Pur conoscendo molte delle componenti da cui la vettura aveva preso forma, sapendo quale fosse l’origine meccanica, il pianale e molte parti che compongono il piccolo Jaguar E-Pace ( derivazione della Range Rover Evoque), l’interesse per questo modello era alto. Eravamo stati alla sua presentazione poco tempo fa, presso la Concessionaria Englandstar di Roma e ci sarebbe piaciuto, sin da subito, saggiarne le capacità su strada. Detto fatto, grazie alla loro organizzazione, che vale anche per i clienti, ce ne hanno messa a disposizione una nuova di zecca. Appena l’avevo vista dal vivo, questa vettura, avevo espresso il mio parere sull’auto che più che un Suv/Crossover, con un assetto più basso e rigido “ne avremmo potute vedere delle belle” anche in pista. L’auto ha uno stile molto personale, sportivo e snello. La matita è stata leggera e ha saputo coniugare molto bene il ruolo del Crossover all’interno di una famiglia – la Jaguar appunto – votata alla sportività.
L’auto è mediamente rigida. Confortevolissimi i sedili.Ottimo il posto guida che è un po’ in controtendenza per la semplicità di tutto quello che si presenta innanzi in plancia. A parte il Climatizzatore (il medesimo di altri modelli del Gruppo Jaguar/Land Rover) sembra essere un’altra vettura. La plancia è forse un po’ rigida, (carina la finta impuntatura sul colmo), così come le rifiniture degli sportelli, ma con quel prezzo d’attacco, mi sembra un ottimo compromesso. Inoltre così per come si presentano tutte le varie componenti, la qualità è davvero elevata. Ogni elemento è al posto giusto. Guidare una Jaguar vuol dire concentrarsi più sulla guida che sul mondo all’interno dell’auto. Mi piace molto il cucciolo di Giaguaro. Non ostenta, ma non si può non apprezzare ogni dettaglio.
Buona la trasmissione che non riprende la “rotella scenica Land Rover”, ma è assai più immediata e pratica nella sua originalità Jaguar. Mancano i paddles dietro al volante, e se ne sente la necessità sopratutto in scalata, dove non sarebbero affatto male per sfruttare il freno-motore. Per il resto la vettura è “Facile”, intuitiva con il giusto compromesso per non perdere mai stabilità e tenuta. I freni sono modulabili e ottimi in ogni condizione, lo spunto adeguato (anche se con i vuoti tipici dell’automatico). Comoda e sicura come detto, anche nei posti dietro. Ampio lo spazio per gli occupanti e buona la visuale, tranne che dietro, dove se non ci fosse la telecamera, il lunotto non permetterebbe la manovra. Una lacuna è lo “Blind Spot” che apprezzo sempre più. Nella guida in un breve tratto ho però usufruito dell’accensione automatica dei fari e dei tergicristalli. Il motore, noto, c’è si fa sentire ma non disturba. Va su molto velocemente e per il peso dell’auto va più che bene.
Spero in una versione cattiva, da pista. L’auto che ho guidato io è una trazione anteriore, ha tutti i pregi della facilità ed economicità di tale scelta, ma sarebbe – e me lo auguro – auspicabile vederla presto in un bel nero opaco, con un motore più pepato e magari goderne le capacità di aggredire la pista, come da poco ha fatto la berlina XE SV. In questo Jaguar non ha bisogno di presentazioni.
Oggi, intanto ci siamo goduti questo cucciolo di giaguaro. Alla Prossima.
https://www.jaguar.it/jaguar-range/e-pace/index.html
https://englandstar.jaguar.it/
Anticipazioni:
Per la più compatta delle Range Rover, la Evoque, la prossima generazione inizia a prepararsi. Ci sono prototipi che già sono in fase di avanzato sviluppo che girano in lungo e largo per testare alcune nuove soluzioni estetiche che prevedono molto probabilmente nuovi fanali posteriori più allungati o un lunotto leggermente più inclinato, ma sopratutto per provare i nuovi motori che verranno introdotti a breve. Si tratta di un nuovo tre cilindri 1.5 Turbo appartenente alla famiglia Ingenium, con un leggero bonus di ibridazione grazie a una rete elettrica a 48 volt e un alternatore di avviamento capace aggiungere alcuni Nm di coppia in più a bassa velocità. Queste nuove unità decreteranno la fine dei motori diesel, come già ampiamente annunciato dalla Casa Britannica, come anche da Volvo che ormai sfruttano tecnologie condivise. Ciò avverrà entro il 2020, anno in cui vedranno alla luce nuovi prodotti completamente elettrici.
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