Durante il Japan Mobility Show di Tokyo 2023 (dal 25 ottobre al 5 novembre), Suzuki presenterà ben 19 progetti che metteranno in risalto tutti i specifici comparti produttivi dell’azienda (auto, moto, barche, robot, ecc.). Ma nel bel mezzo di questo festival techno, la Suzuki Swift farà per la prima volta, bella mostra di se nella sua veste definitiva.
In questi mesi, a più riprese sono stati suggeriti bozzetti, foto-spia, probabili definizione tecniche della medio-piccola di Hamamatsu. Tanti dettagli della quarta versione della Swift facevano pensare ad un utilizzo massiccio di componenti comuni con la Toyota e anche ad un aspetto definitivo, che seppure non ricacava quanto fatto per Mazda 2, potesse in qualche maniera far perdere la distinzione tra i vari brand. A quanto pare però, filosofia tecnica e personalità rimarranno ben distinte – anche se c’è meno evidente – una sinergia tecnica, una fusione tra i vari brand.
A prima vista il suo look non è una rivoluzione, ma un’evoluzione nello stile. L’auto è fedele a se stessa. Eppure tutto è cambiato. A partire dal frontale a cuneo con fari a Led, una griglia ottagonale e un cofano più arrotondato. La nuova Swift introduce anche una livrea bicolore. Le maniglie delle porte posteriori tornano in una posizione convenzionale . La linea di cintura è ancora più alta, quasi a ricordare la prima generazione della Audi A1 ( e il doppio colore aiuta ancor più). Molto probabilmente c’è un cambiamento d’impostazione generale dell’auto che la sposta verso l’alto l’asticella per qualità, confort, sicurezza e prestazioni (intese come consumi). Le misure cambiano, grazie all’impiego di un nuovo pianale, ma non di molto. Verranno però introdotti molti supporti alla guida ADAS per la sicurezza attiva.
Sul piano delle motorizzazioni le ipotesi sono molteplici. E’ più che probabile che rimarrà l’unità evoluta del motore 1.2 benzina dotato di micro ibridazione già presente sotto il cofano dell’attuale Swift. Denominato Dualjet Hybrid, sviluppa una potenza di 83 CV .
Seconda possibilità, senza arrivare a ripetere la strategia di Mazda che non ha esitato a copiare e incollare la Toyota Yaris per realizzare la Mazda 2 Hybrid , anche Suzuki potrebbe beneficiare della tecnologia ibrida Toyota, abbattendo così i costi di produzione.
Sono due ipotesi che ben presto troveranno soluzione. Tanti diversi scenari si profilano, anche un cambiamento importante della versione Sport della Swift che potrebbe cambiare completamente impostazione con l’intervento di Toyota e l’apporto di nuove unità che superano gli attuali 130 CV aggiungendo inoltre specifiche tecniche recuperate dai Rally.
In occasione del Salone di Tokyo verrà presentata anche la prima Media di Suzuki (430 cm lunghezza, 180 cm larghezza, 160 cm altezza) completamente elettrica con batteria da 60 kWh Si tratta della eVX, un modello strategicamente molto importante per le future vendite del brand in vista della elettrificazione della produzione (anche se i vertici hanno dichiarato che continueranno a costruire auto a combustione interna ancora per molti anni). La sua autonomia dovrebbe aggirarsi sui 550 km. Molto carina anche esteticamente, con uno stile che – di fatto – taglia col passato in maniera netta.
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