La tecnologia e in particolare l’arrivo sul mercato degli smartphone, e la successiva espansione del settore, permette ormai a chiunque di avere un telefono smart a disposizione e in qualsiasi momento di trovare informazioni di ogni genere. Questo può essere considerato positivo perché si possono compiere dovunque azioni che, un tempo, non potevano essere fatte in mobilità, ma al tempo stesso non mancano i lati negativi di questa innovazione tecnologica.
Un esempio piuttosto evidente è quello dell’uso smodato degli smartphone soprattutto tra gli adolescenti, che vede gran parte dei giovani utenti della rete costantemente con gli occhi incollati allo schermo del telefono. Questo comportamento, tuttavia, può avere effetti decisamente negativi sulla salute che non possono essere trascurati, e che possono sfociare in episodi di insonnia, ansia e persino problemi depressivi.
Una delle cattive abitudini che milioni di adolescenti continuano ad avere è l’utilizzo degli smartphone anche poco prima di dormire, un’abitudine all’apparenza innocua ma che in realtà, a causa della retroilluminazione dei display, rischia di ripercuotersi sul cervello creando una sorta di insonnia tecnologica. Questa in aggiunta all’abuso di sostanze stupefacenti rischia di minare la salute degli adolescenti.
A dirlo è Claudio Mencacci, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano. Non è un caso che negli ultimi anni siano nate delle nuove forme di dipendenza, dalla nomofobia che rappresenta la paura di rimanere disconnessi al vamping che spinge trascorrere le ore notturne sui social network e la ringxiety, la cosiddetta ansia da smartphone.
In questo contesto preoccupante, emerge che il 75% dei 18enni dorme meno di 8 ore a notte, e il 10% meno di 6 ore. In generale, nel 10% dei casi sono presenti episodi di insonnia. A ciò bisogna aggiungere che la privazione del sonno derivante dal mancato riposo durante la notte può avere delle conseguenze pericolose per gli adolescenti, ripercuotendosi persino sullo sviluppo cognitivo, insieme al consumo di sostanze stupefacenti.
C’è anche da considerare che molti adolescenti non praticano sport e gran parte di questi iniziato ad usare il PC già dai 14 anni. Tutti insieme questi fattori contribuiscono a generare stati di ansia che possono sfociare persino in depressione, fattore questo che spinge milioni di giovani a definirsi insoddisfatti della propria vita. E’ evidente che, per evitare questo, il ruolo dei genitori appare fondamentale, anche per aiutare ad un uso consapevole e controllato della tecnologia, per evitare che possa avere conseguenze sulla salute fisica e mentale.
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