Può essere definito come un vero e proprio terremoto quello che in questi giorni ha investito una delle principali case automobilistiche tedesche, la Volkswagen, e che sta già generando i primi effetti negativi in borsa, ma che potrebbe portare a conseguenze anche peggiori nel prossimo futuro.
Il caso è scoppiato pochi giorni fa, quando sono venute alla luce rivelazioni in merito ad un software installato nei modelli diesel a quattro cilindri venduti negli USA, che avrebbe consentito al colosso delle auto di truccare i risultati dei test sulle emissioni di gas inquinanti.
Il primo effetto di questo scandalo ha colpito il titolo in borsa della società, che ha perso oltre il 20%, portando il valore complessivo della società a perdere quasi 20 miliardi di euro.
L’Environmental Protection Agency statunitense ha quindi chiesto di ritirare le 482.000 vetture, circa, vendute tra il 2009 e il 2015 e sulle quali è installato il software che ha permesso alla casa automobilistica di truccare i risultati dei test. Tra i modelli incriminati ci sarebbero le Volkwagen Jetta, Beetle, Golf, Passat e l’Audi A3.
Un altro effetto negativo che questo scandalo avrà sulla società è certamente l’aver intaccato l’immagine stessa della casa automobilistica, elemento al centro delle dichiarazioni dello stesso amministratore delegato Martin Winterkorn, che si è scusato per quanto accaduto aggiungendo di voler dimostrare la piena collaborazione con le autorità per riuscire ad ottenere nuovamente la fiducia dei clienti.
Ma nel frattempo anche il Governo tedesco ha deciso di muoversi chiedendo a tutte le case automobilistiche tedesche maggiori controlli per capire se i dati legati alle emissioni siano stati manovrati anche in Germania.
E intanto Volkswagen, negli USA, rischia adesso una sanzione pesante che potrebbe raggiungere persino i 18 miliardi di dollari.
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