Quando si acquista un veicolo di seconda mano al termine di una trattativa tra privati, è bene agire con cautela, prendendo tutte le precauzioni del caso. Uno dei passaggi che è meglio non tralasciare è quello della visura della targa, un’operazione semplice (e non particolarmente onerosa) che consente di ottenere un riepilogo completo delle caratteristiche e del ‘passato’ della vettura oggetto della compravendita.
A cosa serve la visura della targa
Come riporta anche il sito ufficiale dell’ACI all’interno dell’apposita sezione, la visura dell’auto riporta tutti i dati giuridici e patrimoniali relativi alla vettura. Questi ultimi sono registrati all’interno del PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilistico: il quanto pubblico, il registro è accessibile a chiunque abbia interesse o necessità di ottenere un quadro completo relativo ad un’auto.
La visura, per tanto, è l’atto mediante il quale l’utente richiede e ottiene i dati di cui sopra. In particolare, un utente può effettuarla durante le fasi iniziali di acquisto di una vettura usata direttamente da un privato “in modo da accertare l’eventuale esistenza di ipoteche, fermi amministrativi o altri vincoli“, come si legge sul sito ufficiale dell’Automobile Club d’Italia. Non è una procedura obbligatoria ma resta un passaggio consigliato per evitare eventuali inconvenienti ad acquisto già formalizzato.
All’interno della visura vengono riportati i seguenti dati: numero di targa, marca e modello, tipo di veicolo, data di immatricolazione, data di aggiornamento della carta di circolazione, dati tecnici del motore (alimentazione, cilindrata e potenza), massa, portata massima, numero di assi e i dati relativi all’intestazione. In un’apposita sezione “annotazioni”, vengono riportate eventuali privilegi o gravami. Va sottolineato come la visura non costituisce una certificazione con valore legale: per tanto, nel caso in cui sia necessario produrre una certificazione con valore legale, bisogna richiedere il certificato cronologico del veicolo.
Come effettuare la visura della targa
Per richiedere la visura della targa di un veicolo (autovettura, motociclo e ciclomotore) è necessario indicare il tipo di veicolo – in genere tramite un apposito tool – ed il numero di targa; è possibile rivolgersi alle unità territoriali ACI PRA, alle agenzie di pratiche auto ed alle delegazioni ACI. In alternativa, è possibile ottenere il documento online, richiedendolo a siti specializzati nel fornire questo tipo di servizi, come ad esempio Ivisura, oppure utilizzare il servizio online visurenet messo a disposizione dall’ACI.
È bene sottolineare come all’interno del PRA non risultino registrati alcuni tipi di veicoli: quelli immatricolati prima del 1993 con il numero di targa nel vecchio formato, i ciclomotori (veicoli la cui cilindrata non supera i 50 cc) e i veicoli agricoli.
Quanto costa una visura
Come già accennato, ottenere una visura non ha un costo troppo elevato. Se la si richiede presso gli uffici territoriali ACI PRA la tariffa da pagare è di 6 euro mentre se si utilizza il servizio visurenet 8.81 euro. La leggera differenza di prezzo è dovuta ai costi del servizio telematico e dell’intermediazione finanziaria; è possibile pagare sia con carta di credito sia con paypal o altri wallet; se il proprio istituto di credito aderisce a PagoPa, il versamento può essere effettuato anche tramite bonifico o bollettino. Tramite visurenet non è possibile richiedere più di tre visure al giorno inserendo lo stesso codice fiscale.
Se, invece, ci si rivolge ad altri soggetti che forniscano online il medesimo servizio (portali specializzati in pratiche e visure di vario genere), i prezzi possono variare e risultare leggermente più alti a fronte di tempi di erogazione del documento piuttosto rapidi. Nel caso in cui la targa non risultasse iscritta nel Pubblico Registro Automobilistico, i tecnici del portale al quale si è inoltrata al richiesta di visura possono inviare una richiesta agli archivi cartacei del PRA.