A fine Estate controlliamo bene le macchie della pelle!

Dopo l’estate, con la graduale scomparsa dell’abbronzatura, le macchie cutanee diventano più visibili: si presentano come chiazze tondeggianti, spesso di colore diverso o più scuro rispetto al resto della pelle. L’Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino (Aiteb) esorta a non trascurare questi segni. “Ogni variazione localizzata del colore della pelle può nascondere una patologia specifica, che richiede un percorso terapeutico adeguato. Solo uno specialista dermatologo può effettuare una diagnosi corretta,” afferma il presidente Giovanni Salti.

A ogni tipologia di “macchie” corrisponde una diagnosi e quindi una cura mirata.

La lentigo solare, quella più comune, è lenticolare, spesso presente al volto, al dorso delle mani e allo scollo: è dovuta all’eccessiva esposizione solare.

La cheratosi seborroica pigmentata   è simile ma è palpabile e ha una superficie ruvida e desquamante.

Entrambe sono lesioni benigne.

La cheratosi attinica è l’esito di prolungate esposizioni solari: è caratterizzata da superficie ruvida con squame molto ben adese e difficilmente staccabili. E’ una lesione che richiede un trattamento per la sua potenzialità evolutiva in carcinoma, quindi in un vero tumore cutaneo.

Le lentigo cosiddette maligne sono veri e propri melanomi localizzati sul volto: in questo caso oltre all’esame dermatoscopico sarà necessario un esame istologico.

Infine le “macchie ormonali” dette melasma o cloasma: quest’ultima è una pigmentazione cutanea scura tipica della gravidanza o delle donne in terapia con contraccettivi orali, dovuta alla stimolazione dei melanociti da parte degli ultravioletti e da parte ormonale. 

“Le lentigo solari potranno essere trattate con una luce pulsata adeguata, un laser Q-switched o anche un peeling, una cheratosi seborroica dovrà essere trattata con metodi più energici come un laser Co2. Le cheratosi richiedono chemioterapici in crema o terapia fotodinamica o un laser C02″, spiega Maurizio Benci di Aiteb, dermatologo. “Le lentigo maligne vanno invece asportate chirurgicamente ed analizzate: non riconoscere una lentigo maligna e trattarla può esporre a gravi conseguenze la vita del paziente. Il cloasma non deve essere trattato con terapie aggressive con laser o luci pulsate perché può peggiorare, meglio quindi usare creme, maschere, peeling depimentanti o laser non ablativi sempre poco aggressivi o infiammatori”.

“L’importante, come sempre, è evitare il fai da te – conclude Benci – ma affidarsi a dermatologi professionisti, che sapranno fare la corretta diagnosi e indirizzare verso il percorso terapeutico migliore e adatto”.

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