Non c’è casa con bambini senza aerosol e spesso questo piccolo marchingegno viene utilizzato
in modo inappropriato. Basta uno starnuto e un po’ di tosse per attivare il grande circo del vapore e i bambini finiscono davanti alla Tv con la mascherina fumante. Bisogna però fare attenzione e seguire le indicazioni del medico, invece che fare di testa nostra perché l’aerosol ha indicazioni specifiche e negli altri casi non serve a niente.
“L’aerosol viene usato sempre meno – sottolinea Italo Farnetani, pediatra di Milano – è utile in caso di broncospasmo e asma bronchiale, laringite e bronchiolite. In altre situazioni l’uso è improprio. E tra l’altro c’è da dire che è molto difficile che un bambino piccolo collabori restando immobile davanti all’apparecchio“.
Nei casi in cui invece è indicato, per fare bene l’aerosol, la durata dell’inalazione deve essere di 5-10 minuti continuativi, cioè senza interruzione. Usarlo in modo inappropriato può inoltre far rischiare l’odio verso l’attrezzatura da parte del bambino.
In caso di influenza o virus parainfluenzale è cosa buona umidificare l’ambiente così da far respirare meglio il malato in ambienti non secchi. Ma quando i piccoli hanno la tosse dare sciroppi serve a poco o niente. Bisogna farli bere molto, sia bevande calde che fredde. Inoltre il basino va tenuto il più possibile pulito con la soluzione fisiologica.
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