La tendenza di tutti i costruttori di auto segue i gusti della clientela. Inevitabilmente ciò che importa, aldilà delle indubbie qualità e migliorie di prestazioni, consumi e sicurezza è che i conti tornino. C’è stato un tempo in cui il pubblico cercava spazio e andavano di moda le station wagon, è stato poi il momento delle monovolume (che in parte resiste – anche se maggiormente per quelle di grosse dimensioni), e poi sono arrivati i SUV e i Crossover. Questi ultimi si sono imposti per una maggiore versatilità e dimensioni e motorizzazioni più alla portata e alla reale necessità dell’utenza media.
La nuova Meriva segue questa moda – condivisibile in parte – di linee robuste, discreta capacità, versatilità. Nascerà grazie ad un accordo tra General Motors e il gruppo PSA (Peugeot-Citroen). La nuova Meriva cambierà totalmente per linea (più vicina all’ultima Mokka) e per impostazione generale.
Costruita a Saragozza, in Spagna, questo “crossover” condividerà il pianale e parte della meccanica con la Futura C3 Picasso (di prossima presentazione – che seguendo la moda generalizzata di ormai tutti i marchi sarà composta da una vera e propria famiglia e tanti modelli derivati). Ci saranno diversi punti di congiunzione dei due modelli. Rimarranno distinte molte parti così da rispettare le specificità dei marchi, ma in un’epoca di globalizzazione e riduzione dei costi per sopravvivere anche la Opel ha dovuto (dopo la disastrosa parentesi con Fiat) stringere nuovi accordi. Il Gruppo PSA non è nuovo a queste collaborazioni. Già con Mitsubishi ha approntato qualcosa di simile per i suoi Crossover di media e alta gamma, con il C4- ASX e C-Crosser (in quel caso prendendo quasi tutto già fatto e personalizzando con specifiche e motori).
Stavolta l’accordo ha creato un vero e proprio staff che lavora per differenti settori che convoglierà in quello che dovrebbe riportare la Opel Meriva a un discreto livello nella graduatoria delle vetture di media cilindrata più apprezzate dal pubblico. Insomma Opel ricerca il successo della Meriva I^ serie, che però aveva ambizioni diverse.
L’accordo con PSA porterà alla nascita – nel prossimo futuro – anche di altri modelli, tra cui la futura Zafira, che sfrutterà parte del pianale e meccanica della C4-3008 (se non anche le motorizzazioni). Staremo a vedere e ve le racconteremo, ma “delle belle”.
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