Seduta con grande affanno
un giorno era lungo un anno,
la palla , la trottola , il filo
e il caldo di quel camino.
Seduta col forte vento
è un taglio un po’ sopra il mento,
la vela sbatteva tanto
e il mare intonava un canto.
E INTANTO SU QUELLA PANCHINA
GIOCAVA UNA DOLCE BAMBINA
Seduta a guardare l’alba
macchiata da strani colori
con l’aria sempre più calda
e piena di tanti odori.
Seduta un po’ sofferente
non sa cosa più pensare
per quello che fa la gente
vedere senza guardare.
E INTANTO SU QUELLA PANCHINA
PIANGEVA UNA DOLCE BAMBINA.
Seduta con qualche acciacco
con giacca a vento e colbacco
per colpa del forte libeccio
che esalta qualunque capriccio
E INTANTO SU QUELLA PANCHINA
IL MEZZO SECOLO ARRIVA.
Seduta , quasi aggrappata
al giorno come alla vita,
le rughe sono esperienze
le lacrime son speranze
E INTANTO SU QUELLA PANCHINA
RICORDA L’ANTICA BAMBINA.
Seduta ricorda tanto
e il pianto divenne canto,
la palla , la trottola , il filo
e il caldo di quel cammino.
Seduta e più pallida in volto
col cuore che segue il vento
col taglio che risalta il mento
e il cielo chiaro e capovolto.
E INTANTO SU QUELLA PANCHINA
ARRIVA UNA NUOVA BAMBINA.
AUTORE : Luca Mele
Poesia per il concorso 2016 de La Ragnatela Editore
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