“Piccole Grandi Auto” si diceva un tempo delle B-Suv. Piccole neanche più tanto la 2008 raggiunge i 430cm che può benissimo essere la misura di una berlina media. Piccoli sono i motori, ormai attestati sulla cubatura dei 1.0 cc, max 1.3, quasi sempre tre cilindri turbo, con potenze, un tempo impensabili. Anche i più scettici (tra cui io) si sono dovuti ricredere sia su questa architettura, (sia sulle piccole cilindrate) e queste potenze. Negli anni ottanta, c’era stata la fiat Uno Turbo con motore 1.3 (ma anche la Renault 5 turbo, e la Ford Fiesta Turbo), piccoli motori potenti ma mal gestibili e costosi. Presto si passò a cilindrate superiori anche per le piccole bombe che sempre erano presenti nel listino delle diverse Case Automobilistiche. Così si arrivò a cilindrate 1.6 a iniezione, che erano più fluide nel funzionamento, con erogazione non rabbiosa ma costante e tanti cavalli. Con l’elettronica sempre più presente e che gestisce ormai tutto: dallo sterzo, ai freni, all’acceleratore e iniezione, trasmissione e motore, sistemi di sicurezza ADAS, sistema Infotainment, le auto sono più facili nell’utilizzo, ma infarcite di sistemi di supporto alla guida, sia passivi (o ordinari), che attivi, cioè gestiti dal pilota. Abbiamo oggi tre cilindri turbo, anche di 1.0 cc, con potenze che arrivano a 140 CV, e non è finita qui. Entro pochi anni i sistemi ibridi affiancheranno (fino a sostituire) il propulsore termico e le potenze continueranno a salire, l’inquinamento a diminuire.
Intanto però oggi vi parlerei di tre piccoli Crossover che stanno “rubando” il cuore degli automobilisti, sono auto che permettono di vivere l’auto usufruendo di tutti quei sistemi di supporto, possibili fino a poco tempo fa solo in categorie superiori. Per sicurezza attiva e passiva, modularità infotainment con navigatori, gestione climatizzatore, hifi, telecamere per parcheggiare, ma anche per la lettura di cartelli stradali, sono moderne e funzionali. Le si possono usare anche in città quotidianamente. Auto intelligenti appunto, valide in ogni circostanza, anche per la famiglia e con un rapporto tra qualità e dotazioni, rispetto al prezzo, interessante.
La Peugeot 2008, nasce sulla piattaforma modulare CMP della 208, la medesima della Opel Corsa e di molti modelli che vedremo nei prossimi anni – anche del Gruppo FCA/Stellantis, prima tra tutte la nuova Fiat Punto e Alfa Milano(?) – Una struttura studiata e realizzata per modifiche non sostanziali, che non ne compromettono la solidità e che è studiato per l’alloggiamento delle batterie per i modelli Hybrid.
La 2008 è di fatto una 3008 in piccolo, ne riprende lo stile e forme, dando precedenza alla personalità, rispetto alla versatilità di altri modelli. Non è troppo alta e ciò giova nella guida, con una buona stabilità in ogni condizione. Un feeling che si ritrova anche nei propulsori di diversa natura, sia benzina, diesel che full hybrid.
Quanto al benzina, troviamo il 1.2 PureTech da 100 e 130 CV. C’è poi il 1.5 a gasolio BlueHDi da 100 e 130 CV. Nella versione più sportiva GT-Line a benzina, la Peugeot 2008 arriva fino a 155 CV C’è poi la versione 100% elettrica. Autonomia dichiarata di 230 Km, potenza 136 CV (100Kw). A breve si pensa che arriverà anche una versione con cilindrata più piccola, ma di egual potenza, per lo sviluppo Stellantis che interesserà anche la produzione transalpina e le relative sinergie.
Gli interni sono moderni e ben rifiniti, con un’abitabilità discreta, ma non eccelsa per i passeggeri (Max 2 dietro per viaggi lunghi). Il bagagliaio può vantare una capacità pari a 434 lt. Il Cockpit può essere analogico/digitale o completamente digitale, con in più il sistema infotainment da 7” o di 10″.
Per tutte le versioni nell’allestimento sono di serie: Abs, airbag frontali anteriori, airbag laterali, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, attacchi isofix, avviso anti-colpo di sonno, chiusura centralizzata, collegamento Usb, comandi al volante della radio, computer di bordo, controllo antiarretramento, controllo elettronico stabilita, controllo elettronico trazione, cruise control, frenata automatica, poggiatesta posteriori, retrovisori esterni elettrici, sedile guida regolabile in altezza, sensori parcheggio posteriori, sensori pressione pneumatici, servosterzo, sistema Stop&Start, telecamera anteriore riconoscimento segnali stradali, vernice metallizzata, volante regolabile in altezza.
Le misure: Peugeot 2008. Lunga 4.30 metri, larga 1.77 e alta 1.53.
Facendo un grande balzo in avanti rispetto alla generazione precedente, la Captur si presenta oggi come un modello di maggior equilibrato e sfruttabilotà, forse la migliore scelta del momento. Non del tutto originale come la 2008, essendo lo sviluppo della serie precedente, ma ha ancora una linea moderna che con pochi tocchi è ancora attualissima. Il comfort ora è notevolmente migliorato con uno smorzamento più progressivo e meglio controllato delle sospensioni. Migliorata l’insonorizzazione e il filtraggio (tranne nelle versioni con cerchi da 18” e coperture ribassate). La qualità a bordo è cambiata, le finiture e i materiali sono di maggiore ricercatezza, così come le plastiche morbide e che prevengono rumori e scricchiolii. Migliorate guarnizioni e filtraggio del mondo esterno. Insomma i materiali che costituiscono l’abitacolo sono completamente differenti e a bordo si respira un’aria nuova. Anche il sistema infotainment contribuisce, grazie ad un sistema multimediale di ultima generazione, a migliorare tanti aspetti della vita a bordo. Con MY Renault c’è la possibilità di interagire con la vettura anche da remoto. Si tratta di un’App fatta per organizzare percorsi, funzioni e anche per individuare la posizione del veicolo e controllarne la manutenzione, fissando direttamente un appuntamento con il concessionario.
Misure: Lunghezza 423 cm, larghezza 180 cm, altezza 158 cm e passo 264 cm.
La plancia prevede uno Smart Cockpit che cambia secondo le versioni. Riesce ad essere una vettura economica e povera, o di ottima finitura – secondo gli allestimenti ed eventuali optional. Si parte dalla LIFE/ZEN/INTENS/INITIALE PARIS/BUSINESS. Nella versione base, LIFE, le dotazioni standard sono troppo povere (e spesso non si possono aggiungere optional): Niente aria condizionata, niente radio, Ci sono solo i fari a led e limitatore / regolatore di velocità, sedile posteriore scorrevole. Solo l’autoradio e ruotino di scorta. La versione ZEN: troviamo di serie l’aria condizionata, sistema multimediale con touch screen da 7 pollici compatibilità con smartphone (GPS opzionale), luci automatiche, cruise control , Prese USB . Tra gli optional: Navigatore, il climatizzatore automatico e i tergicristalli ad attivazione automatica. INTENS: offre il climatizzatore automatico, la plancia digitale 7 ”,(optional 10”), il sistema multi-Sense per la personalizzazione di luci e atmosfere interne all’abitacolo. Ci sono poi dei pacchetti per supporti digitali e cambio EDC. La INITIALE PARIS: Sedili e pannelli plancia e porte con inserti di pelle e legno con cuciture a vista , Touch screen da 9,3 pollici, console galleggiante, caricatore a induzione, volante e sedile riscaldati, fari full LED BUSINESS: ha in listino Assistenza alla frenata d’emergenza, Lane Departure Warning, Lane Keep Assit, Airbag frontali, laterali a tendina sia anteriori che posteriori, Frenata attiva con riconoscimento pedoni e ciclisti. Distance Warning (distanza di sicurezza). C’è poi la possibilità di avere altri optional relativi all’assistenza al parcheggio, e molto altro ancora.
Motoristicamente, il 1.3 TCe da 130 CV a benzina a 4 cilindri si rivela quale propulsore ideale (anche se visti i tempi e la concorrenza, risulta di fatto esserci un vuoto a livello di offerta di motori, il 3 cilindri 1.0 benzina da 100 CV a breve verrà affiancato da una nuova unità a colmare un vuoto nella produzione Renault). Le sue prestazioni sono comunque generose e consumi contenuti riescono a soddisfare tutte le esigenze. C’è anche una versione da 155 CV con cambio EDC, sportiva e grintosa e anche una versione Plug-in Hybrid con motore 1.6 aspirato a benzina da 91 CV abbinato a due unità elettriche: quella da 67 CV gestisce la trazione full electric mentre la seconda HSG da 34 CV sincrono col propulsore termico. (la cui funzione è anche quella di ricaricare le batterie – che rubano spazio al bagagliaio).La versione Diesel presente in catalogo, entro il 2021 cesserà di essere prodotta. La dinamica di guida e l’impronta a terra generosa non temono le situazioni più difficili. L’auto resta reattiva e agile nel misto e confortevole e stabile nelle percorrenze ad andature medie e alte.
Ford Puma, il nuovo piccolo crossover dell’ovale blu ha di fatto sostituito l’Ecosport (forse più SUV – tant’è che è presente la versione 4×4 che su Puma non è prevista). E’ più confortevole, più sportiva e sicuramente le doti stradali non temono confronti con la precedente versione. La linea è aggressiva, ancor più grintosa nei dettagli con profonde nervature sui fianchi a donarle maggior slancio. Su strada si mette in evidenza per un valido rapporto fra precisione di guida e comfort.. Ford Puma aggiunge la versione mild-hybrid. Il moto-generatore elettrico recupera energia nei rallentamenti e in accelerazione supporta il motore a benzina.
E‘ lunga 4.20 metri, larga 1.80 con un altezza di 1.54. Con un passo di 2.59 sfrutta la piattaforma della Fiesta , e pur non offrendo gli stessi spunti e prestazioni della berlina, è piuttosto convincente e trasmette un ottimo feeling alla guida. In parte sospensioni e coperture aiutano, ma c’è molto di più. Seduti, in alto – ma non troppo – il guidatore gode di un piacevole sensazione di sicurezza, e un buon compromesso tra agilità e precisione di guida. All’interno, si trova un ambiente sobrio e rifinito, ma altrettanto comodo e arioso. La plancia è quella della Fiesta, ma con strumentazione digitale. Il cockpit da 12,3”, senza particolari spunti di originalità. Display touchscreen da 8″, più una serie di funzioni e servizi aggiuntivi disponibili attraverso il sistema di informazione e intrattenimento SYNC 3 (sempre il più chiaro ed intuitivo), grazie al modem incorporato FordPass Connect. La plancia riprende quella della Ford Fiesta, che è garanzia di funzionalità e razionalità.
Sicuramente ben fatta e funzionale, ma nulla di più. Posti comodi e spaziosi, sia davanti che per i passeggeri. Il padiglione si abbassa un po’ dietro e i più alti potrebbero soffrirne. Ottimo il bagagliaio, ben 456 litri. E più il pozzetto sotto il piano di carico con una capacità di ben 80 litri.
Il motore è un tricilindrico 1.0 turbo a benzina può avere potenze variabili da 100 CV, 125 CV, che nelle versioni ibride è offerto anche con 155 CV e spinge bene anche ai regimi più bassi e garantisce un allungo sportivo, ma la sua voce si fa sentire un po’ troppo in accelerazione.
C’è anche una versione diesel il 1.5 EcoBlue a gasolio da 120 cavalli e le trasmissioni automatiche e con cambio a doppia frizione e 7 marce. Non ci sarà la trazione integrale.
Sistemi di sicurezza Attivi (disponibili a seconda delle versioni):
Tre auto simili, ma differenti: La Peugeot è la più originale, ma è anche quella più costosa. La Renault la più sobria che vanta l’esperienza della serie precedente. La Puma, un ottimo compromesso tra le due. Meno capiente, ma con maggiore spunto, sportiva ma parca nei consumi.
Dipende per cosa la si sceglie e per come la si vuole e deve usare. La Ford può vantare l’esperienza acquisita con Ecosport e Fiesta, che si possono definire i genitori della Puma. La 2008, ha dato un taglio con il passato e ha sfruttato l’originalità della sorella maggiore 3008, ricercatissima all’interno, quasi futuristica e anche un po’ complessa, riprende le linee taglienti e scolpite e forse esasperandone il concetto. Vanta un’ottima tenuta di strada e un gran comfort. La Captur, talvolta denota qualche pecca in taluni comparti. Non sempre i componenti secondari sono all’altezza, su strada è più rigida rispetto a 2008, ma permette un maggiore sfruttamento generale. La Puma ha grandi doti di agilità. Ottimamente insonorizzata, non teme pavè e la tenuta non mostra sorprese. Insomma, per me Puma potrà avere un maggiore sviluppo in termini di successo, (anche Myld Hybrid), ma se dovessi comprare un’auto – con due figli – e con necessità di una sola auto in famiglia, punterei su Captur, la più comoda, magari la versione a Gas. (La Renault è anche la più economica).La 2008, anche se ha tagli davvero originali, una piattaforma moderna, così come i propulsori, non mi ispira poi troppo, ma resta un giudizio strettamente personale, non avvalorato da alcun dato e nessuna prova su strada. Chissà, che a breve non possa autosmentirmi.
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