Nuova Mini Cooper e Mini Countryman, arriveranno nel 2024… elettrizzanti

La Mini elettrica si rinnova… revisione dei dettagli, un design più raffinato, moderno e aerodinamico.

“La Mini, che di mini ha ormai solo il nome, (ben 386 cm di lunghezza), con un interasse maggiore, così come il passo, dovrebbe garantire migliori doti di abitabilità, ma anche un comportamento stradale (aldilà della  presenza del consistente pacco batterie distribuito sul pianale) e un peso consistentemente maggiore.

Rivoluzionata nella sostanza, ma anche nell’estetica. Uno sviluppo nel restyling proprio ad un concetto di elettrificazione che ha trasformato le vetture a trazione elettrica, facendole perdere estetismi e concetti tecnici superati. La  griglia è ora chiusa, cosa tipica dei modelli elettrici. Nel complesso, il frontale è più allungato, con un parabrezza più inclinato a migliorarne la aerodinamicità. Lo stile è semplificato senza più vezzi e cromatura che ne avevano distinto la classicità o lo stile retrò. Sparite le maniglie cromate, per un modello a filo e  i passaruota in plastica nera.

Il tetto e gli specchietti invece, sono tipicamente Mini, con l’idea del tetto flottante e specchi che ne riprende il colore. Ci sono poi le personalizzazioni con strisce adesive e bandiera inglese, come la  livrea bicolore optional. Le ottiche frontali, possono adottare fari Matrix LED, hanno una firma luminosa configurabile: una firma completamente circolare… o parzialmente! Questa “caratteristica”, che sta diventando di moda, è accompagnata anche da un’intera cerimonia all’apertura dell’auto, compreso l’occhiolino del faro sinistro!

Nella parte posteriore, i fari diventano più spigolosi e molto più piccoli. Utilizzando un pattern pixel, possono anche variare la firma luminosa, inclusa ovviamente quella a forma di Union Jack! Una sottile striscia nera collega l’ottica, con il nome della versione, qui Cooper E o SE!

Nel complesso la Mini è più moderna e techno! L’essenziale c’è, nonostante tutto.

Interni:

L’ispirazione viene dalla Mini originale del 1959, continuando questo lato neo-retrò e raffinato con inserti di nuovi materiali e riappropriazione e definizione dei vecchi trattati in maniera differente.

Il quadro strumenti prevede un unico schermo, quello centrale. Adesso è OLED, e in un bellissimo formato: 24 cm di diametro. Un altro cenno all’antenato, una striscia di controllo sotto lo schermo, con alcuni controlli fisici: freno di stazionamento automatico, avviamento del veicolo, controllo del cambio automatico, volume dell’audio e modalità di guida, davanti al conducente solo un display head-up di serie!

Lo schermo utilizza il software Android Open Source e offre un’ergonomia in stile smartphone. Nella parte superiore dello schermo troviamo le informazioni sul veicolo, lo stato di carica della batteria, la velocità, ecc. Le funzioni aggiuntive (aria condizionata, navigazione, media, ecc.) sono integrate nella parte inferiore dello schermo. Le altre funzioni vengano visualizzate come widget. Due smartphone possono essere ricaricati in modalità wireless nel luogo aperto dedicato e facilmente accessibile sotto la plancia. L’abitabilità è aumentata, ma davvero di poco. Davanti cambiano le proporzioni e forse dietro si sarebbe potuto osare di più. Resta la possibilità di far scorrere i sedili posteriori e un bagagliaio che arriva a  200lt

Stavamo parlando delle modalità di guida… Mini le chiama “Mini Experience Modes”! Seguendo la casa madre BMW, Mini non pensa più a semplici modalità di guida, ma a esperienze! La grafica dello schermo può cambiare nella colorazione e nella personalizzazione, così come anche  l’illuminazione ambientale e i colori proiettati sull’esclusivo tessuto del cruscotto in materiale riciclato. Ci sono personalizzazioni estetiche, funzionali ma anche sportive. La modalità più sportiva, con sfumature di rosso in stile John Cooper, permette impostazioni per il controllo della stabilità,  dello sterzo, ecc. Quattro allestimenti comporranno la gamma: Essential, Classic, Favored e JCW.

Propulsori:

Non ci saranno solo due versioni di Mini Cooper! Novità di questa generazione, infatti, le versioni elettriche verranno prodotte in Cina, nello stabilimento di Zhangjiagang, nell’ambito della partnership locale con il gruppo Great Wall Motors. Le termiche Mini, invece, che dovrebbero avere uno stile leggermente diverso, saranno ancora Made in England, prodotte a Oxford (al contrario della nuova Countryman che verrà assemblata in Germania).

La Mini Cooper termica dovrebbe chiamarsi “Cooper C”, con una versione Cooper S, magari diesel, e una doppia versione sportiva JCW, sia termica  o elettrico.

La Mini elettrica prevede due versioni. Una Cooper E da 184 CV e 290 Nm di coppia, simile all’attuale SE; la batteria è da 40,7 kWh, per un’autonomia WLTP di 305 km (0-100 km/h 7,3 s). La SE avrà 218 CV, 330 Nm di coppia; Batteria da 54,2 kWh, autonomia di 402 km (0-100 km/h in 6,7 s).

La ricarica della batteria è annunciata fino a 11 kW in corrente alternata, e rispettivamente 75 e 95 kW in corrente continua. Mini dichiara  una carica dal 10 all’80% in meno di 30 minuti. La curva di carico è forse abbastanza stabile.

L’auto avrà funzionalità di parcheggio completamente autonomo, e anche una funzione che permetterà di parcheggiare tramite smartphone, in spazi ristretti. L’applicazione Mini potrà utilizzare le telecamere del veicolo per la sorveglianza durante il parcheggio. Le nuove Mini offriranno anche un’opzione di chiave digitale tramite l’app, per consentire una facile condivisione con altri utenti.

Un bel programma per questa Mini Cooper elettrica di nuova generazione. I prezzi non sono ancora stati annunciati, ma potrai goderti i suoi promettenti interni all’inizio del 2024!

La terza Mini Countryman, presentata  al Motor Show di Monaco arriva subito dopo la Mini Cooper elettrica, e da essa deriva, ma, cambia completamente fisionomia.

Più muscoli,  taglia maggiore: per il Countryman

Non più tondeggiante, come le precedenti versioni, ma molto più muscolosa. Le misure crescono notevolmente passando dai 429 cm a 443 cm un vero e proprio SUV compatto. Il tetto è sempre “flottante”, come tutte le Mini, con montante a C stilizzato, e differenziato a seconda delle finiture. A prova della sua marcata appartenenza al mondo dei SUV, gli scudi sono maggiormente dotati di elementi protettivi in plastica nera.

Interni raffinati per la Countryman. moderni e innovativi. Gli aeratori sono verticali e la plancia è  di un materiale sintetico ricavato da poliestere riciclato, con tanti nuovi colori abbinabili e con sfumature molto particolari ed originali. Sempre presente l’opzione del vetro in cristallo a dar luce ad un ambiente davvero originale.

Lo schermo OLED è ben visibile al centro del cruscotto e anch’esso trae ispirazione dalla Mini originale del 1959. Con il suo software Android Open Source e tutte le sue modalità di personalizzazione, promette molto in termini di funzionalità e possibili collegamenti.

Da notare che il sedile posteriore scorre di 13 cm, con tre schienali indipendenti, reclinabili fino a 12 gradi. Il bagagliaio qui ha un volume da 460 a 1.450 litri, con i sedili ripiegati, senza contare il vano sotto il bagagliaio per ospitare i cavi di ricarica. I più appassionati del tempo libero saranno felicissimi di sapere che la Countryman è tutta elettrica ma può comunque  trainare fino a 1200 kg.

Propulsori:

Mini ci presenta per la prima volta i suoi motori elettrici. Sono presenti due versioni con la stessa batteria da 64,7 kWh: una versione la E da 204 CV (250 Nm di coppia, 0-100 km/h in 8,6 s, Vmax di 170 km/h, autonomia di 462 km in WLTP) e una SE da 313 CV, trazione integrale, coppia di 494 Nm, 0-100 in 5,6 s Vmax di 180 km/h, autonomia di 433 km). La ricarica avverrà in corrente alternata fino a 22 kW; e corrente continua fino a 130 kW; per un tempo di ricarica inferiore a 30 minuti dal 10 all’80%.

Per questa prima Mini prodotta in Germania, a Lipsia, saranno disponibili anche  motorizzazioni termiche: una Countryman C, a trazione anteriore, che dovrebbe utilizzare il tre cilindri benzina della X1 1.5 da 136 cavalli, una versione S ALL4, probabilmente con il 2.0 quattro cilindri Serie 1, da 178 CV. Infine, ci sarà una versione JCW ALL4 (molto vicina al recente X1 M35i da 300 cavalli) oltre ad una versione diesel.

Nuove carreggiate più larghe e a un passo più lungo. Sarà disponibili le ve una sospensione controllata, ribassata di 15 mm; quando i cerchi passano da 17 a 20 pollici (questo è necessario per coprire la misura crescente!)

Da notare che rispetto alla sorellina, ovviamente, la Countryman potrà beneficiare della guida semi-autonoma di livello 2,e potrebbe essere supportato anche il cambio di corsia/corsia di uscita. L’auto è completata dall’assistenza alla manovra del rimorchio, dal parcheggio autonomo e dall’uscita dal parcheggio completamente autonoma tramite l’applicazione per smartphone Mini.

Nell’ambito della Climate Week NYC, URBAN-X ha ospitato una tavola rotonda sul tema della trasformazione della mobilità urbana. Ospite speciale: la Nuova All-Electric MINI Countryman.

New York. A pochi giorni dalla sua anteprima mondiale allo IAA Mobility 2023, la Nuova All-Electric MINI Countryman ha fatto il suo debutto a New York. L’occasione è stata il panel “Driving Forward: The Transforming of Future Mobility”, organizzato da URBAN-X, l’acceleratore di startup fondato da MINI, durante la Climate Week NYC.

All’evento, la All-Electric MINI Countryman ha fatto il suo debutto in Nord America. La Nuova MINI Countryman E consente una mobilità elettrica senza emissioni locali con il piacere di guidare tipico del marchio. Il maggiore spazio nell’abitacolo e la maggiore autonomia elettrica, fino a 462 km*, invogliano a fare escursioni oltre i confini della città. Il modello combina un design distintivo, una tecnologia di guida avanzata e un’esperienza digitale coinvolgente.

La Nuova MINI Countryman Electric è un passo importante per MINI nel percorso che la porterà a diventare un marchio completamente elettrico entro il 2030, combinando la mobilità elettrica senza emissioni locali con la massima compatibilità ambientale possibile, anche nella produzione. Questo include superfici dell’abitacolo realizzate in poliestere riciclato e la produzione dei cerchi in lega leggera fusi con alluminio secondario fino al 70%.

Alla tavola rotonda “Driving Forward: The Transforming of Future Mobility”, rappresentanti del mondo delle start-up, dell’industria automobilistica e della pianificazione urbana hanno discusso le sfide attuali e le possibili soluzioni per trasformare la mobilità urbana del futuro.

URBAN-X è stata fondata da MINI nel 2016. Da allora, hanno già partecipato più di 70 startup provenienti da diversi Paesi. All’inizio di settembre ha avuto il via la tredicesima coorte con altre sei startup urbantech dedicate allo sviluppo di soluzioni per la protezione del clima.

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