Porterà il nome di un vento del mar Mediterraneo, quel vento forte e freddo che spazza via le nubi nel Nord Italia, che si trasforma in Bora a Trieste. Vento potente e deciso, come la nuova Maserati Grecale. Decisamente potente. Basata sul pianale Alfa Stelvio – lo stesso della Giulia. La Grecale potrebbe diventare la prossima auto – riferimento – immagine del marchio. Si tratta di un SUV compatto di lusso che farà il suo debutto nella primavera del 2022. Sebbene non si sappia ancora tutto, ve ne raccontiamo buona parte….
La Grecale nasce in ritardo rispetto alla tabella di marcia che si erano prefissati in Stellantis. Ciò è in parte attribuibile al COVID-19 e all’approvvigionamento di di componenti da fornitori Esterni. In particolare oggi, le auto, come i notebook, smartphones, hanno molte parti elettroniche che necessitano di componenti a base di silicio. Le auto moderne prevedono diversi tipi di propulsione – anche combinata – e ciò aumenta le caratteristiche di gestione software e le varie interfacce.
Nonostante ciò, Maserati ha continuato a sviluppare ed evolvere il suo progetto. Ha svolto numerosi Test, anche nei Paesi con temperature estreme. Ha testato i vari componenti, sottoponendoli a prove di stress meccanico e durata e affinato ogni dettaglio. “Il Tridente è sinonimo di innovazione, passione e stile unico”, e per questo – malgrado tutto – nella Casa di Modena si vuole essere pronti all’appuntamento definito. Maserati poi, insiste sullo sviluppo la crescita e il cambiamento. Pur non lasciando alcun indizio diretto sulla produzione della propria produzione di semiconduttori, Maserati potrebbe tenere aperta la porta a una tale mossa, cercare una joint venture proprio con ZF (la stessa delle Trasmissioni) a questo scopo.
I MOTORI:
Uno dei pochi dettagli che conosciamo sulla Grecale è che Maserati prevede di offrire il SUV compatto con motori a combustione interna, ma anche propulsori ibridi ed elettrici. Se seguirà l’esempio dell’Alfa Romeo Stelvio, potrebbe essere di serie un 2.0 quattro cilindri I-4 turbo da 280 CV. Si parte proprio e sempre da questo propulsore a cui abbinare un “alternatore” a 48V, con funzione di avviamento, ma anche di booster da combinare all’azione del Turbo. Con una potenza vicino ai 300 CV, considerando comunque la massa, si potrebbero ugualmente ottenere buone prestazioni. Per i più esigenti, o coloro che si innamoreranno della berlina del Tridente, verrà offerta la possibilità di scegliere anche la configurazione V6 biturbo 3.0 da 505 CV e sempre e comunque trasmissione ZF 8.
Tecnologia elettrificata
Le Maserati elettriche avranno il suffisso “Folgore” ad indicare l’elettrificazione del modello e come la Grecale saranno dotate di caricabatterie ultraveloci da 300 kW che possono facilitare la ricarica della batteria dell’80% in 20 minuti. Il segreto sta negli inverter, sviluppati direttamente da Maserati in collaborazione con la ZF, attraverso la tecnologia “silicon-carbide”, sono molto rapidi nella trasformazione della corrente continua della batteria a quella adeguata al funzionamento dei motori elettrici. Maserati ha l’ambizione di espandere la sua gamma e introdurre 13 modelli nuovi o ridisegnati entro il 2025, inclusi sei veicoli elettrici. Nel 2023 o 2024, la casa automobilistica spera di portare al debutto il nuovo SUV Levante completamente ridisegnato.
La carenza di forniture ha obbligato a rimandare la presentazione della Maserati Grecale era stata spostata a primavera, più precisamente, al 22 marzo. Questo è confermato anche da un messaggio via Twitter in cui viene ribadita la nuova data apparso il 15 febbraio scorso.
Per l’occasione Maserati ha condiviso una nuova serie di foto originali in cui compare il SUV nella sua versione di serie senza camuffature se non colorazioni variegate a confonderne i tratti . Ciò che però appare chiaro è che esteticamente abbiamo una vera Maserati, con i tratti distintivi tipici del Brand. Calandra ampia che incastona il tridente. Ricorda nei tratti la più anziana (e grande) Levante, ma è più tondeggiante e meno slanciata. Restano tanti dettagli ancora da scoprire, che comunque già ad un’osservazione non troppo approfondita non lasciano spazi a dubbi circa la sua inclinazione a correre.
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