganza e la discrezione sono un elemento distintivo, nel rispetto dei canoni tipici del marchio. La linea è un’ulteriore evoluzione dei concetti espressi da altri modelli Land/Range Rover. In questo si fonde il tutto con la sola “idea” della Discovery 4, (dimensioni generose, altezza, eleganza e capacità nel fuoristrada) armonizzandosi e modernizzandosi ponendosi come evoluzione rispettosa e naturale prosecuzione.
L’auto, come detto, ha dimensioni generose (4970 x 222 cm) l’altezza è di ben 188 cm. Tutta questa mole raggiunge il peso considerevole di kg 2298 (3.0 V6) – 480 Kg rispetto alla versione precedente. Il telaio è interamente in alluminio e anche le sospensioni indipendenti, sono in buona parte in tale materiale. L’auto è mossa da propulsori moderni, efficienti ecologici a quattro e sei cilindri. La versione da me provata era quella con il sei cilindri di _249_CV con _600 Nm. Ciò permette aldilà dei consumi di guidare l’auto in piena scioltezza. Devo dire che nel misto non ci si rende conto quasi della tanta roba che si porta dietro. Così pure – sembra strano a dirsi – nelle manovre. Grazie alla telecamera, ai sensori, specchi retrovisori esterni intelligenti e alla posizione rialzata, l’ho parcheggiata tranquillamente senza il minimo impaccio. Lo sterzo è perfetto, il volante ha le giuste dimensioni. Tutto poi è regolabile si trova insomma la perfetta intesa con l’auto. Le percezioni e gli ingombri non sono un problema, e una volta che si solleva la manopola in alluminio satinato, si parte. Drive e via, nell’assoluto silenzio. Il cambio a volte mi è sembrato, ai bassi regimi indeciso o lento, ma agendo sui paddles ho scalato e ridato vita ad un poderoso sei cilindri, bello tondo e silenzioso. Anche gli ammortizzatori mi hanno lasciato (nelle asperità della strada) appena perplesso – se confrontate con l’assoluto silenzio di altre vetture di pari categoria. Certo l’altezza della Discovery necessita di un compromesso differente per garantire la massima stabilità, e in effetti nel giro tortuoso propostomi né beccheggio né rollio si sono manifestati. Altra considerazione riguarda i freni che necessitano di adattamento e che in un primo assaggio mi hanno trovato forse impreparato alla mole dell’auto. Per il resto solo bellezza dei sedili, massimo confort, in ogni aspetto. La plancia è più lineare, forse anche semplice (la Velar è invece modernissima). Il tunnel centrale è bellissimo, forgiato in alluminio, elegante e moderno, e lucido in altre parti, ma anche funzionale con tante zone utili per oggetti, chiavi smartphone e bicchieri. Vi sono tutti gli elementi tipici di questa vettura, rivisti in un’interpretazione moderna. Subito dietro, tra i due sedili anteriori c’è un vano refrigerato. Ci sono tantissimi vani e portaoggetti sparsi per l’auto. Uno perfino dietro ai comandi del climatizzatore, che si aprono come uno sportello e possono celare al meglio oggetti da non tenere in vista. Anche gli occupanti della terza fila hanno ai lati, alla base del vetro un piccolo ripostiglio. Tutti gli occupanti hanno invece il proprio comando personale della climatizzazione. Ci sono sistemi di collegamento dei supporti multimediali (comodi per la ricarica) in ogni posto (integrati nei poggiatesta anche degli schermi da 8” con cuffie dedicate -opz.). Parlando di multimedialità ho visto il nuovo schermo “InControl Touch Pro” che è un’ulteriore evoluzione di quanto conosciuto e provato nella Discovery Sport (prima) e ancor prima nella Discovery 4. Partono da un’idea base di semplificazione massima ed ergonomia. E’ di 10” e controlla l’impianto HiFi (che può arrivare a 14 altoparlanti), la navigazione, InControl protect per le chiamate d’emergenza e il Connect Pro e Secure, per controlli remoti o tracciabilità del veicolo.
Tanti i sistemi di supporto alla guida, dai pratici specchietti retrovisori intelligenti esterni che segnalano l’imminente sorpasso o comunque presenza di un veicolo nell’angolo buio (blind spot), che supportano anche nelle manovre. All’Head-Up Display che riproduce le informazioni principali sul parabrezza, alla telecamera anteriore che riconosce i segnali stradali, fino al Cruise control adattivo e la frenata di emergenza autonoma.
Una vera e propria “Prova su Strada” la faremo a Maggio, con un Long Test Drive (come in passato per la versione precedente – da poter vedere QUI -). Oggi abbiamo assaggiato tutte le novità proposte, e sono davvero tante. La veste estetica e rifiniture sono di un livello Top di gamma, i dettagli, le illuminazioni interne a led, non lasciano spazio a lacune e sorprendono per soluzioni originali, eleganti e pratiche. Abbiamo ritrovato i comandi elettrici posti, come tradizione alla base del vetro laterale, i poggia-braccio classici e regolabili. Abbiamo trovato – ovviamente – l’apertura elettrica del portellone. C’è l’abbassamento o sollevamento dei sedili posteriori e trza fila con comando elettrico. L’auto, da ferma, si abbassa di 40 mm per agevolare la salita e la discesa. La linea è pulita e più slanciata pur essendo davvero imponente. La cosa da ricordare è comunque la capienza e la grande flessibilità. Il Bagagliaio permette di caricare da 258 Lt (7 posti usati) fino a 2400 Lt (con i soli posti anteriori).
Insomma l’auto è davvero bella, elegante, rifinita in ogni particolare. I fari stessi presentano elementi originali e i fendinebbia sono perfino annegati nello spoiler – quasi invisibili – C’è tutto quello che conoscevamo, presentato in chiave moderna. C’è stata una maggiore razionalizzazione per qualcosa che legava la Discovery al passato. C’è stato un passaggio, un grosso salto verso il Futuro.
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